Crediti superbonus: nessuna remissione in bonis con Poste Italiane

Tommaso Gavi - Irpef

Nessuna remissione in bonis per la cessione dei crediti del superbonus con Poste Italiane. L'Istituto non è autorizzato dalla normativa. I cessionari devono essere banche, assicurazioni o intermediari finanziari

Crediti superbonus: nessuna remissione in bonis con Poste Italiane

Chi intendesse cedere i crediti del superbonus a Poste Italiane non potrà utilizzare la remissione in bonis.

Lo strumento permette di inviare la comunicazione tardiva all’Agenzia delle Entrate relativa alla cessione dei crediti, entro il prossimo 30 novembre e pagando una sanzione di 250 euro.

Tuttavia non si potrà applicare a quanti intendono vendere le somme a Poste Italiane, come comunicato dallo stesso Istituto.

Il cessionario, infatti, deve essere un soggetto qualificato: una banca o un intermediario finanziario.

Crediti superbonus: nessuna remissione in bonis con Poste Italiane

Sono passati pochi giorni dal presidio davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, organizzato dagli “esodati del superbonus”.

Mentre sono allo studio del Governo possibili soluzioni alla questione dei crediti incagliati, una tra queste lo strumento di certificazione delle somme da parte del Fisco, per chi ha scelto Poste Italiane le novità non sono buone.

I soggetti che non hanno inviato la comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro la scadenza dello scorso 31 marzo 2023, infatti, non potranno utilizzare la remissione in bonis.

Tale strumento permette di regolarizzare la situazione, effettuando la comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro la scadenza del 30 novembre 2023.

Per la regolarizzazione è previsto il pagamento di una sanzione di 250 euro, che dovrà essere pagata per ciascuna comunicazione relativa ad ognuno dei lavori eseguiti, come spiegati dalla stessa Amministrazione finanziaria nella circolare numero 27 del 7 settembre scorso.

Tale possibilità, però, non è prevista per chi ha scelto Poste Italiane.

L’Istituto, infatti, comunica che:

“non può accettare le cessioni con remissione in bonis, in quanto non è un soggetto autorizzato dalla specifica normativa alla riapertura del servizio.”

I cessionari delle comunicazioni inviate tardivamente, e regolarizzate con la remissione in bonis, devo essere esclusivamente banche, assicurazioni o intermediari finanziari.

Crediti superbonus: chi può accettare somme oggetto di comunicazioni tardive

A chiudere alla remissione in bonis per la cessione dei crediti del superbonus con Poste Italiane è la disposizione del decreto Cessioni, e della relativa legge di conversione, che introduce la possibilità di regolarizzazione entro il prossimo 30 novembre.

L’articolo 2-quinquies stabilisce, infatti che la:

“comunicazione per l’esercizio dell’opzione di cessione del credito di cui all’articolo 3, comma 10-octies, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2023, n. 14, qualora il contratto di cessione non sia stato concluso alla data del 31 marzo 2023, può essere effettuata dal beneficiario della detrazione con le modalità ed entro i termini di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, se la cessione è eseguita a favore di banche, intermediari finanziari iscritti nell’albo previsto dall’articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, società appartenenti a un gruppo bancario iscritto nell’albo di cui all’articolo 64 del medesimo testo unico o imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia ai sensi del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209.”

Nel caso in cui non siano stati stipulati contratti entro il 31 marzo 2023, le nuove cessioni con comunicazioni tardive devono essere effettuate esclusivamente nei confronti di specifici cessionari:

  • banche;
  • intermediari finanziari;
  • società appartenenti a un gruppo bancario;
  • imprese di assicurazione autorizzate.

Chi ha scelto Poste Italiane dovrà trovare un altro acquirente per l’acquisto del credito dell’annualità 2023, maturato per lavori svolti nel 2022.

L’Istituto suggerisce la strada della detrazione ma deve essere valutata la capienza fiscale del soggetto: è infatti frequente che il credito d’imposta maturato, diviso per il numero di annualità, superi comunque il massimo dello sconto sull’IRPEF a hanno diritto le persone fisiche.

Diversa è invece la situazione per le annualità 2024, 2025 e 2026. Tali annualità potranno essere acquistate da Poste Italiane, nel rispetto dei criteri previsti alla riapertura.

L’acquisizione sarà esclusivamente per persone fisiche relativa a prime cessioni. L’importo massimo è di 50.000 euro.

La ripresa di nuove pratiche dovrebbe avvenire nella parte iniziale del mese di ottobre 2023.

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