Contratto Funzioni Centrali della PA: firmata la pre-intesa tra sindacati e Aran

Stefano Paterna - Pubblica Amministrazione

Contratto Funzioni Centrali della PA: sindacati e Aran hanno sottoscritto un accordo che prevede novità dal punto di vista ordinamentale con l'introduzione di una nuova Area delle Elevate professionalità, agevolazioni su istituti come i congedi parentali e le terapie salvavita e aumenti medi di circa 105 euro a partire dal 1° gennaio del 2021. Ma una parte delle risorse dipende dall'approvazione della prossima Legge di bilancio.

Contratto Funzioni Centrali della PA: firmata la pre-intesa tra sindacati e Aran

Rinnovo del contratto Funzioni centrali della pubblica amministrazione, è stata firmata il 21 dicembre una pre-intesa tra le principali organizzazioni sindacali di categoria (con l’eccezione dell’Usb pubblico impiego) e l’Aran.

Il testo dell’accordo prevede rilevanti novità in materia di ordinamento professionale con la creazione di una nuova quarta area cosiddetta delle Elevate professionalità; rivede alcuni istituti riguardanti ad esempio le assenze per malattia in caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita e i congedi parentali; regolamenta lo smart working e in generale il lavoro a distanza; riconosce aumenti economici pari a circa 105 euro medi per 13 mesi a far data dal 1° gennaio 2021 e arretrati di 1.800 euro per la copertura del periodo 2019-21.

Si tratta di un’indubbia vittoria politica del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, sebbene sotto la forma bizzarra di una pre-intesa che dovrà essere formalizzata dopo l’approvazione della manovra di bilancio per il 2022, ma che salvaguarda l’impegno preso dal ministro di definire la stagione dei rinnovi contrattuali della PA entro l’anno in corso.

Non è, in effetti, mancato il commento soddisfatto del responsabile del dicastero della Funzione Pubblica:

“È fatta. La firma di oggi all’Aran della preintesa sul rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto funzioni centrali 2019-2021 - ha dichiarato Brunetta - mi rende felice e orgoglioso. Rispettiamo l’impegno che avevo preso il 10 marzo siglando con i sindacati il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”.

Ma andiamo a vedere nel merito le novità che ci propone il testo della pre-intesa sul rinnovo del contratto delle Funzioni Centrali.

Rinnovo contratto Funzioni Centrali della PA, le novità dell’ordinamento

Il contratto Funzioni Centrali della pubblica amministrazione è considerato l’apripista della stagione dei rinnovi nel pubblico impiego in forza del fatto che riguarda circa 250.000 lavoratori alle dipendenze di ministeri e agenzie nazionali.

La preintesa sottoscritta dall’Aran e da diversi sindacati (dai confederali Cgil, Cisl e Uil a Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp) prevede novità nell’ordinamento professionale del pubblico impiego con la creazione di una quarta Area denominata delle Elevate Professionalità che si aggiunge a all’Area degli Operatori, Area degli Assistenti e all’Area dei Funzionari.

La nuova area per ora rimarrà vuota perché vi confluiranno i nuovi assunti con qualifiche professionali elevate e perché fungerà da sbocco per gli attuali funzionari. L’accordo prevede anche una semplificazione in quanto a ogni area corrisponderà una sola posizione economica. Viene peraltro prevista l’erogazione di quote stipendiali differenziali in funzione dell’acquisizione di ulteriori competenze professionali.

L’altra novità di rilievo è l’introduzione di una regolamentazione concordata tra le parti del lavoro a distanza nella doppia forma dello smart working vero e proprio senza vincoli di orario e del lavoro da remoto con la definizione di orari. Finora il tutto era stato normato con le recenti linee guida.

Nel testo di pre-intesa c’è poi la rivisitazione di alcuni istituti come ad esempio i congedi parentali di cui si agevola la fruizione frazionata, l’esclusione dal periodo di comporto delle assenze per malattia in caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita, la riduzione a 10 giorni del periodo di malattia al di sotto del quale scatta la decurtazione del trattamento economico accessorio.

Preintesa Aran-Sindacati del 19 dicembre 2021
PREINTESA RELATIVA AL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMPARTO FUNZIONI CENTRALI TRIENNIO 2019 - 2021

Rinnovo contratto Funzioni Centrali della PA, parte economica e osservazioni critiche

La pre-intesa del 21 dicembre include ovviamente anche una parte economica con aumenti medi calcolati a partire dal 1° gennaio 2021 di circa 105 euro e arretrati medi di 1.800 euro per coprire il periodo di vacanza contrattuali del 2019-21.

Inoltre, in Legge di bilancio 2022 dovranno essere reperite risorse ulteriori per finanziare il nuovo ordinamento professionale articolato in quattro aree e l’incremento dei fondi per le risorse decentrate. Questo stanziamenti dovrebbero portare ad un aumento di circa 20 euro medi al mese per dipendente.

Tutto bene, quindi? Dopo tanta attesa si è finalmente giunti a una soluzione positiva per il rinnovo contrattuale di una parte rilevante dei dipendenti pubblici?

In effetti, le critiche all’accordo non sono mancate, tra queste quella dell’USB pubblico impiego che non ha sottoscritto l’accordo anche perché “un aumento contrattuale sostanzialmente in linea con il triennio precedente mette la parola fine alla possibilità di recuperare i mancati incrementi non percepiti a seguito del blocco dei contratti tra il 2009 e il 2015”.

In realtà non si può dimenticare che relativamente alla parte economica dell’accordo una parte rilevante dei firmatari (Cgil, Cisl e Uil) avevano proclamato uno sciopero del pubblico impiego lo scorso anno richiedendo aumenti di oltre 100 euro. Ora questi incrementi sarebbero stati raggiunti, ma come detto sopra una parte dipende ancora dall’approvazione della Manovra di bilancio e di qui si ritorna alla necessità politica del Ministro Brunetta di onorare l’impegno di definire la stagione dei rinnovi contrattuali entro l’anno in corso.

Bisognerà, quindi, aspettare che finiscano i lavori parlamentari sulla Legge di Bilancio 2022 perché la “pre-intesa” si trasformi in “intesa tout-court”.

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