L'esenzione fiscale per buoni pasto potrebbe presto essere incrementata. Il Governo sta valutando di far salire la soglia per i ticket elettronici da 8 a 10 euro

Si valuta l’aumento a 10 euro dell’esenzione fiscale per i buoni pasto elettronici.
Il limite, attualmente fissato a 8 euro in seguito alle modifiche del 2020, potrebbe essere innalzato a 10 euro con l’obiettivo di dare una spinta al welfare aziendale e sostenere maggiormente lavoratori e lavoratrici.
La misura, anticipa il Sole24Ore, è allo studio dei tecnici del Governo e potrebbe anche entrare già nel testo della prossima manovra di bilancio.
Intanto a settembre è scattato il tetto alle commissioni fissato dalla legge sulla concorrenza 2024.
Buoni pasto: si valuta l’aumento dell’esenzione fiscale
Con la prossima Legge di Bilancio potrebbero arrivare novità anche per il welfare aziendale e in particolare per quel che riguarda i buoni pasto concessi dai datori di lavoro ai dipendenti.
Come anticipa il Sole24Ore, allo studio del Governo ci sarebbe l’ipotesi di incrementare la soglia di esenzione fiscale dei buoni pasto elettronici da 8 a 10 euro.
I buoni pasto, ricordiamo, rientrano tra i cosiddetti fringe benefit e sono titoli di pagamento che possono essere utilizzati per acquistare pasti o prodotti alimentari. Hanno un valore prestabilito e devono essere utilizzati esclusivamente dal titolare.
Come previsto dall’articolo 51, comma 2, lett c) del TUIR hanno un valore facciale prestabilito, fissato a 8 euro per quelli elettronici/digitali e a 4 euro per quelli cartacei.
Al di sotto di tali soglie, come anticipato, i buoni non non concorrono alla formazione di reddito da lavoro dipendente per i beneficiari e non sono considerati ai fini della determinazione della retribuzione imponibile. Pertanto, non sono previsti maggiori oneri previdenziali a carico dell’azienda.
L’intervento, prevista peraltro già da una proposta di legge a firma Paola Mancini (FdI), andrebbe quindi a modificare la soglia relativa ai buoni pasto elettronici (quelli ormai più diffusi) con l’obiettivo di aumentare il valore dei ticket, uno strumento in forte crescita come dimostrato anche dai dati dell’Osservatorio Welfare di Edenred.
Nel 2024, infatti, le imprese italiane hanno erogato in media circa 1.000 euro a dipendente sotto forma di credito welfare, con un incremento del 10 per cento rispetto ai 910 euro dell’anno precedente.
La novità è al vaglio dei tecnici del Ministero dell’Economia e resta da vedere se troverà spazio in Manovra o in altri provvedimenti di prossima emanazione.
Buoni pasto: da settembre è scattato il tetto alle commissioni per gli esercenti
Intanto, dal 1° settembre sono scattate le nuove regole per il mercato dei ticket.
Come previsto dall’ultima legge annuale per la concorrenza, la n. 193/2024, all’inizio del mese è entrato definitivamente in vigore il tetto massimo alle commissioni per gli esercenti che accettano i buoni, quindi bar, ristoranti e supermercati.
Le commissioni, che finora potevano raggiungere anche la quota del 20 per cento, ora non possono superare il 5 per cento del valore del ticket.
Il nuovo limite del 5 per cento alle commissioni a carico degli esercenti si applica a tutti gli accordi stipulati tra imprese che emettono i buoni pasto ed esercenti, sia per quanto riguarda i ticket in formato cartaceo sia per quelli elettronici.
Una misura che favorisce anche gli utilizzatori in quanto potrebbe spingere più attività ad accettare i buoni pasto come metodo di pagamento.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Buoni pasto: si valuta l’aumento dell’esenzione fiscale