In cosa consiste la detrazione per i contributi di colf e badanti nel modello 730/2023? Si tratta di un sconto sull'IRPEF del 19 per cento fino a 2.100 euro, con reddito complessivo non superiore a 40.000 euro. Dai requisiti alla documentazione, passando per le istruzioni per la compilazione

I contributi di colf e badanti possono far accedere alla detrazione IRPEF nel modello 730/2023.
Si tratta di uno sconto del 19 per cento sull’imposta da pagare, entro il limite di 2.100 euro.
L’agevolazione è diversa rispetto alla deduzione, che invece è una riduzione del reddito imponibile, quello su cui sono calcolate le “tasse” da pagare. In questo secondo caso l’importo massimo deducibile è di 1.549,37 euro.
Le agevolazioni sono previste nel rispetto di determinati requisiti, le spese devono rientrare nell’assistenza a persone non autosufficienti.
Le istruzioni per la compilazione degli specifici campi del modello 730/2023, da inviare telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro la scadenza del 2 ottobre 2023.
Colf e badanti, detrazione e deduzione nel modello 730/2023: i requisiti da rispettare
Dal 2 maggio scorso è possibile consultare il modello 730/2023 precompilato. I dati forniti dall’Agenzia delle Entrate potranno essere modificati o integrati a partire dal prossimo 11 maggio.
L’invio della dichiarazione dei redditi con modello 730 dovrà essere effettuato entro la scadenza del 2 ottobre 2023.
A pochi giorni dalla possibilità di provvedere alla trasmissione della dichiarazione dei redditi precompilata è opportuno fare il punto sulle detrazioni a cui hanno diritto i contribuenti: tra queste c’è quella relativa ai contributi di colf e badanti.
Per le spese relative “per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana” è previsto uno sconto sull’IRPEF dovuta del 19 per cento.
Per prima cosa devono essere rispettati i requisiti che determinano la non autosufficienza del soggetto.
I contributi INPS relativi ai lavoratori domestici spettano solo nei casi in cui l’assunzione sia a supporto di soggetti che necessitano di assistenza continuativa o nono sono in grado di:
- assumere alimenti;
- svolgere le funzioni fisiologiche;
- provvedere all’igiene personale;
- deambulare;
- indossare gli indumenti.
Le condizioni devono essere attestate dal certificato medico, che può essere richiesto in caso di controlli.
Nelle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate si legge, inoltre, che:
“La detrazione per le spese di assistenza non spetta, dunque, quando la non autosufficienza non si ricollega all’esistenza di patologie (come, per esempio, nel caso di assistenza ai bambini).”
L’importo massimo che può essere riconosciuto è 2.100 euro, a patto che il reddito complessivo non superi i 40.000 euro.
Nel calcolo del limite di reddito si deve considerare anche il reddito dei fabbricati che rientrano nel regime della cedolare secca sulle locazioni.
In merito al limite della detrazione, invece, l’importo deve essere considerato complessivo per il singolo contribuente, a prescindere dal numero delle persone che prestano assistenza.
Se il contribuente ha sostenuto spese per sé e per un familiare il limite da considerare è lo stesso: 2.100 euro. Così come nel caso in cui più familiari abbiano sostenuto spese per lo stesso familiare. In tale ipotesi la somma deve essere distribuita in parti uguali tra chi ha sostenuto le spese.
Colf e badanti, detrazione e deduzione nel modello 730/2023: istruzioni e documentazione da conservare
Passiamo ora alla documentazione da conservare e alle istruzioni per la compilazione del modello 730/2023.
La documentazione per “provare” il diritto alla detrazione può consistere anche in una ricevuta, a cui è apposta la firma del lavoratore che presta assistenza.
Tale documento deve contenere:
- i dati anagrafici di chi effettua il pagamento;
- il codice fiscale di chi effettua il pagamento;
- il codice fiscale di chi effettua l’assistenza;
- i dati anagrafici del familiare (nel caso in cui la spesa sia affrontata in favore di quest’ultimo);
- il codice fiscale del familiare (nel caso in cui la spesa sia affrontata in favore di quest’ultimo).
La somma deve comprendere gli importi che sono indicati nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 15.
Dal momento che il modello 730/2023 è relativo al periodo di imposta 2022, dovranno essere indicate le spese sostenute nello scorso anno.
Nelle istruzioni per la compilazione del modello viene inoltre sottolineato che non devono essere indicate le spese che sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione dei premi.
In altre parole, devono essere esclusi gli importi che rientrano nella sezione “Rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione – art. 51 Tuir”, inserite nei punti da 701 a 706 della Certificazione Unica, con il codice onere 15.
Così come per la maggior parte delle detrazioni, anche per questa tipologia è in vigore l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti.
Oltre alla detrazione, nel rispetto dei requisiti indicati, per le spese in questione si ha diritto anche a una deduzione di importo massimo di 1.549,37 euro.
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