Bonus facciate al 90 per cento anche nel 2022, ma solo con il pagamento entro il 31 dicembre: le istruzioni

Rosy D’Elia - Irpef

Bonus facciate, detrazione al 90 per cento anche nel 2022 ma solo per i lavori da completare e con il pagamento anticipato delle spese, entro la scadenza del 31 dicembre. Tutti i dati da inserire nel bonifico bancario o postale. Con le novità della Legge di Bilancio in arrivo, infatti, la detrazione scende al 60 per cento dal prossimo anno.

Bonus facciate al 90 per cento anche nel 2022, ma solo con il pagamento entro il 31 dicembre: le istruzioni

Bonus facciate anche nel 2022 con la detrazione del 90 per cento, ma solo per chi ha pagato i lavori entro il 31 dicembre di quest’anno.

Per tutti gli altri l’agevolazione sarà meno favorevole: le novità in arrivo con la Legge di Bilancio prevedono una proroga a sorpresa della misura, ma allo stesso tempo una riduzione dell’aliquota al 60 per cento.

In tanti, quindi, si affretteranno a pagare per ottenere il beneficio per le spese sostenute per interventi di recupero e restauro della facciata esterna degli edifici nella sua versione originaria.

Ma quali sono i dati da inserire nel bonifico bancario o postale? Le istruzioni per procedere correttamente.

Bonus facciate anche nel 2022 al 90 per cento con il pagamento entro il 31 dicembre: i dati da inserire nel bonifico

Per richiedere il bonus facciate è possibile utilizzare la tipologia di bonifico predisposto da banche o Poste Italiane Spa per accedere all’ecobonus o per beneficiare della detrazione prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la circolare numero 2 del 2020 specificando che, in ogni caso, l’operazione di pagamento deve contenere i seguenti dati:

  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

Quando possibile, inoltre, è necessario inserire nella causale del bonifico anche gli estremi della la legge n. 160/2019, che ha introdotto il bonus facciate.

L’impossibilità di indicare questa informazione comunque non pregiudica l’accesso alla detrazione.

Nella risposta all’interpello numero 185 del 2020, infatti, si legge:

“Nel caso in cui, invece, non sia possibile riportare i predetti riferimenti normativi (perché, ad esempio, non è possibile modificare la causale che indica, invece, i riferimenti normativi della detrazione per interventi di recupero edilizio o del cd. ecobonus), e sempreché non risulti pregiudicato in maniera definitiva il rispetto da parte degli istituti bancari o postali dell’obbligo di operare la ritenuta, l’agevolazione può comunque essere riconosciuta”.

A ribadire le regole da seguire è la rivista online dell’Agenzia delle Entrate, FiscoOggi, in risposta ai dubbi di un contribuente che si accinge a pagare le spese del bonus facciate.

Bonus facciate, anche nel 2022 detrazione al 90 per cento ma con il pagamento entro il 31 dicembre

Il riepilogo delle istruzioni da seguire per procedere con il pagamento arriva subito dopo le ultime notizie sul futuro dell’agevolazione.

Dalla prima impostazione della Manovra 2022, contenuta nel Documento Programmatico di Bilancio, la proroga del bonus facciate mancava all’appello delle agevolazioni fiscali legate all’edilizia accessibili anche nel prossimo anno.

Ma nel Disegno di Legge di Bilancio approvato il 28 ottobre dal Governo è arrivata una buona e una cattiva notizia: la conferma dell’utilizzo anche nel 2023 e una riduzione dell’aliquota.

Salvo ripensamenti, dal prossimo anno per le spese di intervento sulla parte esterna degli edifici non si avrà più diritto alla detrazione del 90 per cento, ma del 60 per cento.

L’unica strada per allungare i tempi del bonus facciate nella versione standard è giocare d’anticipo con il pagamento per poi procedere con il completamento dei lavori, una modalità confermata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Durante le interrogazioni a risposta immediata che si sono tenute il 20 ottobre 2021 in Commissione Finanze è stato, infatti, chiesto al MEF di confermare la possibilità di pagare entro il 31 dicembre 2021 la quota del corrispettivo pari al 10 per cento che resta applicando lo sconto in fattura, indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori.

Il via libera ha una sola condizione: gli interventi, poi, dovranno essere comunque realizzati. Altrimenti verrebbe meno un requisito fondamentale per l’accesso all’agevolazione.

Inoltre, stando al pacchetto attuale di novità, il 31 dicembre segnerà anche la fine delle modalità alternative di fruizione dei bonus casa: sconto in fattura e cessione del credito, che resteranno invece accessibili fino al 2025 solo per il Superbonus del 110 per cento.

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