Bonus 2024, da quelli cancellati a quelli da attuare: come rinnovare le agevolazioni?

Tommaso Gavi - Fisco

Una panoramica sui bonus 2024, da quelli cancellati a quelli ancora sospesi e in fase di attuazione, passando per quelli che devono essere rinnovati. Lo scenario delle agevolazioni caratterizza la settimana compresa tra l'8 e il 14 gennaio 2024. Novità anche sull'attuazione della riforma fiscale e sui numeri del superbonus

Bonus 2024, da quelli cancellati a quelli da attuare: come rinnovare le agevolazioni?

Come cambiano i bonus nel 2024? Diverse le agevolazioni cancellate e per altre mancano alcuni passaggi per l’attuazione. In alcuni casi è necessario rinnovare l’ISEE o presentare una nuova domanda.

Il nuovo scenario prende forma nella seconda settimana dell’anno, quella tra l’8 e il 14 gennaio 2024.

Periodo ricco di novità non solo sotto l’aspetto dei bonus: nella parte finale della settimana arriva l’ufficialità sul decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale, che rimodula il calendario delle scadenze.

Novità anche sulle agevolazioni edilizie, dai primi bilanci grazie ai numeri relativi al superbonus e ai crediti inutilizzabili, passando per i chiarimenti sull’applicazione dell’IVA agevolata.

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Bonus 2024: da quelli cancellati a quelli da attuare

Giunta al termine la seconda settimana dell’anno, quella compresa tra l’8 e il 14 gennaio 2024, emerge si delinea lo scenario dei bonus previsti per l’anno in corso.

Tra quelli che non sono stati rinnovati c’è, ad esempio, il bonus trasporti. Il contributo di 60 euro per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico, che lo scorso anno era riservato o ai titolari di redditi fino a 20.000 euro non è stato prorogato ed è terminato lo scorso anno.

Lo stesso vale per il bonus occhiali, il contributo di 50 euro previsto per l’acquisto di occhiali da vista e lenti a contatto, per i nuclei familiari con ISEE fino a 10.000 euro. Anche per questa somma le domande si sono chiuse il 31 dicembre dello scorso anno. Si conclude quindi il periodo agevolativo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023.

Nessun rinnovo anche per il bonus cultura, che attribuiva 500 euro ai neomaggiorenni attraverso l’applicazione 18App. Dal 1° gennaio viene sostituito da due differenti strumenti:

  • la Carta della cultura Giovani, per i diciottenni che rientrano in un nucleo familiare con ISEE fino a 35.000 euro;
  • la Carta del merito, per i giovani che hanno ottenuto 100 all’esame di maturità.

Le nuove agevolazioni sono “ferme ai box”, in attesa di un apposito decreto attuativo.

Dallo stesso destino sono accomunati anche altri bonus, inseriti nella Legge di Bilancio 2024 ma non ancora operativi. Sono diverse le misure non autoapplicative, che quindi devono essere definite da appositi Ministeri e enti competenti.

Tra questi le borse di studio per gli studenti che partecipano all’erasmus, il cui importo di 1.000 euro circa deve essere riconfermato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Tra i bonus “sospesi” si inserisce anche quello relativo agli animali domestici: si tratta di un contributo previsto dalla scorsa Manovra per le spese veterinarie, destinato agli over 65 che appartengono a un nucleo familiare con un valore di ISEE inferiore a 16.215 euro.

Ancora ferma anche l’ISCRO, l’indennità destinata ai lavoratori autonomi, per la quale si attende l’approvazione di un decreto attuativo per definire più nel dettaglio la partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale.

Tra le agevolazioni che necessitano di ulteriori passaggi per l’applicazione c’è anche la norma che esclude dal calcolo dell’ISEE i titoli di Stato e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio fino a 50.000 euro.

Come chiarito dall’INPS, per le DSU presentate a partire dal 1° gennaio si applicano ancora le stesse regole in quanto le novità necessitano di una modifica al regolamento dell’ISEE.

Ci sono poi agevolazioni per le quali la platea si restringe e altre che necessitano di operazioni per il rinnovo. Tra le prime il bonus bollette 2024, che torna ai requisiti originari: spetterà ai nuclei familiari con ISEE fino a 9.530 euro e a 20.000 euro nel caso di nuclei familiari con più di tre figli.

Sarà necessario rinnovare l’ISEE per poter beneficiare dell’agevolazione, lo stesso vale anche per il calcolo corretto dell’assegno unico e per il rinnovo dell’assegno di inclusione.

Riforma fiscale: dal concordato preventivo biennale alle modifiche alle scadenze fiscali

La settimana è stata caratterizzata anche dalle novità relative all’attuazione della riforma fiscale.

Tra le ipotesi quella di una proposta di revisione vincolante per l’Esecutivo sul fronte dei requisiti d’accesso e, in particolare, sull’eliminazione del vincolo del punteggio ISA pari almeno a 8 per poter aderire al concordato preventivo biennale.

Tra le osservazioni presentate dalla commissione Finanze del Senato al decreto legislativo sul concordato preventivo biennale c’è la richiesta di estensione a tutti i contribuenti che ne facciano richiesta, nel rispetto della disciplina relativa agli ISA.

La proposta riguarda la misura inserita nel dlgs, il cui testo dovrà tornare in Consiglio dei Ministri.

È già in vigore da ieri, 13 gennaio, invece, il decreto legislativo relativo alla razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari. Tra le misure inserite c’è la sospensione delle scadenze fiscali per i mesi di agosto e dicembre.

Tale sospensione, però, riguarderà esclusivamente le comunicazioni degli esiti dei controlli automatizzati e formali, oltre alle lettere di compliance e le comunicazioni relative agli esiti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata.

Non saranno invece sospesi i pagamenti, che dovranno essere effettuati almeno nel mese di dicembre.

Prosegue il percorso di attuazione della riforma fiscale, anche se alcune misure hanno un impatto parziale o comunque meno incisivo rispetto alle aspettative iniziali.

Superbonus: i numeri forniti nel corso della settimana

La settimana in chiusura si è aperta con il numeri del superbonus, relativi allo scorso anno.

L’8 gennaio è infatti stato presentato il report dell’ENEA aggiornato al 31 dicembre 2023.

Nel complesso gli investimenti ammessi ad agevolazione hanno raggiunto i 102 miliardi di euro. Di questi, oltre 40 miliardi di euro sono stati sostenuti nello scorso anno.

Numeri di un ordine di grandezza decisamente superiore rispetto a quelli che sono frutto del monitoraggio da parte dell’Agenzia delle Entrate, relativo ai crediti non utilizzati.

Come reso noto dal Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, nel corso dell’interrogazione a risposta immediata che si è svolta presso la Commissione Finanze della Camera il 10 gennaio scorso.

L’importo si ferma ad appena 134 milioni di euro. Non è invece stato reso noto l’ammontare dei crediti che sono stati oggetto di comunicazione all’Agenzia delle Entrate oltre la scadenza del 31 marzo scorso ed entro il 30 novembre 2023, grazie alla remissione in bonis.

Tale numero avrebbe reso possibile una stima delle agevolazioni che sono state “perse” nel corso del 2022. Si dovrà ancora attendere per avere un quadro più chiaro in merito all’agevolazione introdotta dal decreto Rilancio e agli altri bonus edilizi.

Intanto si avvicina la scadenza del 16 marzo prossimo, per le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate relative alle rate del 2023.

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