ISCRO 2024: importo, come fare domanda e novità della Legge di Bilancio

Tommaso Gavi - Leggi e prassi

Dal 1° gennaio scorso la Legge di Bilancio 2024 ha reso strutturale l'ISCRO. Cambiano le regole per l'indennità straordinaria per i lavoratori autonomi della gestione separata dell'INPS. Dai requisiti agli importi, passando per la procedura per fare domanda

ISCRO 2024: importo, come fare domanda e novità della Legge di Bilancio

Dal 1° gennaio 2024 l’ISCRO è stata rinnovata in maniera strutturale.

L’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa spetterà ai lavori autonomi iscritti alla Gestione separata dell’INPS. I soggetti dovranno presentare domanda all’INPS.

Il limite di reddito dell’anno precedente a quello della domanda è stato portato a 12.000 euro.

La Legge di Bilancio 2024 ha inoltre stabilito che l’importo non può essere inferiore a 250 euro o superiore a 800 euro.

Rispetto agli anni precedenti le somme concorrono alla formazione del reddito ai sensi del TUIR.

Dalle novità della Manovra a come fare domanda, passando per il calcolo dell’importo dell’ISCRO.

ISCRO, cos’è e come funziona la cassa integrazione per gli autonomi

Entro il 31 ottobre prossimo i soggetti iscritti alla Gestione separata dell’INPS possono fare domanda per l’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa.

Si tratta della cassa integrazione per i lavoratori autonomi, introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, in via sperimentale per il triennio 2021-2023.

La misura è infatti stata riconfermata in maniera strutturale dalla Legge di Bilancio 2024.

Così come per gli scorsi anni, anche quest’anno si potrà presentare domanda.

Rispetto agli anni precedenti i requisiti sono cambiati, sulla base delle novità della Manovra.

ISCRO 2024: le novità della Legge di Bilancio

Ad istituire l’ISCRO in maniera strutturale sono i commi dal 142 al 155 dell’articolo 1 della 213/2023.

Dopo il periodo sperimentale, tra il 2021 e il 2023, la misura viene nuovamente riproposta con modifiche.

Per prima cosa viene stabilito l’innalzamento del limite di reddito dell’anno precedente per l’accesso alla misura: passa a 12.000 euro.

Nel rispetto dei requisiti previsti, l’importo mensile verrà erogato per il periodo di 6 mensilità e non comporta accredito di contribuzione figurativa. La somma, però, a differenza del precedente triennio, concorre alla formazione del reddito ai sensi del TUIR.

L’importo non può essere inferiore a 250 euro o superiore a 800 euro ed è calcolato secondo quanto previsto dal comma 148 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2024.

L’ISCRO non può essere richiesta nel biennio successivo all’anno di inizio di fruizione della stessa.

Le modifiche alle regole della cosiddetta “cassa integrazione” per i lavoratori autonomi inscritti alla Gestione separata dell’INPS si applicano a partire dal 1° gennaio 2024.

I limiti di spesa previsti per l’anno in corso e il periodo successivo sono riportati nella seguente tabella riassuntiva.

Anno Limite di spesa
2024 16 milioni di euro
2025 20,4 milioni di euro
2026 20,8 milioni di euro
2027 21,2 milioni di euro
2028 21,6 milioni di euro
2029 21,7 milioni di euro
2030 22,1 milioni di euro
2031 22,5 milioni di euro
2032 23 milioni di euro
dal 2033 23,4 milioni di euro

ISCRO 2024, requisiti e durata

I requisiti che i soggetti devono rispettare per beneficiare della prestazione sono i stabiliti dal comma 143 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio.

Le condizioni da rispettare sono le seguenti:

  • non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non essere beneficiari di Assegno di inclusione di cui al decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85;
  • aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
  • aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.000 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente;
  • essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • essere titolari di partita IVA attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

I requisiti devono essere mantenuti durante tutta la percezione dell’ISCRO.

ISCRO, come si calcola l’importo

Le regole per il calcolo dell’importo dell’ISCRO sono stabilite dal comma 147 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2024.

L’importo è pari al 25 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto “nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda”

I limiti di spesa sono rivalutati sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente.

Come anticipato, l’importo non può essere superiore ad 800 euro mensili, né inferiore a 250 euro mensili.

ISCRO, come fare domanda all’INPS

L’ISCRO spetta a partire dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.

L’istanza deve essere presentata dal lavoratore all’INPS, in via telematica, entro la scadenza del 31 ottobre di ciascun anno di fruizione.

Nella domanda devono essere autocertificati i redditi prodotti per gli anni di interesse.

Per presentare la richiesta, al momento, le indicazioni più recenti sono quelle fornite dal messaggio numero 1636 dello scorso 5 maggio, relative allo scorso triennio.

Le alternative per presentare la domanda, che dovranno essere riconfermate dall’INPS, dovrebbero rimanere le stesse.

Si può compilare l’istanza accedendo alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, scrivendo il titolo nella barra di ricerca presente nel sito dell’INPS.

In alternativa si potrà seguire le istruzioni del seguente percorso:

  • “Sostegni, sussidi ed indennità”;
  • “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità”;
  • selezionare la voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti”;
  • “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”;
  • dopo l’autenticazione, selezionare la voce “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”.

In ogni caso è necessario accedere all’area riservata del sito INPS, tramite le proprie credenziali:

Infine si potrà provvedere alla presentazione dell’istanza per via telefonica, telefonando:

  • al numero verde 803 164 da rete fissa, in modo gratuito;
  • al numero 06 164164 da rete mobile, a pagamento sulla base della tariffa applicata dal gestore.

ISCRO, i corsi di formazione per le partite IVA

Per ottenere l’ISCRO è necessaria la partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale.

Per individuare i criteri e le modalità di definizione dei percorsi si aggiornamento professionale si dovrà tuttavia attendere l’apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

Tale decreto deve essere adottato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2024, ovvero dal 1° gennaio scorso.

Qualora confermate le regole già previste per lo scorso triennio, la presentazione della richiesta dell’indennità sarà equivalente alla dichiarazione di immediata disponibilità (DID) e verrà trasmessa all’ANPAL. Le informazioni verranno poi condivise con regioni e province autonome, per attuare il piano di reinserimento lavorativo.

Entro 30 giorni dall’invio della domanda il soggetto dovrà contattare il centro per l’impiego per la stipula del patto di servizio.

In alternativa sarà lo stesso centro per l’impiego a convocare il beneficiario entro 90 giorni.

In parallelo all’erogazione dell’indennità sono infatti previsti percorsi di aggiornamento professionale con i seguenti obiettivi:

  • mantenimento e aggiornamento delle conoscenze, abilità e competenze possedute dal beneficiario ai fini dell’adeguamento ai mutamenti della domanda del settore di mercato di riferimento;
  • acquisizione di un livello di conoscenze, abilità e competenze incrementali rispetto a quelle inizialmente possedute, spendibili nel contesto lavorativo di riferimento e in coerenza con il fabbisogno formativo del lavoratore.

L’ANPAL si occupa del monitoraggio delle informazioni relative a conoscenze e competenze acquisite, oltre che dell’inserimento nel fascicolo elettronico del lavoratore.

ISCRO, i controlli sui requisiti reddituali

Così come per le altre prestazioni erogate in favore dei lavoratori, anche sull’ISCRO sono previsti controlli.

In fase di presentazione della domanda, infatti, il soggetto deve provvedere all’autocertificazione dei redditi prodotti per ciascuno degli anni presi in considerazione.

Sulle informazioni stabilite per tali redditi, infatti, viene stabilita l’assegnazione delle somme.

Il rispetto dei requisiti reddituali e la congruenza tra l’autocertificazione e i redditi percepiti dal soggetto sono sottoposti al controllo incrociato dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate.

Le modalità di svolgimento della procedura sono le seguenti:

  • l’INPS invia all’Agenzia delle entrate i dati identificativi del soggetto che ha presentato la domanda, per verificare il rispetto dei requisiti;
  • l’Agenzia delle Entrate, a sua volta, comunica all’INPS l’esito dei riscontri effettuati sulla verifica dei requisiti reddituali.

L’esito positivo della verifica permette l’erogazione.

ISCRO, in quali casi si perde l’agevolazione

Per beneficiare dell’agevolazione, dopo la presentazione della domanda, devono essere rispettati per tutto il periodo agevolativo i seguenti requisiti:

  • non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non essere beneficiari di reddito di cittadinanza.

La cessazione della partita IVA nel corso dell’erogazione dell’indennità determina l’immediata cessazione determina l’immediata cessata attività.

Le mensilità erogate dopo la data di cessazione dell’attività sono oggetto di attività di recupero.

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