Dal blocco alla cessione dei crediti alla rottamazione quater, passando per il reddito di cittadinanza

Tommaso Gavi - Fisco

Lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per i bonus edilizi mette un po' in ombra gli altri temi di Fisco e Lavoro della settimana dal 13 al 17 febbraio. Protagonisti di IF WEEK anche la rottamazione quater, il decreto Milleproroghe e il reddito di cittadinanza

Dal blocco alla cessione dei crediti alla rottamazione quater, passando per il reddito di cittadinanza

Protagonista indiscusso di IF WEEK, approfondimento settimanale dedicato alle principali notizie di fisco, è il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura per gli interventi relativi al superbonus.

Nella settimana dal 13 al 18 febbraio 2023 la notizia che sta pesantemente condizionando il dibattito politico è arrivata con l’approvazione del Governo e la conseguente - e velocissima... - pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto numero 11/2023.

La notizia ha fatto passare in sordina altri temi fiscali, comunque importanti, ad esempio la possibilità di chiedere all’Agenzia delle Entrate Riscossione quali sono le cartelle che possono rientrare nella rottamazione quater.

Passano in secondo piano anche le conferme del testo della legge di conversione del decreto Milleproroghe, approvato al Senato e in attesa del via libera definitivo della Camera, che dovrebbe arrivare entro la fine della prossima settimana.

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Blocco alla cessione dei crediti ed allo sconto in fattura: cosa succede al superbonus e alle altre agevolazioni edilizie?

L’approvazione da parte del Governo e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto numero 11 del 16 febbraio 2023 è sicuramente la notizia più importante della settimana, tra i temi legati al Fisco e al Lavoro.

Con il provvedimento del Governo viene previsto il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura per i bonus edilizi, dal superbonus agli altri bonus casa.

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La cessione del credito potrà continuare esclusivamente per i lavori già iniziati, quelli per i quali è già stata presentata la CILA o la CILAS.

Il decreto chiarisce anche qual è la documentazione necessaria per sollevare dalla responsabilità l’acquirente dei crediti e stabilisce il blocco all’acquisto da parte delle regioni e degli enti locali.

Le misure avranno un notevole impatto su tutto il settore dell’edilizia.

Non è difficile prevedere profonde difficoltà per le imprese ma anche un rallentamento netto nell’apertura di nuovi cantieri.

Al netto di ripensamenti nell’iter parlamentare di conversione in legge del decreto, l’intervento del governo metterà la parola “fine” al superbonus, la cui relativa detrazione era già stata ridimensionata dal 110 per cento al 90 per cento.

L’utilizzo della dell’agevolazione sarà ridotto ai minimi termini in quanto i beneficiari dovranno da un lato avere a disposizione la liquidità necessaria per portare a termine lavori di efficientamento energetico, particolarmente costosi. Inoltre gli stessi dovranno avere sufficiente capienza fiscale per potere recuperare gli importi in detrazione in 4 anni.

L’azione sembra un “boomerang” dal momento che, per contenere gli effetti di spesa pubblica, si rischia di far fallire numerose aziende. Senza contare il fatto che il settore edilizia è quello che più ha contribuito alla ripresa economica successiva al periodo dell’emergenza coronavirus e rallentare tale settore si potrebbe tradurre in un rallentamento complessivo dell’economia italiana.

Quella che può sembrare la “puntata conclusiva” dell’agevolazione introdotta dal decreto Rilancio potrebbe trasformarsi in un altro “penultimatum”: non si escludono nuovi interventi o modifiche al testo del decreto in fase di conversione.

Rottamazione quater 2023, quali sono le cartelle che rientrano nella definizione agevolata?

Come anticipato, le novità sulla cessione del credito hanno rubato la scena a diversi altri temi che hanno caratterizzato la settimana.

Tra questi la rottamazione quater. Entro la scadenza del 30 aprile 2023 si potrà presentare domanda per accesso alla definizione agevolata.

Quali sono i debiti che possono rientrarci? Grazie all’apposito servizio online si può chiedere direttamente all’Agenzia delle Entrate Riscossione, attraverso il portale istituzionale.

Il servizio a disposizione dei contribuenti può aiutare i cittadini a districarsi tra le novità inserite nella Legge di Bilancio 2023.

La domanda può essere inviata a partire dallo scorso 15 febbraio con due procedure alternative, una che prevede l’accesso all’area privata del sito, un’altra senza l’utilizzo delle credenziali ma inserendo il codice fiscale della persona intestataria dei carichi e il documento di riconoscimento.

La legge di conversione del decreto Milleproroghe a un passo dall’approvazione

L’iter parlamentare della legge di conversione del decreto Milleproroghe sta per concludersi.

Il primo via libera del Senato al testo è arrivato il 15 febbraio. L’approvazione finale arriverà dopo la votazione alla Camera entro la fine della prossima settimana. Il testo deve essere convertito al più tardi entro il 27 febbraio prossimo.

Sono diverse le novità confermate dopo l’approvazione del Senato.

In tema di agevolazioni edilizie c’è la proroga della scadenza fissata al 16 marzo per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate relativa alla cessione dei crediti spettanti per le spese sostenute nel 2022.

Sul fronte lavoro arriva invece la proroga dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori con figli under 14, che passa dal 31 marzo al 30 giugno prossimo.

Tra le altre misure c’è, inoltre, l’estensione fino al prossimo 30 giugno della possibilità di richiedere la garanzia statale fino all’80 per cento per l’acquisto della prima casa da parte di giovani under 36.

Reddito di cittadinanza: discriminazione verso i lavoratori stranieri per il requisito della residenza

In una settimana particolarmente ricca di importanti notizie sul fronte del Fisco, anche nell’ambito del Lavoro non sono mancati avvenimenti di rilievo.

Tra questi la posizione della Commissione UE sul reddito di cittadinanza: la misura non sarebbe in linea con il diritto dell’Unione Europea in materia di libera circolazione dei lavoratori.

Il parere viene spiegato nel pacchetto delle principali decisioni sui casi di infrazione nei paesi dell’Unione, pubblicato il 15 febbraio scorso.

La Commissione ha aperto una procedure di infrazione contro l’Italia in quanto il sussidio discrimina i cittadini stranieri per il requisito della residenza, da avere nel nostro Paese per 10 anni consecutivi per poter presentare domanda.

Una simile procedura di infrazione riguarda l’assegno unico e universale per i figli a carico. Anche in questo caso possono avere accesso all’agevolazione esclusivamente le persone residenti in Italia da almeno 2 anni, a condizione che vivano in uno stesso nucleo familiare insieme ai figli.

Sicuramente la posizione della Commissione UE potrà fornire uno spunto di riflessione nel momento in cui verranno “pensate” nuove misure di sostegno economico. Tuttavia il tempismo non è proprio dei migliori: il reddito di cittadinanza è stato fortemente ridimensionato quest’anno e verrà presto cancellato.

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