Decreto Milleproroghe 2023: dallo smart working al superbonus, le principali novità

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il Decreto Milleproroghe è legge dopo l'approvazione della Camera il 23 febbraio 2023. Sono diverse le novità previste in tema di fisco e lavoro, dalla cessione dei crediti per il superbonus e gli altri bonus edilizi alla proroga dello smart working per i fragili

Decreto Milleproroghe 2023: dallo smart working al superbonus, le principali novità

La Camera ha approvato il 23 febbraio 2023 il testo di conversione in legge del Decreto Milleproroghe.

Non ci sono stati cambiamenti rispetto a quanto approvato in precedenza durante il passaggio al Senato. Ora si attende solamente la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni.

L’iter di conversione ha trasformato la versione di partenza del provvedimento, che passa dagli iniziali 24 articoli suddivisi in 149 commi ai 45 attuali suddivisi in 354 commi.

Nel testo sono previste diverse novità che interessano sia il lavoro sia il fisco.

Viene prorogato lo smart working per i lavoratori fragili e per i genitori con figli sotto i 14 anni così come la scadenza per la comunicazione di cessione del credito per il superbonus e gli altri bonus edilizi.

Ci sono novità anche per i giovani under 36 che acquistano la prima casa e per quanto riguarda le concessioni balneari.

Decreto Milleproroghe 2023: le principali novità per il lavoro

Uno dei principali provvedimenti previsti dal Decreto Milleproroghe in tema di lavoro è la proroga dello smart working per i lavoratori fragili.

Un emendamento approvato all’ultimo, infatti, fa slittare di tre mesi la scadenza attuale, che passa dal 31 marzo al 30 giugno 2023.

Fino a questa nuova data, quindi, i lavoratori affetti dalle patologie individuate nel decreto del Ministero della Salute del 4 febbraio 2022, potranno lavorare in smart working senza necessità di accordi individuali e in caso essere adibiti allo svolgimento di mansioni diverse, purché comprese nella stessa categoria o area di inquadramento.

Sempre in tema di lavoro agile, il Decreto Milleproroghe ha previsto anche un’altra novità, che interessa i genitori con figli sotto i 14 anni di età.

Per questa categoria di lavoratori la possibilità di richiedere lo smart working è scaduta lo scorso 31 dicembre, senza che fosse rinnovata dalla Legge di Bilancio 2023.

Il Decreto ha previsto una proroga fino al prossimo 30 giugno, limitando però tale possibilità ai soli lavoratori del settore privato, di fatto escludendo i dipendenti pubblici.

Dall’entrata in vigore del testo, pertanto, i genitori di under 14 potranno richiedere di lavorare in modalità agile in presenza dei requisiti necessari e nei casi in cui l’attività sia compatibile con tale modalità.

Inoltre, per quanto riguarda il lavoro in somministrazione, il decreto Milleproroghe prevede l’estensione del termine di validità previsto dalla norma transitoria per un ulteriore anno, quindi fino al 30 giugno 2025.

Pertanto, fino a tale data l’utilizzatore potrà impiegare i lavoratori a tempo determinato per periodi superiori a 24 mesi, anche non continuativi, senza che il rapporto di lavoro si trasformi in tempo indeterminato.

Infine, è previsto il rifinanziamento del Fondo Nuove Competenze (con ulteriori 230 milioni di euro) e l’estensione della sua operatività a tutto il 2023.

Anche durante il corso dell’anno, pertanto, sarà possibile prevedere la rimodulazione dell’orario di lavoro, per consentire ai dipendenti di frequentare percorsi di sviluppo delle competenze, e sottoscrivere i relativi accordi sindacali.

Decreto Milleproroghe 2023: le principali novità per il fisco

Il Decreto Milleproroghe prevede anche diverse novità per quanto riguarda il mondo del fisco.

Una delle principali è relativa al superbonus e agli alti bonus edilizi, per i quali viene prorogata la scadenza per la comunicazione dell’opzione di cessione del credito.

Il termine per la trasmissione all’Agenzia delle Entrate passa dal 16 al 31 marzo 2023.

I soggetti che intendono usufruire delle detrazioni in modo indiretto, pertanto, avranno due settimane di tempo in più per presentare la comunicazione relativa alle spese sostenute nel 2022.

Novità anche per i giovani con meno di 36 anni.

Con il Decreto Milleproroghe, infatti, viene estesa dal 31 marzo al 30 giugno 2023 la garanzia statale fino all’80 per cento in caso di mutui per l’acquisto della prima casa.

La novità si aggiunge alle altre previste sempre dallo stesso decreto, cioè la sospensione dei termini del bonus prima casa dal 1° aprile 2022 al 30 ottobre 2023.

Il Decreto Milleproroghe, poi, cambia ancora le scadenze relative ai bonus per investimenti in beni strumentali da parte delle imprese.

La scadenza per effettuare gli investimenti in beni tecnologici 4.0 prenotati entro la fine del 2022 slitta nuovamente. Il termine, già prorogato al 30 settembre 2023 dalla Legge di Bilancio, infatti, passa al 30 novembre 2023.

Stesso termine anche per la scadenza relativa agli investimenti in beni materiali e immateriali, sempre prenotati nel 2022, precedentemente fissata al 30 giugno.

Infine, il Decreto Milleproroghe introduce novità anche per quanto riguarda la tregua fiscale 2023.

Viene esteso al 31 marzo il termine concesso ai comuni per dichiarare l’opposizione allo stralcio delle cartelle sotto i 1.000 euro (dal 1°gennaio 2000 al 31 dicembre 2015) previsto dalla Legge di Bilancio 2023 per il 31 gennaio.

Sempre entro il 31 marzo viene prevista per gli enti non statali la possibilità di adottare un provvedimento per adottare le disposizioni sullo stralcio in maniera integrale, cioè annullando anche il capitale e non solo sanzioni e interessi.

Decreto Milleproroghe 2023: le altre novità inserite nel testo

Per quanto riguarda la sanità, il Decreto Milleproroghe estende diverse misure introdotte durante il periodo emergenziale.

Viene prorogata a tutto il 2023 la possibilità per gli ospedali di assumere giovani neo laureati a tempo determinato e di conferire incarichi agli specializzandi per far fronte alla carenza di personale medico.

Sempre per fronteggiare le carenze di personale, per i medici di famiglia e i pediatri prossimi alla pensione viene confermata la possibilità di restare in servizio fino a 72 anni d’età.

Viene poi estesa al 2024 l’applicazione della ricetta elettronica, inviata direttamente via mail dal medico al paziente. Una misura che potrebbe diventare strutturale.

Infine, la questione delle concessioni balneari, forse il tema che ha acceso maggiormente la discussione in Parlamento. Viene, infatti, prorogato di un altro anno il termine per la messa a gara. La scadenza prevista per gennaio 2024 slitta a gennaio dell’anno successivo.

Con l’approvazione della Camera, dunque, il Decreto Milleproroghe è legge e sarà pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale.

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