In Legge di Bilancio 2026 novità anche per i caregiver

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Nella Legge di Bilancio 2026 è atteso anche il completamento della riforma relativa ai caregiver familiari. Chi sono e quali le novità in arrivo

In Legge di Bilancio 2026 novità anche per i caregiver

La Legge di Bilancio 2026 si prepara ad accogliere il tema dei caregiver familiari.

Nel testo del disegno di legge sul tavolo del Consiglio dei Ministri è atteso anche il completamento della riforma del ruolo di cura e assistenza di chi si occupa di familiari in condizioni di fragilità.

Si tratta di un tema più volte emerso negli ultimi mesi. Il Documento programmatico di bilancio trasmesso all’UE il 15 ottobre anticipa i nuovi passi attesi con la Manovra 2026.

In Legge di Bilancio 2026 novità anche per i caregiver

Il percorso istituzionale per sostenere i caregiver familiari è partito dal 2018, quando con la Legge di Bilancio è stato istituito uno specifico Fondo, gestito dalle Regioni, per fornire un supporto economico a chi si occupa di assistere familiari in stato di bisogno.

L’obiettivo è valorizzare il ruolo di cura di chi si occupa di anziani, malati e disabili e, dal punto di vista pratico, a cadenza annuale vengono stanziate le risorse per finanziare specifici interventi a favore dei caregiver.

L’attuazione però è a macchia di leopardo, considerando che ad oggi manca una cornice comune per guidare la fase delicata di messa a terra degli interventi su base regionale.

Dalla Legge di Bilancio 2026 si attende quindi il completamento della riforma del ruolo di cura ed assistenza del caregiver familiare. Ad anticiparlo è il DpB pubblicato dal Ministero dell’Economia, e dal testo del disegno di legge sul tavolo del Governo si attendono quindi i dettagli.

Chi è il caregiver familiare

Cosa potrebbe cambiare, e chi sono i destinatari della riforma attesa nel 2026? Una prima cornice è contenuta nel testo della Legge di Bilancio 2018, che oltre ad aver istituito il Fondo per la valorizzazione del lavoro di cura ed assistenza non professionale ha definito chi è il caregiver familiare.

Si tratta della la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado o in specifici casi di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata o sia titolare di indennità di accompagnamento.

La figura del caregiver familiare è quindi, tipicamente, chi assiste persone con disabilità grave ai sensi della legge 104, ma anche persone affetti da malattie croniche, degenerative e di non autosufficienti.

Semplificando, è chi si fa carico a livello continuativo della cura e dell’assistenza di familiari non autonomi, ma che in molti casi non può contare su specifiche forme di tutela. Secondo i dati forniti dal Patto per un nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, si tratta di quasi 8 milioni di persone.

Perché si attende una riforma con la Legge di Bilancio 2026

Come detto in precedenza, la previsione di un Fondo specifico a tutela dei caregiver non basta. Gli interventi previsti a livello regionale, finanziati da risorse statali, non sono uniformi e il motivo è legato in primo luogo all’assenza di una cornice comune.

Un tema non nuovo al Governo, considerando che già alla fine dello scorso anno il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, evidenziava l’avvio di un percorso per il riconoscimento e la tutela del caregiver familiare, e che in estate, nel corso del Caregiver SumMeet 2025, è stato confermato un disegno di legge entro la fine del 2025.

L’obiettivo è, oltre al riconoscimento giuridico della figura del caregiver, la messa a punto di criteri comuni per l’accesso ai contributi gestiti a livello territoriale, nonché specifiche forme di tutela previdenziale e assicurativa.

Un percorso che quindi potrebbe quindi arrivare a compimento con la Legge di Bilancio 2026, consentendo dal 1° gennaio di costruire un sistema di assistenza e di welfare che valorizzi a pieno il lavoro di cura.

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