Reddito alimentare: firmato il decreto attuativo, come funziona e a chi spetta

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Tutto pronto per la prima fase di sperimentazione del nuovo reddito alimentare. La novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 per chi si trova in povertà assoluta e per combattere lo spreco di cibo. Per i primi 3 anni sarà avviato solo in alcune città

Reddito alimentare: firmato il decreto attuativo, come funziona e a chi spetta

Il reddito alimentare è la nuova misura per contrastare la povertà assoluta e combattere lo spreco di cibo.

Con la firma del decreto attuativo da parte del Ministero del Lavoro, la novità prevista dalla Legge di Bilancio 2023 sta per diventare realtà.

Si tratta di una tipologia di aiuto che consiste nella distribuzione gratuita, in favore delle persone in condizioni di estrema povertà, di pacchi alimentari composti con i prodotti invenduti dei negozi della distribuzione alimentare.

Si prevede una prima fase di sperimentazione di 3 anni da avviare in alcune città metropolitane.

Reddito alimentare: firmato il decreto attuativo, come funziona e a chi spetta

Sta per partire la prima fase sperimentale della misura del cosiddetto reddito alimentare, che mira ad assicurare sostegno ai cittadini in condizione di povertà assoluta e a combattere gli sprechi di cibo.

Come si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro, la Ministra Calderone ha firmato il decreto attuativo della misura prevista dal comma 434 della Legge di Bilancio 2023.

Il provvedimento è attualmente al vaglio degli organi competenti e sarà pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale per poi essere operativo entro i 15 giorni successivi.

Il reddito alimentare è la nuova misura di sostegno prevista in favore dei cittadini e delle cittadine che si trovano in situazioni di povertà e per prevenire lo spreco del cibo.

Nello specifico, queste persone riceveranno gratuitamente dei pacchi alimentari realizzati con i prodotti invenduti dai supermercati e dai negozi di distribuzione alimentare, perché ad esempio contenuti in confezioni rovinate oppure vicini alla data di scadenza. Saranno gli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa a donare i prodotti in questione.

Il decreto sottoscritto dalla Ministra del Lavoro definisce le prime modalità di attuazione della misura e le varie forme di partecipazione degli Enti del terzo settore, che saranno coinvolti nella distribuzione dei pacchi alimentari.

I destinatari della misura, come detto, sono i cittadini e le cittadine che si trovano in condizioni di povertà assoluta, individuati negli elenchi delle Organizzazioni partner Territoriali della distribuzione del programma FEAD e segnalati dai servizi sociali territoriali o da altre organizzazione del terzo settore che operano sul territorio.

Reddito alimentare: 3 anni di sperimentazione nelle città metropolitane

Il decreto che attua la misura del reddito alimentare stabilisce una fase di sperimentazione della durata di tre anni da avviare in alcune città metropolitane, le quali saranno individuate da un apposito accordo in Conferenza unificata.

Inoltre, si legge nel comunicato stampa, la Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale emanerà un avviso pubblico non competitivo al fine di favorire la presentazione dei progetti da parte delle città selezionate e per definire lo sviluppo dell’APP dedicata al tracciamento dei beni.

I pacchi alimentari, infatti, saranno prenotabili tramite un’apposita applicazione, la quale permetterà anche agli esercenti che donano i prodotti invenduti di accedere ai benefici previsti dalla legge n. 166 del 2016, come la riduzione della TARI.

Per l’attuazione della misura sono stati stanziati 1,5 milioni di euro nel 2023 e 2 milioni annui a decorrere dal 2024 che vanno ad integrare i fondi già previsti nell’ambito del Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027”.

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