Reddito alimentare: che cos’è e come funziona la novità della Legge di Bilancio 2023

Pacchi alimentari per contrastare la povertà e contenere lo spreco di cibo: ecco in cosa consiste e a chi saranno destinati gli aiuti previsti dal reddito alimentare, la nuova misura inserita nella Manovra 2023

Reddito alimentare: che cos'è e come funziona la novità della Legge di Bilancio 2023

Pacchi alimentari realizzati con il cibo invenduto della distribuzione alimentare da donare alle persone che vivono in una condizione di povertà assoluta.

È il reddito alimentare, la nuova misura contenuta nella Legge di Bilancio 2023 per contrastare la povertà alimentare in Italia, inserita in Manovra, durante l’iter parlamentare.

Una misura dal duplice obiettivo: aiutare quanti nel nostro Paese vivono in una condizione di estrema precarietà economica e contrastare contemporaneamente lo spreco alimentare. Due fenomeni che in Italia fanno registrare numeri allarmanti.

Grazie al reddito alimentare sarà possibile recuperare parte del cibo invenduto dei circuiti della distribuzione alimentare e destinarlo a chi ne ha più bisogno.

Reddito Alimentare: che cos’è e come fare per prenotare i pacchi contenenti gli aiuti

Cominciamo dai numeri. La misura prevede l’istituzione di un fondo di 1,5 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni dal 2024 per finanziare nelle 10 città metropolitane l’avvio della fase sperimentale del progetto che dovrebbe raggiungere una platea di 5,6 milioni di persone.

I fondi serviranno a finanziare l’erogazione di pacchi contenenti generi alimentari e beni di prima necessità destinati a soggetti fragili, con situazioni economiche di estrema povertà.

I pacchi alimentari potranno essere prenotati mediante un’apposita applicazione e successivamente ritirati presso uno dei centri di distribuzione sul territorio che saranno individuati in una fase successiva. Per i soggetti fragili è prevista la consegna presso il domicilio del beneficiario.

Un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio) chiarirà, infine, nel dettaglio le modalità di fruizione del beneficio, nonché i criteri per l’individuazione dei beneficiari e le modalità di coinvolgimento degli enti del terzo settore.

Reddito alimentare: ecco chi potrà beneficiare dei pacchi gratuiti di generi alimentari

Nel testo approvato nella Legge di Bilancio vengono definite le principali linee guida della misura - rimandando per i dettagli organizzativi e attuativi al successivo decreto del Ministro del Lavoro - ma viene fornita un’indicazione chiara della platea di possibili beneficiari, ovvero, soggetti in condizione di povertà assoluta.

Ma cosa si intende per povertà assoluta? Si parla di povertà assoluta quando le risorse finanziarie a disposizione di un soggetto mensilmente, non sono sufficienti a far fronte all’acquisto dei prodotti del cosiddetto paniere di beni e servizi essenziali.

In altre parole, una persona vive una condizione di povertà assoluta quando non dispone di risorse finanziarie sufficienti ad acquistare beni necessari per la sopravvivenza.

Negli ultimi anni la povertà assoluta in Italia ha toccato i suoi massimi storici. Secondo il “Rapporto 2022 su Povertà ed Esclusione Sociale della Caritas” , nel 2021 le persone in condizione di povertà assoluta sono stati circa circa 5,6 milioni di cui 1,4 milioni erano bambini.

Aumentato in maniera preoccupante anche il numero di persone che si sono rivolte ai Centri di Ascolto Caritas, che nel 23,6 per cento sono rappresentate da lavoratori poveri.

Un dato allarmante che ci racconta di un Paese dove le persone rischiano ogni giorno di scivolare inesorabilmente sotto la soglia di povertà nel silenzio e nell’indifferenza.

Sono i nuovi poveri, “gli anelli deboli” del rapporto Caritas: lavoratori poveri, disoccupati, piccoli commercianti e artigiani costretti a chiudere, lavoratori irregolari che, oltre non avere nessun diritto e nessuna tutela lavorativa, non possono neanche accedere ad aiuti e sussidi. E ancora pensionati e famiglie numerose.

Mentre milioni di persone faticano a fare la spesa o a garantire tre pasti al giorno alla propria famiglia, nel circuito della distribuzione alimentare ogni anno vengono sprecate migliaia di tonnellate di alimenti.

Cibo ancora buono e adatto ad essere consumato, che viene ritirato dalla vendita solo perché prossimo alla scadenza o perché rimasto troppo a lungo sugli scaffali dei supermercati.

Uno spreco di risorse su cui la nuova misura prevista nella Legge di Bilancio intende intervenire.

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