Tassa sui rifiuti (TARI): quanto costa e come calcolarla

Carla Mele - TARI

Calcolo della TARI 2024: istruzioni ed esempio pratico

Tassa sui rifiuti (TARI): quanto costa e come calcolarla

Il servizio relativo alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, oltre che quello relativo alla pulizia delle strade e degli ambienti pubblici, è soggetto al pagamento di una tassa denominata TARI.

Saper calcolare la TARI è importante, soprattutto per verificare che i conteggi dell’azienda o direttamente del Comune siano corretti.

Il calcolo della TARI va eseguito tenendo conto di una quota fissa e di una quota variabile e considerare i criteri adottati dal Comune in cui si trova l’immobile oggetto del pagamento.

Entro il 31 luglio di ogni anno, con un’apposita delibera, gli enti locali approvano le regole specifiche da seguire, viene stabilita la somma dovuta per ciascun tipo di utenza ma anche le agevolazioni a cui i cittadini e le cittadine hanno diritto.

Ogni indicazione deve comunque rientrare nel quadro nazionale tracciato dall’ARERA.

In ogni caso, per sapere come si calcola la TARI bisogna partire dalla definizione della base imponibile della tassa sui rifiuti, la superficie calpestabile dell’immobile compresi muri interni, pilastri e muri perimetrali.

Una guida alle regole per calcolare l’importo dovuto.

Calcolo TARI 2024: come fare

Come anticipato, la TARI si calcola tenuto conto di due componenti: una quota fissa e una quota variabile.

Gli elementi utili per il calcolo TARI 2024 sono i seguenti:

  • superficie in metri quadri e dati catastali, se disponibili;
  • periodo di riferimento;
  • nucleo familiare;
  • quota fissa;
  • quota variabile;
  • quota provinciale 5 per cento.

La quota fissa si calcola moltiplicando i metri quadrati dell’unità immobiliare per il numero di persone che la occupano.

Per i contribuenti non residenti il numero di occupanti è così calcolato:

  • 1 occupante: locali fino a 45 mq;
  • 2 occupanti: locali fino a 60 mq;
  • 3 occupanti: locali fino a 75 mq;
  • 4 occupanti: locali oltre i 76 mq.

Alla quota fissa si somma la quota variabile, finalizzata alla copertura dei costi di servizio per raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti. Il calcolo TARI è effettuato in base alla quantità di rifiuti prodotti in via presuntiva stabilita dalle delibere comunali.

In questo caso occorre infine distinguere se si tratta di:

  • immobile ad uso domestico residenziale o non residenziale;
  • o non domestico, come ad esempio nel caso delle attività commerciali.

Calcolo TARI 2024: le novità. Dall’ARERA il metodo aggiornato per le tariffe

La tassa sui rifiuti è gestita a livello locale. Le regole per stabilire le somme dovute e le scadenze per i pagamenti possono seguire logiche diverse da Comune a Comune, e anche gli importi da versare possono essere molto diversi, anche a parità di condizione.

Una maggiore chiarezza per i cittadini e un’omogeneità tra territori sono i pilastri della nuova Tari, introdotta a partire dallo scorso anno con i nuovi criteri di calcolo adottati dall’ARERA, per i quali ulteriori modifiche sono previste dal 2022 al 2025.

Con il metodo MTR-2, approvato con la delibera 363/2021/R/rif vengono confermate molte delle regole previste dal metodo tariffario servizio integrato di gestione dei rifiuti stabilito lo scorso 31 ottobre 2019.

Il nuovo metodo tariffario punta a garantire la sostenibilità sociale delle tariffe e regola anche le tariffe di accesso agli impianti di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani.

Nuovi parametri ai quali dovranno conformarsi i comuni nella messa a punto delle regole per il calcolo della TARI e, tra le altre cose, è bene ricordare anche le ulteriori novità legate all’introduzione del decreto legislativo del 3 settembre 2020, n. 116.

La norma di “Attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.” è entrata in vigore il 26 settembre 2020.

Dal 1° gennaio dello scorso anno è stata modificata la definizione di rifiuto urbano ed è stata soppressa la categoria dei rifiuti speciali assimilati agli urbani.

I comuni devono quindi modificare i propri regolamenti, in particolare riguardo alle riduzioni stabilite dal comma 649 della legge 147/2013, ovvero la quota variabile della TARI.

I rifiuti assimilati a quelli urbani sono quindi sostituiti dalla categoria dei rifiuti urbani prodotti dalle imprese, industrie escluse.

Dal momento che viene modificato l’articolo 238, comma 10, riferito alla tariffa, l’utente non domestico deve scegliere tra il servizio privato e quello pubblico per almeno 5 anni: potrà lasciare il privato per tornare al pubblico ma non procedere con la scelta opposta.

Tra i soggetti che devono pagare il tributo vengono esclusi i magazzini delle industrie, dal momento che le industrie producono solo rifiuti speciali.

Molte diverse attività, quali centri commerciali ed ipermercati precedentemente esclusi dalla TARI, rientreranno nell’applicazione del tributo.

TARI: dopo aver compreso il meccanismo di calcolo occorre tenere a mente le scadenze 2024

La metodologia effettiva utilizzata per il calcolo della TARI può cambiare da Comune a Comune, comprese le date di scadenza per il pagamento.

Non è previsto, infatti, un termine unico così come stabilito invece per l’IMU.

Nella maggior parte dei casi la scadenza della TARI è tuttavia ripartita in tre tranche:

  • 1° acconto entro la fine di aprile;
  • 2° acconto entro la fine di luglio;
  • saldo entro la fine dell’anno.

Ricordiamo che la TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Nel caso di affitto sono gli inquilini a dover versare la tassa sui rifiuti.

Si ricorda inoltre che solitamente è il Comune ad inviare i bollettini con il calcolo dell’importo dovuto a titolo di TARI e con le scadenze per il versamento.

Qualora non vengano recapitati sarà necessario informarsi su quando bisogna pagare e come calcolare la quota di tassa rifiuti dovuta per l’anno in corso.

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