Superbonus, SAL straordinario nel decreto del CdM? La posizione del MEF

SAL straordinario per il superbonus, per consentire l'accesso alla detrazione in misura piena per i lavori conclusi entro il 31 dicembre 2023? Il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti ribadisce i limiti per la finanza pubblica

Superbonus, SAL straordinario nel decreto del CdM? La posizione del MEF

SAL straordinario per il superbonus?

La strada è in salita, escluso l’intervento nella Legge di Bilancio 2024 o, difficilmente la misura per un intervento a salvaguardia dei lavori in condominio in corso troverà spazio nel decreto Milleproroghe.

Dopo il no del Ministero dell’Economia ad ogni ipotesi di proroga del superbonus, con il conseguente blocco dell’emendamento dei Relatori alla Manovra, dal palco di Atreju il Ministro Giorgetti ribadisce la posizione presso la commissione Bilancio della Camera.

“Il Parlamento deciderà”, ha dichiarato Giorgetti, sottolineando poi il limite che proporrà al Consiglio dei Ministri.

Molto probabilmente non arriverà nessuna proroga, ma la discussione in merito ai lavori già conclusi e alla salvaguardia per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 rimane centrale.

Superbonus, dal SAL straordinario alle possibili novità: la posizione del MEF

“Io ho i dati degli ultimi mesi che vanno peggio, in termini di uscite per la finanza pubblica, rispetto a quelli previsti dalla NADEF. Poi il Parlamento deciderà. Per quanto riguarda il Ministro dell’Economia e delle Finanze, in cuor mio so quello che è il limite che posso fare e che proporrò al Consiglio dei Ministri, oltre al quale non si può andare.”

Con queste parole il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, si è espresso sul tema del superbonus, presso la Commissione Bilancio della Camera impegnata nell’esame del testo della Legge di Bilancio, che dovrebbe ottenere il via libera definitivo il 29 dicembre.

Per eventuali novità si dovrà attendere la giornata di domani e la nuova riunione del Consiglio dei Ministri.

Nonostante la strada sia in salita, una delle ipotesi è la previsione di due SAL intermedi nell’ambito del superbonus del 110 per cento per l’esercizio delle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura prima della chiusura di tutte le lavorazioni.

Nello specifico, è l’articolo 121 del decreto legge n. 34/2022 che al comma 1-bis prevede che le due opzioni per la monetizzazione del bonus spettante possano esser esercitate:

“in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori. Ai fini del presente comma, per gli interventi di cui all’articolo 119 gli stati di avanzamento dei lavori non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo e ciascuno stato di avanzamento deve riferirsi ad almeno il 30 per cento del medesimo intervento.”

Due quindi i SAL intermedi ammessi, pari almeno al 30 per cento delle lavorazioni, seguiti dall’ultimo del 40 per cento a conclusione dei lavori.

In vista della scadenza del 31 dicembre 2023 per i condomini è stata quindi avanzata l’ipotesi della previsione di un terzo stato avanzamento lavori straordinario, utile per salvare la detrazione del 110 per cento per le lavorazioni già concluse nell’ambito dell’intervento complessivo avviato, ma per le quali non si è arrivati alla percentuale ultima necessaria.

L’ipotesi era parte dell’emendamento messo a punto dai Relatori della Legge di Bilancio 2024, atteso in Commissione Bilancio del Senato ma bloccato nell’immediato dal MEF.

Le dichiarazioni del Ministro Giorgetti, intervenuto sul palco di Atreju il 15 dicembre scorso, avevano riacceso qualche speranza. Le nuove dichiarazioni sembrano chiudere definitivamente la porta, ma si dovrà attendere le decisioni dell’Esecutivo.

Nel nuovo intervento Giorgetti ha ripreso la precedente definizione del superbonus come “una specie di centrale nucleare, come Chernobyl”, anche considerando che il conto per lo Stato sarebbe destinato a toccare, e forse sforare, la soglia dei 100 miliardi.

Un SAL tra il 60 e il 100 per cento per salvare il superbonus del 110 per cento: tempi stretti in vista della scadenza del 31 dicembre

La previsione di un SAL straordinario per i lavori in condominio già in corso non comporterebbe ulteriori costi per lo Stato e non appesantirebbe ulteriormente il conto del superbonus.

Le anticipazioni fornite aiutano a delineare il quadro degli interventi in campo e, a livello operativo, la norma salva-lavori consentirebbe di beneficiare del superbonus con aliquota del 110 per cento per tutte le fatture pagate entro il 31 dicembre 2023, anche in caso di mancata ultimazione dell’intervento complessivo.

Si andrebbe quindi verso un terzo SAL, con percentuale ancora da definire, per le fatture emesse entro il 12 gennaio 2024.

L’inserimento della misura nel prossimo decreto è tuttavia piuttosto in salita e si esclude la proroga del superbonus del 110 per cento.

Se non arrivassero nuove modifiche normative, dal 1° gennaio 2024 la percentuale fruibile per i lavori in condominio scenderà al 70 per cento e nel taglio rientrerebbero anche le lavorazioni effettuate nel 2023 ma non ancora ultimate.

In merito all’aliquota ridotta il Ministro ha dichiarato:

“vi assicuro che visto da fuori è tantissimo, dobbiamo uscire un po’ da questa allucinazione di questi anni in cui ci sembra tutto dovuto.”

Lo stesso ha sottolineato che l’Italia è l’unico Paese europeo con incentivi di tale misura. I nodi su possibili novità si scioglieranno domani, al termine della riunione dell’Esecutivo.

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