Il DdL di Bilancio 2025 non prevede la conferma di Quota 103 e Opzione Donna ma non è detta l'ultima parola. Diversi degli emendamenti presentati al Senato ne chiedono la reintroduzione
Niente più pensione anticipata con Quota 103 e Opzione Donna dal prossimo anno.
Questo almeno quanto prevede il disegno di Legge di Bilancio 2026 approvato dal Governo e che ha cominciato il suo iter di approvazione in Senato.
Delle tre misure per l’uscita anticipata dal lavoro in vigore negli ultimi anni, sebbene con penalizzazioni, ad essere confermata per un altro anno sarà solo l’Ape Sociale.
Delle novità potrebbero però arrivare dall’iter parlamentare: sono diversi gli emendamenti che chiedono di ripristinare le due misure e che infiammano la discussione sul capitolo pensioni, tra i più infuocati dell’intera Manovra.
Pensione anticipata: cosa prevede il disegno di Legge di Bilancio 2026
Il prossimo anno in molti rischiano di dover dire addio alla pensione anticipata: nel pacchetto pensioni della Legge di Bilancio 2026 ci sono considerevoli novità ma anche delle assenze importanti.
Manca, infatti, il rinnovo di due dei principali canali per la pensione anticipata attivi negli ultimi anni: Quota 103 e Opzione Donna.
Le due misure sono in scadenza a fine anno dopo la conferma nella scorsa Manovra. Quota 103, ricordiamo, ad oggi rappresenta il principale canale di uscita anticipata, che consente ai dipendenti di accedere alla pensione con 62 anni d’età e 41 di contributi versati nonostante le penalizzazioni introdotte dal 2024 a partir dal calcolo dell’assegno spettante.
Opzione Donna, invece, è il canale di uscita anticipata dedicato alle donne in particolari condizioni (caregiver, dipendenti o licenziate da imprese in crisi o invalide al 74 per cento) che maturano 61 anni d’età e 35 anni di contributi.
Anche questo strumento, sebbene rinnovato di anno in anno, ha subito importanti modifiche in chiave restrittiva con le ultime due leggi di bilancio, quando la platea di possibili beneficiarie è stata ristretta alle categorie attuali e l’età anagrafica richiesta è stata incrementata di un anno.
I numeri presentati a fine ottobre dal CIV INPS dipingono un quadro poco rassicurante: nel 2024 la versione di Quota 103 con il ricalcolo contributivo ha visto la liquidazione di 1.154 assegni rispetto ai 112.982 liquidate con Quota 100 nel 2021. Più nera ancora la situazione di Opzione Donna, come detto oggetto anch’essa a pesanti restrizioni negli anni, con gli assegni liquidati scesi dai 26.427 del 2022 ai 4.784 del 2024.
Dopo le restrizioni e il crollo il colpo di grazia sembra essere in arrivo con la Legge di Bilancio 2026 che, ad oggi, non ne contempla il rinnovo. Resta confermato invece l’Ape Sociale, l’anticipo pensionistico dedicato a chi svolge lavori gravosi e ad altre specifiche categorie di lavoratori e lavoratrici (invalidi civili al 74 per cento, disoccupati e caregivers), e il bonus Maroni, l’incentivo al posticipo del pensionamento.
Pensione anticipata: verso la conferma di Quota 103 e Opzione Donna?
Per Quota 103 e Opzione Donna, però, non è detta l’ultima parola. Importanti novità potrebbero arrivare nel corso dell’iter parlamentare di approvazione della Manovra.
Il termine per la presentazione degli emendamenti al testo è scaduto il 14 novembre e, come prevedibile, sono stati tantissimi: oltre 5.500.
Tra questi anche quelli relativi al capitolo pensioni e in particolare alla questione del pensionamento anticipato. Sono diverse le proposte, provenienti anche dalla maggioranza (in particolare dalla Lega) che spingono per la conferma dei due strumenti di uscita anticipata o, perlomeno, per la proroga anche al 2026 di Opzione Donna.
Tutto è, dunque, ancora possibile anche se molto dipenderà dalle effettive risorse a disposizione.
Nei prossimi giorni gli emendamenti presentati saranno valutati ed eventualmente portati in discussione per l’effettivo inserimento nel testo finale. Da qui all’approvazione definitiva del testo, quindi, potrebbero arrivare nuove sorprese.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensione anticipata: verso la possibile conferma di Quota 103 e Opzione Donna?