Aumento pensione nel 2026: la simulazione degli importi

Francesco Rodorigo - Pensioni

Di quanto aumenteranno le pensioni nel 2026? La tabella con la simulazione del calcolo

Aumento pensione nel 2026: la simulazione degli importi

Come ogni anno si avvicina il momento in cui pensionati e pensionate cominciano a pensare alla rivalutazione degli assegni.

Anche per il 2026 l’importo della pensione dovrà essere rivalutato in adeguamento all’inflazione. Di quanto saliranno gli assegni?

L’adeguamento delle pensioni viene effettuato sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo che quest’anno, secondo le previsioni dei mesi scorsi, dovrebbe risultare pari all’1,7 per cento. Le ultime proiezioni dell’INPS indicano, invece, un aumento dell’1,4 per cento.

Vediamo come cambierebbero gli importi caso per caso.

Aumento pensione nel 2026: le simulazioni degli importi

Tutti gli anni l’importo della pensione viene rivalutato in adeguamento all’inflazione sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo, si tratta della cosiddetta perequazione delle pensioni.

Se fino a qualche tempo fa l’Istat aveva indicato un aumento dell’1,7 per cento, le stime sono ora al ribasso, con l’INPS che ha indicato un incremento dell’1,4 per cento, che potrebbe salire anche all’1,5.

Adeguamento che si tradurrebbe in aumenti esigui ma comunque maggiori di quelli del 2025 dove la rivalutazione è stata dello 0,8 per cento.

Non tutti però ricevono lo stesso importo. Questo perché secondo il meccanismo di rivalutazione attuale i valori variano in base all’importo del trattamento riconosciuto. L’aumento parametrato all’inflazione, infatti, non è sempre pieno: solo gli assegni più bassi possono beneficiare della rivalutazione piena, negli altri casi invece l’incremento si riduce.

Nel disegno di legge di Bilancio 2026 non ci sono novità per il meccanismo di rivalutazione degli assegni che pertanto resta quello del 2025, organizzato su tre fasce di reddito:

  • 100 per cento per i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo;
  • 90 per cento per quelli tra 4 e 5 volte il minimo;
  • 75 per cento per quelli superiori a 6 volte il minimo.

Le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo (603,40 euro per il 2025) pertanto riceveranno un aumento corrispondente al 100 per cento e dunque all’intera quota dell’indice di variazione che, come detto, dovrebbe essere compreso tra l’1,7 e l’1,4 per cento.

Le pensioni di importo superiore avranno invece un incremento ridotto come indicato nella tabella seguente.

Fasce trattamenti complessiviPercentuale indice perequazione da attribuireAumento del
Fino a 4 volte il trattamento minimo (TM) 100 1,7 per cento/1,4 per cento
Tra 4 e 5 volte il TM 90 1,53 per cento/1,26 per cento
Oltre 6 volte il TM 75 1,27 per cento/1,05 per cento

Di quanto aumentano le pensioni nel 2026?

Come si traduce tale aumento sugli importi degli assegni in pagamento?

Di seguito una simulazione dell’aumento sulla base di una rivalutazione all’1,7 per cento e di una invece all’1,4 per cento.

Simulazione rivalutazione pensioni 2026
Esempi di perequazione in base alle diverse fasce di reddito (Valori in €)
Assegno 2025 (lordo) mensile Rivalutazione dell’1,4% Rivalutazione dell’1,7% Aumento
603,40 611,85 613,67 8,45/10,27
800 811,20 813,60 11,2/13,60
900 912,60 915,30 12,6/15,30
1000 1.014,00 1.017,00 14,00/17,00
1.200 1.216,80 1.220,40 16,80/20,40
1.500 1.521,00 1525,50 21,00/25,50
2.000 2.028,00 2.034,00 28,00/34,00
2.500 2.534,88 2.542,35 34,88/42,35
3.000 3.041,18 3.050,00 41,18/50,00
3.500 3.546,7 3.556,39 46,47/56,39

Il trattamento minimo INPS, oggi a 603,40 euro, aumenterebbe di circa 8/10 euro. Incrementi modesti anche per le pensioni di importo superiore. Per un assegno di 900 euro si avrebbe un aumento tra i 12 e i 15 euro, mentre per una pensione da 1.200 euro tra i 16 e i 20 euro.

Per le pensioni fino a 4 volte il minimo INPS, quindi 2.413,6 euro c’è come detto la piena rivalutazione. Oltre tale soglia (e fino a 3.017 euro) l’incremento si ridimensiona (all’1,53 o all’1,26 per cento). Una pensione da 2.500 euro ad esempio sarebbe rivalutata di circa 34/42 euro.

Rivalutazione ridotta anche per le pensioni di importo oltre 5 volte il trattamento minimo INPS (oltre 3.017 euro). Ad esempio un assegno da 3.500 euro riceverà aumenti per circa 46/56 euro mensili.

Per quanto riguarda la rivalutazione straordinaria delle pensioni minime, che quest’anno è stata pari al 2,2 per cento garantendo però solo aumenti di circa 3 euro mensili, per il prossimo anno è in arrivo un incremento dell’1,3 per cento come previsto dalla Legge di Bilancio 2025.

Come indicato nella tabella, per il 2026 il trattamento minimo passerà a 611,85 euro per effetto della rivalutazione dell’1,4 per cento. A questo va aggiunto l’aumento straordinario dell’1,3 per cento (7,95 euro) per cui l’importo finale salirà a 619,79 euro, per un aumento effettivo di circa 3 euro sul 2025.

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