Pagamenti alle imprese in 30 giorni: verso la riduzione dei tempi anche per la PA

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Un termine ridotto per i pagamenti alle imprese, fissato in 30 giorni anche nell'ambito dei rapporti con le pubbliche amministrazioni. A prevederlo è la proposta di regolamento presentata dalla Commissione Europea il 12 settembre 2023. Superato il tempo limite scatterà in automatico l'obbligo di versamento di commissioni e interessi

Pagamenti alle imprese in 30 giorni: verso la riduzione dei tempi anche per la PA

Pagamenti alle imprese in tempi ridotti, con un limite di 30 giorni derogabile solo in alcuni casi residuali.

Lo prevede la proposta di regolamento presentata dalla Commissione Europea il 12 settembre 2023, relativa non solo ai rapporti commerciali tra privati ma anche a quelli con la Pubblica Amministrazione.

Il mancato rispetto dei tempi di pagamento comporterebbe l’obbligo di versamento delle commissioni e degli interessi.

Pagamenti alle imprese in 30 giorni: verso la riduzione dei tempi anche per la PA

Garantire flussi di pagamento certi e affidabili per le piccole e medie imprese, per evitare che i piccoli fornitori debbano sottostare alla prassi imposta dai creditori e attendere oltre il tempo previsto per incassare le somme spettanti.

Questi alcuni degli obiettivi messi nero su bianco nella proposta di regolamento della Commissione Europea del 12 settembre, che punta a rendere adeguato il quadro normativo comunitario in materia di tempi di pagamento alle imprese.

L’attuale normativa in vigore è delineata dalla Direttiva 2011/7/UE, che a detta della stessa Commissione è inadeguata anche per via dell’assenza di misure preventive e deterrenti.

La revisione della direttiva vuole quindi colmare queste lacune, migliorando la disciplina dei pagamenti per tutti gli attori interessati, quindi enti pubblici, imprese più grandi e PMI.

Sono 30 i giorni previsti dalla nuova proposta di regolamento, termine che si applicherebbe nell’ambito delle transazioni commerciali a partire dalla data di ricevimento della fattura.

Stesso termine massimo previsto anche in caso di accordi contrattuali, mentre resteranno validi i regolamenti nazionali che prevedano tempi più stringenti.

Commissione Europea - proposta di regolamento del 12 settembre 2023
Tempi di pagamento alle PMI: il testo della proposta della Commissione UE

Ritardo nei pagamenti, interessi dopo i 30 giorni

Il ritardo nei pagamenti alle imprese comporterà per il debitore l’obbligo di versamento in automatico degli interessi di mora, che scatterà qualora sussistano le seguenti condizioni:

  • il creditore ha adempiuto agli obblighi contrattuali e agli obblighi previsti per legge;
  • il debitore ha ricevuto la fattura o una richiesta equivalente di pagamento;
  • il creditore non ha ricevuto l’importo dovuto indicato nella fattura entro 30 giorni.

Gli interessi di mora dovuti ammonteranno al tasso di riferimento, maggiorato dell’8 per cento.

A questi si aggiungerà un importo extra di 50 euro, dovuto dal debitore a titolo di risarcimento delle spese di recupero sostenute dal creditore.

A garantire il rispetto delle norme saranno i singoli Stati membri, chiamati a istituire autorità di controllo e a promuovere l’utilizzo in via volontaria della risoluzione alternativa delle controversie al fine di preservare il rapporto contrattuale e favorire la risoluzione rapida delle problematiche intercorse.

Si evidenzia che per l’avvio operativo delle novità si resta in attesa del via libera al regolamento, che una volta approvato sarà automaticamente applicabile a tutti gli Stati membri.

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