Nuovi bonus case green, ecco come saranno: contributi fino al 100%, centrale l’ISEE

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Pronto il pacchetto di incentivi per le case green, bonus fino al 100 per cento in base all'ISEE. Le novità nel Piano Sociale per il Clima presentato dal MASE

Nuovi bonus case green, ecco come saranno: contributi fino al 100%, centrale l'ISEE

Case green, verso nuove forme di bonus per le famiglie con ISEE più basso.

Il 29 maggio 2025 il MASE, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha dato il via alla terza fase di consultazione pubblica sul Piano Sociale per il Clima, un pacchetto di interventi che, nell’ambito degli obiettivi UE in materia di efficientamento energetico, ridefinisce anche la struttura delle agevolazioni in edilizia.

Si va verso un ecobonus sociale, fino al 100 per cento, per un’ampia categoria di interventi, dall’isolamento termico ai sistemi di schermatura, fino alla sostituzione di caldaie.

In rampa di lancio anche il reddito energetico, finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici ad uso domestico, ma anche una forma di sostegno diretto al reddito (ESCo card) per i residenti in alloggi popolari oggetto di interventi di riqualificazione energetica.

Nuovi bonus case green, ecco come saranno: contributi fino al 100%, centrale l’ISEE

Non si tratta di misure immediatamente applicabili, ma di un progetto di lungo respiro sul quale il MASE apre al confronto con cittadini, istituzioni pubbliche e private, associazioni e altri portatori di interesse.

Dal 29 maggio e fino al 15 giugno 2025 sarà possibile partecipare alla terza fase di consultazione sul Piano Sociale per il Clima, che procederà per tappe dal 2026 e fino al 2032.

Un progetto di ampio respiro che inaugura la stagione dei nuovi bonus casa. Dopo il ridimensionamento delle detrazioni fiscali per i lavori in edilizia, e in uno scenario che nei prossimi anni vede sempre meno vantaggi per i contribuenti, si punta a nuove agevolazioni che incrocino gli obiettivi della direttiva Case Green.

Sul fronte dell’edilizia privata, il PSC delineato dal MASE introduce un retrofitting energetico, finanziato da 1,8 miliardi, destinato alle famiglie vulnerabili. Si tratta dei nuclei con ISEE fino a 20.000 euro, destinatarie di un contributo a copertura del 100 per cento delle spese ammissibili.

Il bonus, erogabile a domanda, consentirà di coprire le spese per lavori di:

  • isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
  • sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato;
  • installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento e/o sistemi di filtrazione solare esterni per chiusure trasparenti con esposizione da Est-SudEst a Ovest, fissi o mobili, non trasportabili;
  • sistemi di building automation;
  • impianti solari FTV anche dotati di sistemi di accumulo e associati ad una pompa di calore;
  • sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente con impianto di climatizzazione e ACS dotato di PdC (aerotermiche, geotermiche o idrotermiche);
  • sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente con generatori a biomassa;
  • installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria anche abbinati a sistemi di solar cooling;
  • interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficienti;
  • sostituzione funzionale o sostituzione totale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti unità di microcogenerazione alimentati da fonti rinnovabili.

Un incentivo indirizzato a 2.266.447 famiglie che, sulla base dei dati statistici INPS, presentano un ISEE fino a 20.000 euro. L’obiettivo è coprire il 14 per cento di queste.

Decreto attuativo entro il 2026, domande dall’anno successivo

Sul fronte dei tempi, il bonus casa green dovrebbe partire operativamente dal 2027.

Secondo la time line delineata dal Ministero, entro la fine del 2026 sarà adottato il decreto attuativo, dall’anno successivo si aprirà lo sportello per le domande e successivamente partirà la fase di valutazione circa requisiti d’accesso e interventi ammissibili.

Un’agevolazione a sportello, per la quale sarà quindi necessario fare domanda e attendere la predisposizione della graduatoria.

Un reddito energetico per le famiglie con ISEE fino a 30.000 euro

Tra le misure predisposte dal MASE c’è inoltre un reddito energetico, strumento che prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico di potenza compresa tra 2 kW e 6 kW, anche dotati di sistemi di accumulo, solo se associati ad una pompa di calore.

Si punta a sostenere l’autoconsumo energetico e favorire l’elettrificazione dei consumi, nonché stimolare l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia.

Anche in questo caso si parla di contributi pari al 100 per cento delle spese, destinati alle famiglie con:

  • ISEE in corso di validità inferiore a 15.000 euro, oppure inferiore a 30.000 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico;
  • diritto reale (proprietà, superficie, enfiteusi, usufrutto, uso, abitazione) su coperture e/o superfici di edifici, unità immobiliari e/o relative pertinenze, ovvero su aree e spazi pertinenziali ove andrà realizzato l’impianto per cui si richiede l’accesso all’agevolazione;
  • intestatarie del contratto di fornitura di energia elettrica delle utenze di consumo asservite alle unità immobiliari di residenza anagrafica del nucleo familiare.

Anche in questo caso si parla di procedure a sportello, con domande in partenza (secondo il cronoprogramma del Ministero) dal 2027. La procedura sarà mediata dai soggetti realizzatori, ossia le imprese che si occuperanno materialmente di realizzare gli interventi.

Questa forma di incentivazione copre teoricamente 1.650.000 famiglie, ma l’obiettivo effettivo è di garantire il contributo al 2 per cento di queste entro il 2032. Scarse le risorse disponibili, pari a 450 milioni di euro e da spalmare in sei anni.

Alloggi popolari, una card a sostegno del reddito

Un terzo filone di intervento riguarda l’edilizia residenziale pubblica, destinataria non solo di un fondo ad hoc ma anche di un progetto innovativo, una card pensata a titolo di “rimborso” della minore energia consumata.

Si tratta di uno strumento di finanziamento complementare al Retrofitting energetico dell’ERP, previsto dal Piano Sociale per il Clima, che consentirà ai nuclei che risiedono in edifici popolari oggetto di riqualificazione energetica, di beneficiare concretamente dei risparmi energetici conseguiti.

Lo stesso Ministero lo definisce come un “sistema innovativo di incentivazione indiretta, che trasforma l’equivalente dei risparmi certificati di cui beneficiano le Energy Service Company (ESCo) a remunerazione parziale dei propri interventi”.

Le ESCo, che effettuano i lavori, dovranno rinunciare ad una parte della quota solitamente riconosciuta per consentire l’erogazione delle somme ai residenti nelle case ERP riqualificate.

Le card, dal valore calcolato in base al risparmio conseguito sull’intero fabbricato e proporzionato sulle unità abitative ad esso pertinenti, potranno essere utilizzate per pagare le bollette o per acquisti finalizzati alla sostenibilità domestica (es. elettrodomestici ad alta efficienza, lampadine LED, pompe di calore portatili).

Anche in questo caso l’avvio è previsto entro il 2027, dopo la definizione entro il 31 dicembre 2026 delle regole operative. Destinatarie 180.000 famiglie che vivono in edifici in classe energetica F e G e, di queste, l’obiettivo è coprirne effettivamente il 35 per cento. In campo 630 milioni di euro.

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