Il saldo IMU in scadenza il 16 dicembre accende i riflettori sugli importi da pagare: i contributi maggiori arrivano da Roma, Milano e Venezia. Palermo è la più economica. I dati UIL
La geografia dell’IMU è fatta di grandi distanze: tra il costo sostenuto da chi paga l’imposta a Roma e chi invece la versa a Palermo c’è una differenza di oltre 3.000 euro. È questo il panorama delineato dalla UIL con lo studio pubblicato il 9 dicembre.
26,1 milioni proprietari di seconde case, immobili commerciali, terreni, aree edificabili versano l’IMU nelle casse dei Comuni ogni anno.
Ma non tutti e tutte contribuiscono allo stesso modo. Il calcolo dell’importo da versare, infatti, cambia da territorio a territorio: incidono rendite catastali, aliquote e agevolazioni che possono essere stabilite dai Comuni nel quadro delle regole nazionali. Il risultato? Anche a parità di condizioni chi abita in città diverse può dover far fronte a costi diversi.
IMU 2025 in scadenza, chi paga di più? Il primato va a Roma
Come si legge nelle nell’analisi, l’Unione Italiana del Lavoro ha calcolato i costi dell’IMU da Nord a Sud considerando la rendita media degli immobili per cui è dovuta l’imposta e le aliquote previste dalle delibere comunali pubblicate, entro il 28 ottobre, sul sito del Dipartimento delle Finanze.
Il quadro che ne deriva è estremamente variegato e l’IMU, secondo il segretario confederale Santo Biondo, diventa una “lotteria fiscale” con “valori obsoleti e un mosaico di aliquote locali che alimentano ingiustizie e disuguaglianze”.
Entro la scadenza del 16 dicembre 2025 coloro che sono chiamati a versare l’imposta a Roma, Milano, Venezia pagano in media più di 1.000 euro. Non arriva a 200 euro, invece, la seconda rata per chi paga a Palermo, Pesaro, Cosenza.
| IMU 2025 - (abitazioni diverse dalle principali) |
|---|
| Le città più care | Saldo IMU in euro | Costo totale annuo IMU in euro |
|---|---|---|
| Roma | 1.749 | 3.499 |
| Milano | 1.479 | 2.957 |
| Venezia | 1.168 | 2.335 |
| Torino | 992 | 1.984 |
| Firenze | 986 | 1.973 |
| Siena | 954 | 1.907 |
| Bologna | 930 | 1.860 |
| Padova | 911 | 1.821 |
| Verona | 828 | 1.657 |
| Salerno | 757 | 1.514 |
| Media nazionale | 488 | 977 |
| Le città meno care | Saldo IMU in euro | Costo totale annuo IMU in euro |
|---|---|---|
| Palermo | 195 | 391 |
| Pesaro | 197 | 394 |
| Cosenza | 197 | 395 |
| Enna | 230 | 460 |
| Gorizia | 242 | 484 |
| Caltanissetta | 242 | 485 |
| Trapani | 248 | 495 |
| Agrigento | 253 | 505 |
| Crotone | 275 | 550 |
| Belluno | 275 | 551 |
| Media nazionale | 488 | 977 |
La disparità nasce anche dal funzionamento dell’imposta: sebbene i Comuni si muovano in un quadro normativo nazionale, è a loro che spetta l’ultima parola sulle aliquote, così come ad esempio sull’importo minimo per il versamento o sulle agevolazioni.
Le cifre che emergono dallo studio UIL per il segretario sottolineano con forza la necessità di aggiustare il meccanismo di calcolo per garantire una maggiore progressività.
La strategia per farlo passa da egole nazionali più chiare, “meno discrezionalità e più responsabilità” in caso di aumento delle aliquote e dalla “riforma del catasto” per arrivare a basi imponibili più giuste.
Una richiesta, quest’ultima, che da anni arriva anche dall’Europa e che da anni è messa nero su bianco tra i buoni propositi dei documenti programmatici ma che non ha ancora visto la luce.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Il calcolo IMU 2025 non è uguale per tutti: tra Roma e Palermo oltre 3.000 euro di differenza