IMU senza novità anche nel 2024: il prospetto delle aliquote slitta ancora

IMU, regole invariate anche nel 2024. Slitta ancora l'avvio del prospetto delle aliquote che, stando alle novità previste dalla legge di conversione del decreto Proroghe, sarà obbligatorio solo dal 2025

IMU senza novità anche nel 2024: il prospetto delle aliquote slitta ancora

IMU a regole invariate anche per il 2024.

La fase di sperimentazione dell’applicativo messo a disposizione dal Ministero dell’Economia per l’elaborazione del prospetto delle aliquote ha fatto emergere lacune che comporteranno il rinvio delle novità al 2025.

La modifica è contenuta in un emendamento approvato in sede di conversione del decreto Proroghe n. 132/2023, che motiva il nuovo rinvio nella mancata considerazione nel prospetto elaborato dal MEF di “alcune rilevanti fattispecie” per le quali i Comuni potranno provvedere alla diversificazione delle aliquote.

Dimenticanze che quindi portano ad un rinvio di una novità prevista dalla Legge di Bilancio 2020 ma che fatica a decollare.

IMU senza novità anche nel 2024: il prospetto delle aliquote slitta ancora

La sperimentazione del prospetto delle aliquote IMU è partita alla fine del mese di settembre, con il fine di consentire ai Comuni di testare le novità rese operative dal decreto del Vice Ministro dell’economia e delle finanze del 7 luglio 2023.

La fase di test ha portato ad una prima attuazione di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2020 che, nell’ambito della nuova IMU, all’art. 1, comma 756 prevede la facoltà per gli enti locali di diversificare le aliquote sulla base delle fattispecie individuate dal MEF, ossia:

  • abitazione principale di categoria catastale a/\, A/8 e A/);
  • assimilazione ad abitazione principale dell’unità immobiliare posseduta da anziani o disabili;
  • fabbricati rurali ad uso strumentale;
  • fabbricati appartenenti al gruppo catastale D;
  • terreni agricoli;
  • aree fabbricabili;
  • altri fabbricati.

Tra le casistiche individuate dal Ministero mancano tuttavia alcune fattispecie rilevanti, ragion per cui è stata prevista una proroga delle novità in materia di aliquote IMU di un ulteriore anno.

A disporre il rinvio è un emendamento approvato in sede di conversione del Decreto Legge n. 132/2023, il decreto Proroghe, che il 16 novembre ha incassato il primo via libera da parte del Senato.

L’articolo 6-ter introdotto nel corso dell’esame in Commissione prevede nel dettaglio che:

“In considerazione delle criticità riscontrate dai Comuni a seguito della fase di sperimentazione, nell’elaborazione del Prospetto di cui all’articolo 1, commi 756 e 757 della legge 27 dicembre 2019, n.160, e tenuto conto dell’esigenza di tener conto di alcune rilevanti fattispecie attualmente non considerate dal predetto prospetto, l’obbligo di redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell’IMU tramite l’elaborazione del Prospetto, utilizzando l’applicazione informatica messa a disposizione sul portale del Ministero dell’economia e delle finanze, decorre dall’anno di imposta 2025.”

La nuova IMU fatica a decollare: prospetto delle aliquote previsto dalla Legge di Bilancio 2020 ma rinviato di anno in anno

La proroga prevista per gli enti locali rinvia ulteriormente la piena attuazione della nuova IMU, introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 ma che presenta ancora alcuni punti in via di definizione.

Per quel che riguarda il prospetto delle aliquote è bene evidenziare che il decreto MEF contenente le casistiche per le quali i Comuni avranno la facoltà di diversificare le aliquote è stato approvato ben oltre i 180 giorni previsti dall’articolo 1, comma 756 della legge n. 160/2019.

Ci sono voluti tre anni: il decreto MEF è stato approvato solo il 7 luglio 2023, per approdare poi in Gazzetta Ufficiale il giorno 25 dello stesso mese.

L’avvio delle novità in materia di IMU e il debutto del prospetto delle aliquote era quindi previsto a decorrere dal 2024.

Il nuovo rinvio di un anno fa emergere le difficoltà nella manovrabilità dei tributi locali e, se si tiene conto della motivazione alla base del rinvio, ossia la mancata considerazione di alcune rilevanti fattispecie attualmente non prese in esame, torna in campo il tema del Fisco frastagliato, anche sul fronte delle imposte locali.

Per il completo avvio della nuova IMU bisognerà quindi attendere il 1° gennaio 2025, salvo ulteriori rinvii.

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