Torna in campo il progetto della flat tax per tutti, ma nel Governo è scontro sull'aliquota della tassa piatta che prenderebbe il posto dell'IRPEF per dipendenti, pensionati e autonomi

Una flat tax per tutti, al posto dell’IRPEF, per ridurre il peso del Fisco su buste paga, pensioni, così come sui redditi dei lavoratori autonomi.
Mentre è ancora in cantiere il progetto di un nuovo taglio IRPEF nel 2026, si torna a parlare della tassa piatta, con aliquota unica, per la generalità dei contribuenti.
Sono state le dichiarazioni rese dal Vicepremier Antonio Tajani l’8 luglio a riaccendere la discussione. Per il Leader di Fratelli d’Italia bisogna ragionare sul rilancio della proposta di Berlusconi di una flat tax al 23 per cento per tutti, ipotesi subito bocciata dalla Lega che, di contro, evidenza la necessità di una tassa piatta su base familiare pari 15 per cento.
Flat tax per tutti, riparte la discussione nel Governo: scontro sull’aliquota unica
Il “Fisco della discordia”. Dopo il lungo botta e risposta sulle priorità da perseguire nel 2026, tra taglio dell’IRPEF al 33 per cento per il ceto medio e la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, è la flat tax il nuovo fronte aperto all’interno del Governo.
Così è guardando alla discussione partita dopo le dichiarazioni con le quali il Segretario di Fratelli d’Italia, Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha richiamato in campo la proposta di Berlusconi di prevedere una flat tax per tutti al 23 per cento.
“Lavoriamoci, vediamo cosa si può fare”, ha affermato Tajani a margine di un convegno sul Mediterraneo tenutosi l’8 luglio alla Camera, ma la risposta della Lega non si è fatta attendere.
Non è infatti un mistero che la flat tax sia da sempre uno dei cavalli di battaglia del Carroccio e nel corso degli anni sono stati diversi i tentativi di arrivare a una tassazione fissa per tutti, con aliquota al 15 per cento così come previsto per le partite IVA minori. Per Armando Siri, Consigliere per le politiche economiche del Vicepremier Matteo Salvini, sarebbe questa l’unica via per fare della tassa piatta una “vera e autentica rivoluzione fiscale”.
La flat tax è obiettivo ultimo della riforma dell’IRPEF
Il progetto di una tassazione flat, con aliquota unica e uguale per tutti, rappresenta uno dei punti fermi del programma di Governo così come uno dei principali obiettivi della riforma fiscale.
L’articolo 5 della legge delega n. 111/2023 dedicato alla revisione della tassazione dei redditi delle persone fisiche, prevede infatti una graduale revisione e riduzione dell’IRPEF, “nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica”.
Non deve quindi sorprendere che si torni a parlare di flat tax per tutti, ma quel che è certo è che manca al momento un progetto condiviso.
Se infatti Forza Italia richiama in campo il progetto di Berlusconi, di contro la Lega ricorda che nel 2020 è stato presentato un Senato un disegno di legge sulla flat tax familiare, oggetto di un lungo confronto con il MEF.
All’aliquota fissa del 15 per cento, la flat tax proposta dalla Lega affianca una deduzione fissa di 3.000 euro, calibrata in base al numero di componenti del nucleo familiare, che prenderebbe il posto di detrazioni e altri bonus IRPEF e che garantirebbe la progressività dell’imposta.
Una proposta rimasta fino a oggi “nel cassetto”, ma sulla quale è plausibile che si torni a discutere, pur nella consapevolezza che per ogni passo sul Fisco è necessario sciogliere in primis il nodo delle risorse. La recente esperienza del taglio parziale delle aliquote IRPEF insegna che è prima di tutto necessario fare bene i conti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Flat tax per tutti al 23% o al 15%: riparte la discussione nel Governo