Flat tax familiare, a chi conviene? Le simulazioni del CNDCEC

Flat tax familiare, a chi conviene la tassa piatta del 15%? A fornire le simulazioni è il CNDCEC. Ecco chi ci guadagna davvero, vantaggi e svantaggi dell'addio all'Irpef.

Flat tax familiare, a chi conviene? Le simulazioni del CNDCEC

La flat tax familiare conviene davvero? Dopo l’approvazione del DEF e l’annuncio dell’avvio della riforma Irpef dal 2020 è il CNDCEC ad offrire le prime simulazioni e a spiegare quanto e chi ci guadagnerebbe.

L’ipotesi è che dal 2020 la flat tax del 15% venga introdotta per i nuclei familiari con redditi complessivi fino a 50.000 euro.

Qualora risulti più conveniente, si potrebbe passare dal sistema di tassazione Irpef fatto di aliquote progressive, deduzioni e detrazioni, ad un regime che prevede una tassa piatta del 15% sul reddito familiare, al netto della deduzione fissa di 3.000 euro.

Se l’obiettivo di cui ha più volte parlato il Governo è quello di ridurre la pressione fiscale sul ceto medio, l’effetto dell’addio all’Irpef in favore di una tassa piatta uguale per tutti avrebbe conseguenze differenti in base alla situazione di ciascun nucleo familiare e non sarebbe vantaggioso per tutti.

Il tema diventa quantomai importante da affrontare in maniera approfondita ora, quando si parla del possibile “baratto” dell’aumento IVA in cambio di una riforma Irpef piena di ombre.

Flat tax familiare, a chi conviene? Le simulazioni del CNDCEC

Per i nuclei familiari composti da una sola persona, la flat tax familiare conviene soltanto qualora il reddito da lavoro dipendente percepito superi i 20.299 euro. È questo uno dei dati contenuti nello studio del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili.

Tuttavia, anche in tal caso, è necessario considerare la situazione soggettiva di ciascun contribuente: una delle conseguenze della flat tax del 15% è l’impossibilità di accedere alle detrazioni fiscali, ovvero al rimborso Irpef riconosciuto ad esempio per spese mediche o di ristrutturazione.

Al netto di ciò, ecco i calcoli del CNDCEC sui possibili risparmi previsti per le famiglie con il passaggio alla flat tax:

  • 25.000 euro di reddito: IRPEF ordinaria al netto 80 euro 4.269 euro; flat tax familiare 3.300 euro; risparmio 969 euro;
  • 30.000 euro di reddito: IRPEF ordinaria al netto 80 euro 6.814 euro; flat tax familiare 4.050 euro; risparmio 2.764 euro;
  • 35.000 euro di reddito: IRPEF ordinaria al netto 80 euro 8.896 euro; flat tax familiare 4.800 euro; risparmio 4.096 euro;
  • 40.000 euro di reddito: IRPEF ordinaria al netto 80 euro 10.977 euro; flat tax familiare 6.000 euro; risparmio 4.977 euro;
  • 45.000 euro di reddito: IRPEF ordinaria al netto 80 euro 13.058 euro; flat tax familiare 6.750 euro; risparmio 6.308 euro;
  • 50.000 euro di reddito: IRPEF ordinaria al netto 80 euro 15.139 euro; flat tax familiare 7.500 euro; risparmio 7.639 euro.

L’effetto della flat tax sarebbe di poco differente per le famiglie monoreddito composte da due coniugi, di cui uno con reddito da lavoro dipendente e l’altro a carico, così come per le famiglie con figli a carico.

Nel primo caso, rispetto all’attuale sistema di tassazione Irpef, non si risparmierebbe nulla nel caso di redditi fino a 21.750 euro. Per chi ha due figli a carico, invece, la flat tax conviene nel caso di redditi superiori a 24.758 euro.

Flat tax familiare, effetto scalone fiscale per i redditi superiori a 50.000 euro

Non è la prima volta che le simulazioni sulla convenienza della flat tax mostrano come a trarne vantaggio sarebbero più i contribuenti con redditi elevati.

Oltre che su tale criticità, il CNDCEC si sofferma su quello che definisce come un significativo scalone fiscale, ovvero la differenza in termini di prelievo Irpef per i contribuenti che si collocano appena sotto la soglia di 50.000 euro e chi, anche di poco, dovesse superarlo:

“Prendendo ad esempio il caso di una famiglia monoreddito, con un lavoratore dipendente con coniuge e 2 figli a carico e un reddito di 48.000 euro, la possibilità di optare per la flat tax familiare gli consentirà di pagare imposte per 6.834 euro e di avere un reddito netto di 41.166, mentre un lavoratore dipendente con coniuge e 2 figli a carico, ma un reddito di 52.000 euro, pagherà IRPEF ordinaria per 14.487 euro (più del doppio dell’altro) e avrà un reddito netto di 37.513 euro (inferiore di oltre 3.500 euro a chi, a livello lordo, guadagna 4.000 euro in meno di lui).”

Criticità maggiori per le famiglie bireddito, in quanto l’effetto scalone fiscale potrebbe rappresentare un incentivo ai divorzi del ceto medio in tutti quei nuclei familiari che superano la soglia di 50.000 euro, a fronte però di due redditi individuali entrambi inferiori a 50.000 euro.

Una “separazione fiscale” in questi casi potrebbe portare a risparmi fino a 14.000 euro all’anno.

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