Famiglie, dall’assegno unico potenziato al quoziente familiare: le novità del Governo Meloni

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Famiglie, quoziente familiare per la riduzione dell'IRPEF, assegno unico potenziato e asili nido gratis: queste alcune delle novità annunciate dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso delle dichiarazioni programmatiche alla Camera e al Senato. Dalla Legge di Bilancio 2023 si attendono i primi interventi e, tra questi, c'è anche la riduzione dell'IVA sui beni di prima necessità.

Famiglie, dall'assegno unico potenziato al quoziente familiare: le novità del Governo Meloni

Famiglie al centro dell’attenzione del nuovo Governo, con numerosi interventi attesi già nella Legge di Bilancio 2023.

Nelle dichiarazioni programmatiche pronunciate dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenuta prima alla Camera e poi al Senato il 26 ottobre per la fiducia, hanno trovato spazio numerose novità per la famiglia, definita come “nucleo primario delle nostre società”.

Sul fronte fiscale, è mediante l’introduzione del quoziente familiare che il Governo Meloni punta a ridurre il peso delle tasse. Spazio poi al potenziamento dell’assegno unico, ma anche alla riduzione dell’IVA al 5 per cento su alcuni beni di prima necessità.

Queste alcune delle novità annunciate e che saranno parzialmente attuate con la Legge di Bilancio 2023.

Famiglie, dall’assegno unico potenziato al quoziente familiare: le novità del Governo Meloni

Il sostegno alla natalità è uno degli obiettivi del Governo Meloni, e così come annunciato nel corso della campagna elettorale saranno le famiglie una delle istituzioni formative al centro dell’attenzione.

Serve un “piano imponente”, economico ma anche culturale, ha dichiarato il Presidente del Consiglio nel corso della discussione in Camera e Senato, che rimetta la famiglia al centro della società.

Nel piano del Governo Meloni entrano quindi alcune misure per sostenere la genitorialità e, tra queste, vi è il potenziamento dell’assegno unico universale. L’obiettivo è di aumentare gli importi ad oggi riconosciuti che, si ricorda, vanno da 50 euro ad un massimo di 175 euro di base per ciascun figlio.

Lo strumento che ha preso il posto dei vari bonus previsti per sostenere la natalità sarà già sottoposto agli effetti dell’inflazione e dal 2023 dovrebbe salire lievemente d’importo, così come dovrebbero aumentare i limiti ISEE per il calcolo.

Come potrebbe cambiare l’assegno unico dal prossimo anno?

Di dettagli ad oggi ve ne sono pochi. Una proposta è stata avanzata dalla stessa Giorgia Meloni nel corso della campagna elettorale, la quale ha parlato di un aumento del 50 per cento dei valori riconosciuti, con un massimo di 260 euro per figlio. Una misura che costerebbe circa 6 miliardi di euro.

All’assegno unico si affiancherà poi il lavoro graduale che, secondo i piani del Governo Meloni, dovrebbe portare all’introduzione del quoziente familiare. Di cosa si tratta?

È un metodo di calcolo dell’IRPEF strutturato sulla base della composizione del nucleo familiare: più la famiglia è numerosa e meno tasse di pagano, sulla base di un sistema di coefficienti attribuiti a ciascun componente.

Si passerebbe quindi da una tassazione individuale ad una tassazione familiare, che tutelerebbe in misura maggiore i nuclei numerosi.

Una novità che si affianca al piano di revisione del sistema di tassazione dei redditi da lavoro, con l’estensione della flat tax per le partite IVA e l’introduzione della flat tax incrementale.

Asili nido gratis e IVA al 5 per cento: dalla Legge di Bilancio 2023 le prime novità per le famiglie

Bonus e agevolazioni economiche puntano a favorire inoltre l’occupazione femminile. Tra i progetti del Governo Meloni figurano quindi nuovi incentivi per le aziende che adotteranno politiche volte a favorire la conciliazione dei temi di vita e di lavoro, ma non solo.

Nuovi sostegni in arrivo anche per i comuni, per garantire asili nido gratuiti per le famiglie e con orari di apertura adeguati e allineati con quelli degli uffici e dei negozi.

C’è poi il tema dell’inflazione, delle bollette e dell’aumento dei prezzi, e anche su questi il Governo Meloni promette novità.

L’inflazione all’11,1 per cento “sta erodendo inesorabilmente il potere d’acquisto” delle famiglie, ha dichiarato il Presidente del Consiglio, ed è quindi indispensabile intervenire per aumentare il reddito delle famiglie. Come?

Riduzione delle imposte sui premi di produttività, aumento ulteriore della soglia di esenzione dei fringe benefit, potenziamento del welfare aziendale, estensione dell’elenco dei dei beni primari che godono dell’IVA ridotta al 5 per cento.

Interventi sui quali il Governo annuncia di essere già al lavoro, e che troveranno posto seppur parzialmente già nella prossima Legge di Bilancio 2023.

Le risorse della Manovra saranno assorbite in gran parte dalle misure in materia di bollette e carburanti, per sostenere sia le famiglie che le imprese. Molti provvedimenti annunciati in campagna elettorale sono quindi destinati ad essere rinviati, ma dal 1° gennaio del prossimo anno sono attesi i primi assaggi delle riforme in cantiere.

Questo, quantomeno, quanto promesso.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network