Visite fiscali INPS 2025: orari e fasce di reperibilità per i controlli

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Quali sono gli orari delle visite fiscali per il 2025? Tutte le regole e le fasce di reperibilità per dipendenti privati e pubblici

Visite fiscali INPS 2025: orari e fasce di reperibilità per i controlli

Anche per il 2025 si applicano le novità sugli orari delle visite fiscali introdotte quest’anno.

Quali sono gli orari e le fasce di reperibilità da rispettare?

Le fasce orarie per i controlli INPS in caso di malattia sono state uniformate e dunque sono le stesse sia per i dipendenti di aziende private sia per i dipendenti pubblici.

Non ci sono modifiche invece per gli esoneri previsti e in relazione alle sanzioni e alle modalità di modifica dei dati relativi all’indirizzo di reperibilità.

Quali sono gli orari delle visite fiscali INPS 2025 per dipendenti privati e pubblici?

Con il superamento del decreto n. 206/2017 dell’allora Ministero della Semplificazione e della Pubblica Amministrazione, cosiddetto decreto Madia-Poletti, ritenuto incostituzionale nella parte in cui si differenziava tra dipendenti pubblici e privati, dallo scorso anno si applicano le nuove fasce di reperibilità per le visite fiscali.

Una differenziazione ritenuta incostituzionale dal TAR del Lazio e che quindi è alla base dell’uniformazione delle regole, come descritto nel messaggio INPS n. 4640/2023.

Anche per il 2025, dunque, gli orari sono gli stessi sia per i dipendenti privati sia per quelli della pubblica amministrazione.

Per tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, compresi quindi gli statali, gli orari previsti sono i seguenti:

Lavoratori dipendenti del pubblico e del privatoFasce di reperibilità 2025 (7 gg su 7 compresi weekend e festivi)
Mattina 10:00 - 12:00
Pomeriggio 17:00 - 19:00

Le regole generali invece sono rimaste invariate. Quando un lavoratore o una lavoratrice non può svolgere la sua attività a causa di un problema di salute può rivolgersi al suo medico che redige e trasmette in via telematica all’INPS un certificato di malattia.

Anche su richiesta del datore di lavoro, l’istituto può verificare la presenza del malato presso l’indirizzo comunicato e procedere ad una visita di controllo, appunto la visita fiscale, tenendo conto degli orari di reperibilità previsti.

Visite fiscali 2025: quando vengono effettuati i controlli INPS

La visita fiscale, come anticipato, è una conseguenza dell’invio del certificato di malattia all’INPS.

L’Istituto può procedere d’ufficio con le visite di controllo nei confronti dei lavoratori privati che hanno diritto alla tutela previdenziale della malattia e dei lavoratori pubblici. In alternativa le visite possono anche essere effettuate su richiesta dei datori di lavoro.

Il periodo di malattia comincia dal giorno del rilascio del certificato medico, che il professionista redige e invia via telematicamente all’INPS.

Va sottolineato che l’INPS riconosce nel periodo di malattia anche il giorno precedente la redazione del certificato solo se feriale e solo quando espressamente indicato dal medico unicamente nel caso in cui il dottore abbia effettuato una visita a domicilio.

Tale certificato, contiene una serie di informazioni tra cui:

  • la data di inizio e di presunta fine del periodo di interruzione delle attività lavorative;
  • i dati anagrafici dell’interessato e l’indirizzo di reperibilità per i controlli.

I controlli possono essere disposti dall’INPS proprio all’interno di questo arco temporale indicato nel certificato e nelle fasce di reperibilità disposte per legge.

Assicurarsi quindi che i dati inseriti nel certificato redatto dall’INPS siano corretti e che sul campanello del domicilio di reperibilità sia indicato il giusto nominativo, così da permettere al medico INPS di effettuare la visita di controllo, è fondamentale per evitare di incorrere in sanzioni.

Come detto, le visite fiscali, sia per privati che statali, possono essere effettuate 7 giorni su 7, compresi i giorni feriali e festivi che cadono nel periodo di malattia. L’obbligo di reperibilità vige pertanto anche di sabato e di domenica.

Come cambiare l’indirizzo per le visite fiscali

Nel caso in cui, durante il corso del periodo indicato nel certificato, i lavoratori e lavoratrici del pubblico e del privato dovessero essere assenti dal proprio domicilio hanno la possibilità di modificare l’indirizzo di reperibilità.

In questo modo potranno essere raggiunti dal medico INPS per l’eventuale visita fiscale senza che venga registrata l’assenza.

Per i lavoratori e le lavoratrici del settore privato la procedura è la seguente:

  • in caso di assicurazione per la malattia presso l’INPS, bisogna avvertire preventivamente la Struttura territoriale di competenza tramite i canali dedicati e anche il datore di lavoro. Se il trasferimento è all’estero in un paese UE, l’Istituto può valutare la necessità di una visita preventiva per verificare che non ci siano rischi legati allo spostamento e per i paesi extra UE è necessaria un’autorizzazione;
  • chi non è assicurato per malattia presso l’INPS deve avvertire solo il datore di lavoro.

I dipendenti pubblici invece devono avvertire la propria amministrazione che a sua volta comunica con l’INPS.

Sul portale web dell’Istituto è disponibile il servizio per la comunicazione della variazione dell’indirizzo, “Sportello al cittadino per le VMC”.

Vi si accede tramite la sezione dedicata ai Servizi Online dopo aver effettuato l’autenticazione con credenziali SPID,CIE o CNS.

La nuova reperibilità comunicata nell’ambito dello stesso certificato di malattia in corso di validità comporta l’annullamento automatico dell’eventuale precedente reperibilità per il periodo di sovrapposizione tra i periodi delle due variazioni comunicate.

I casi di esonero dalle visite fiscali 2025

In alcuni specifici casi ai lavoratori e alle lavoratrici del pubblico e del privato in malattia è consentito allontanarsi dall’indirizzo indicato anche nelle fasce di reperibilità.

Questo perché esistono dei casi di esonero dalle visite fiscali 2025.

Prima di passarli in rassegna bisogna specificare che tale assenza deve:

  • essere comunque comunicata al datore di lavoro;
  • essere giustificata;
  • evitare di compromettere lo stato di salute e la guarigione.

Quali sono dunque i casi in cui è prevista l’esenzione dai controlli INPS?

Lavoratori e lavoratrici possono evitare di rispettare orari e fasce di reperibilità per:

  • cause di forza maggiore;
  • situazioni che hanno reso necessaria l’immediata presenza del lavoratore altrove come provati gravi motivi personali o familiari;
  • visite, prestazioni e accertamenti specialistici contemporanei alla visita fiscale.

Un’eccezione alle regole ordinarie può essere prevista anche dal medico curante certificatore per le seguenti motivazioni:

  • patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
  • stati patologici connessi alla situazione di invalidità riconosciuta pari o superiore al 67 per cento;
  • causa di servizio riconosciuta che abbia dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della “tabella A” allegata al DPR n. 834/1981, ovvero a patologie rientranti nella “tabella E” dello stesso decreto (prevista solo per i dipendenti pubblici).

Da prassi e giurisprudenza arrivano, poi, alcuni esempi di giustificazioni valide per l’assenza dall’indirizzo indicato durante gli orari delle fasce di reperibilità:

  • visite mediche presso il proprio medico curante, quando non è possibile effettuarle in altri momenti;
  • necessità di iniezioni per trattamenti legati alla causa di presentazione del certificato medico a lavoro;
  • ritiro di radiografie collegate al certificato medico;
  • cure dentistiche urgenti;
  • necessità di recarsi in farmacia.

A queste si aggiungono anche cause non strettamente legate alla malattia:

  • attività di volontariato che non pregiudichino lo stato di salute indicato nel certificato medico presentato a lavoro;
  • visita a parenti in ospedale, se l’orario di visita coincide con le fasce di reperibilità per le visite fiscali.

Queste le assenze giustificate. Cosa succede invece in caso di assenza ingiustificata?

Cosa succede in caso di assenza alle visite fiscali? Le sanzioni previste

Se il lavoratore o la lavoratrice non rientra in uno dei particolari casi di esonero previsti oppure non può giustificare validamente l’assenza alla visita fiscale, l’INPS invita, con apposito avviso, l’interessato o l’interessata a presentarsi in una data specifica presso gli ambulatori della Struttura territoriale di competenza.

Nel caso in cui si ha diritto all’indennità di malattia, inoltre, è necessario presentare un’apposita giustificazione per l’assenza alla visita di controllo domiciliare per non incorrere nelle sanzioni amministrative previste dalla legge e comunque in eventuali azioni disciplinari da parte del datore di lavoro.

Per la lavoratrice o il lavoratore assente per malattia che non risulta reperibile durante la visita fiscale, infatti, è prevista una sanzione per assenza ingiustificata.

In caso di assenza e non reperibilità durante gli orari indicati dall’INPS per le visite fiscali la retribuzione viene decurtata del:

  • 100 per cento per i primi 10 giorni di patologia;
  • 50 per cento per le successive giornate.

I lavoratori assenti dall’indirizzo indicato per le visite fiscali possono comunque presentare una giustificazione valida per l’assenza immotivata.

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