Decreto Semplificazioni e appalti: cosa prevede la bozza

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Decreto Semplificazioni 2021 e appalti: cosa prevede la bozza? Dall'affidamento dei lavori senza bando alle novità in materia di subappalto, facciamo il punto delle novità in fase di messa a punto.

Decreto Semplificazioni e appalti: cosa prevede la bozza

Decreto Semplificazioni 2021 e appalti: dall’estensione delle deroghe fino al 2026 alle modifiche relative ai limiti per i contratti senza gara, facciamo il punto su cosa prevede la bozza.

Il decreto Semplificazioni punta a velocizzare l’iter per l’esecuzione dei lavori collegati al Recovery Plan, intervenendo ancora una volta sulle regole in materia di appalti e subappalto.

La bozza è ancora in fase di discussione, alla luce dello scontro interno ai partiti di maggioranza sulle novità in materia di appalti.

Da un lato c’è chi sostiene la necessità di superare o quantomeno rivedere il Codice degli appalti, dall’altro c’è chi evidenzia come un’eccessiva liberalizzazione - e in particolare il ritorno del meccanismo del massimo ribasso - possa portare al rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione delle risorse del Recovery Plan.

La bozza del decreto Semplificazioni è destinata a subire ancora modifiche. Intanto, facciamo il punto delle novità e di cosa prevede attualmente in materia di appalti e subappalti.

Decreto Semplificazioni e appalti: cosa prevede la bozza. Limiti più alti per l’affidamento diretto dei lavori

Una delle prime novità contenute nella bozza del decreto Semplificazioni interviene sulle deroghe al Codice degli appalti, modificando quanto già disposto dal decreto n. 76/2020 (il decreto Semplificazioni approvato dal Governo Conte II).

Le deroghe al decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016 (Codice dei contratti pubblici) vengono prorogate fino al 31 dicembre 2026, cinque anni in più rispetto all’attuale scadenza di dicembre.

Una modifica che viaggia in parallelo all’intervento previsto in materia di affidamento diretto dei lavori o procedura negoziata senza bando.

Nello specifico, la bozza del decreto Semplificazioni prevede la possibilità di affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000 euro e per servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo inferiore a 139.000 euro.

In tali casi, si legge all’attuale articolo 31,

“la stazione appaltante procede all’affidamento diretto, anche senza consultazione di più operatori economici, fermo restando il rispetto dei principi di cui all’articolo 30 del codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.”

La procedura negoziata senza bando sarebbe invece possibile per i contratti da 150.000 a 1 milione di euro, con consultazione di almeno 10 operatori economici per lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro, fino alle soglie di rilevanza comunitaria.

Decreto Semplificazioni 2021: subappalto senza soglia e criterio del prezzo più basso

L’articolo 33 della bozza del decreto Semplificazioni interviene inoltre in materia di subappalto, eliminando la soglia del 40 per cento. Modificando quanto previsto dall’articolo 105 del Codice degli appalti, viene previsto che:

“A pena di nullità, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 106, comma 1, lettera d), il contratto non può essere ceduto, non può essere affidata a terzi l’integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto, nonché l’integrale esecuzione delle lavorazioni relative alle categorie prevalenti.”

Semplificazioni vengono inoltre previste in materia di affidamento dei contratti pubblici nell’ambito del Recovery Plan e dell’utilizzo delle risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari.

Nel dettaglio, l’articolo 29 al comma 3 reintroduce l’aggiudicazione sulla base del criterio del prezzo più basso.

Si tratta di uno dei punti maggiormente contestati del nuovo decreto Semplificazioni, in quanto rischia di portare non solo ad infiltrazioni mafiose nei progetti del PNRR ma anche al “risparmio” sui costi in materia di sicurezza nei cantieri e potrebbe compromettere la qualità dei lavori.

Sono questi alcuni dei nodi da sciogliere del decreto Semplificazioni, primo tassello per l’avvio dei progetti del Recovery Plan. La strada appare tutta in salita.

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