Cessione del credito e sconto in fattura, si lavora per il ripristino. Novità con la riforma fiscale

Cessione del credito e sconto in fattura per i titolari di redditi bassi: questo uno dei punti all'attenzione del Governo nell'ambito della riforma fiscale, che mira anche al riordino dei bonus sulla casa. Le anticipazioni dell'Onorevole Gusmeroli nell'intervista rilasciata ad Informazione Fiscale il 25 luglio

Cessione del credito e sconto in fattura, si lavora per il ripristino. Novità con la riforma fiscale

Cessione del credito e sconto in fattura con possibilità di ripristino, ma solo per i contribuenti impossibilitati a detrarre i bonus edilizi per incapienza.

Questa una delle novità in discussione nell’ambito del complesso lavoro di revisione delle agevolazioni fiscali, che riguarderà inevitabilmente anche i numerosi incentivi per chi effettua lavori in casa.

C’è evidentemente una necessità di riordinare i bonus immobiliari, guardando anche alle esperienze passate e in particolare al superbonus.

Non dobbiamo perdere in assoluto le due opzioni della cessione del credito e dello sconto in fattura”: ad affermarlo è il Relatore della legge delega sulla riforma fiscale, Alberto Gusmeroli, nell’intervista rilasciata a Informazione Fiscale il 25 luglio.

Un progetto di legge in tal senso è stato presentato dalla Lega alla Camera, proposta sulla quale è aperto il confronto con associazioni e realtà del settore.

Cessione del credito e sconto in fattura, si lavora per il ripristino. Novità con la riforma fiscale

Guardare al passato per disegnare un sistema più equo che consenta a tutti di accedere alle agevolazioni fiscali sui lavori in casa.

La riforma fiscale è destinata a toccare anche l’ampio capitolo dei bonus edilizi e la discussione sulle vie da intraprendere per una revisione efficace è aperta.

A parlare ai microfoni di Informazione Fiscale delle novità in cantiere è stato l’Onorevole Alberto Gusmeroli, Relatore della legge delega sulla riforma fiscale che ha occupato un posto di primo piano nei lavori per la definizione del testo attualmente all’esame del Senato:

“L’esperienza del superbonus con lo sconto in fattura, ma anche degli altri bonus che avevano cessione del credito e sconto in fattura, è sostanzialmente che una buona idea tradotta in una legge scritta male ha creato problemi”.

Partendo quindi dalle criticità del recente passato è stata quindi predisposta una proposta di legge, presentata in Commissione Finanze della Camera, che punta a ripristinare seppur in parte le due opzioni alternative all’utilizzo dei bonus edilizi in detrazione fiscale.

Nel dettaglio, l’Onorevole Gusmeroli è tra i firmatari di una proposta di legge per l’introduzione di un bonus in materia edilizia che va ad accorpare le agevolazioni attualmente esistenti. Un’agevolazione strutturale con la quale si prevede di introdurre un bonus fiscale pari al 60 per cento per tutti i contribuenti e pari invece al 100 per cento per i titolari di redditi più bassi.

Ed è nei confronti di questi ultimi che verrebbero ripescati inoltre sconto in fattura e cessione del credito, per superare il problema dell’incapienza che rischia di sbarrare le porte ai bonus sulla casa ai contribuenti con redditi di importo più basso.

Il progetto di legge si propone quindi come punto di partenza per discutere sul destino delle agevolazioni edilizie.

Non dobbiamo perdere in assoluto la cessione del credito e lo sconto in fattura”: la soluzione in discussione per gli incapienti

La considerazione dalla quale parte Gusmeroli è che non bisogna perdere in assoluto la cessione del credito e lo sconto in fattura, perché altrimenti ci sarebbero immobili per i quali sarebbe impossibile portare a compimento opere di ristrutturazione e riqualificazione energetica:

“Pensiamo ai condomini. In un condominio ci sono persone che hanno capacità economica, hanno risparmi e hanno anche reddito quindi capacità fiscale di dedurre i bonus. Ci sono invece famiglie che non hanno i risparmi e non hanno la capacità fiscale.”

La proposta di legge presentata punta quindi ad intercettare queste situazioni ed è punto di partenza per il dibattito sul destino delle agevolazioni sulla casa nell’ambito dei lavori per l’attuazione della riforma fiscale.

La considerazione di partenza è chiara: chi non ha risparmi e non ha capacità fiscale verrebbe escluso in automatico dalle agevolazioni edilizie, non potendo finanziare i lavori e successivamente portare in detrazione le somme riconosciute. In questo caso verrebbe consentito optare per la cessione del credito e, in parallelo, l’accesso al bonus del 100 per cento.

Dall’altro lato invece i contribuenti con redditi di importo più elevato, che avendo capacità fiscale possono detrarre il dichiarazione dei redditi il bonus spettante e nei confronti dei quali la percentuale di detrazione sarebbe di importo più ridotto.

Bonus casa, le proposte in campo

La discussione è aperta e accanto alla proposta presentata dalla Lega vi sono quelle avanzate dalle associazioni di settore.

In campo vi è quella dell’ANCE, che rispecchia sostanzialmente quella di cui Gusmeroli ha parlato ad Informazione Fiscale, così come quella della CGIL che verrà presentata il 27 luglio e che non dovrebbe discostarsi di molto da quelle già in campo.

La via intrapresa sembra quindi essere quella di un nuovo bonus fiscale sulla casa a doppia aliquota, che tuttavia prevederà paletti chiari.

Per l’Onorevole Gusmeroli è necessario agevolare gli immobili effettivamente utilizzati, a bassa categoria di efficientamento energetico e in linea generale le abitazioni principali.

Fuori dai nuovi incentivi in cantiere quindi le seconde case e, in ogni caso, i benefici più corposi dovrebbero essere indirizzati ai contribuenti con minore capacità economica.

Il tutto anche in vista dell’attuazione della Direttiva Europea “case green”, che punta all’efficientamento energetico degli immobili esistenti e che, tra le novità, prevede che entro il 2030 tutti gli immobili residenziali rientrino nella classe energetica E.

Per Gusmeroli è tuttavia necessario porsi obiettivi più a lungo termine, prevedendo misure che non siano spreco di risorse e che siano compatibili con l’economia del Paese.

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