Cassa commercialisti anche per i tirocinanti con partita IVA

Anna Maria D’Andrea - Commercialisti ed esperti contabili

Cassa commercialisti, iscrizione alla CNPADC anche per i tirocinanti con partita IVA, attualmente obbligati ad iscriversi alla Gestione separata INPS: la novità nella nuova delibera approvata il 10 febbraio 2020.

Cassa commercialisti anche per i tirocinanti con partita IVA

Cassa commercialisti aperta anche ai tirocinanti con partita IVA. La delibera è stata approvata dalla CNPADC il 10 febbraio 2020, e prevede l’obbligo di iscrizione alla cassa di categoria anche per i futuri commercialisti.

Ad oggi i tirocinanti con partita IVA sono tenuti ad iscriversi alla Gestione separata INPS e solo dopo l’iscrizione all’Albo transitano alla Cassa Commercialisti.

La delibera approvata all’unanimità dall’Assemblea dei Delegati della CNPADC è ora al vaglio del Ministero del Lavoro e dell’Economia e, nel caso di esito positivo, porterà ad una modifica dello Statuto e alla possibilità per i tirocinanti di accedere alle prestazioni di welfare offerte dalla Cassa.

Le novità non riguardano solo i tirocinanti, ma anche i commercialisti che fatturano le proprie prestazioni a STP di cui fanno parte, e che per le proprie prestazioni pagano oggi un doppio contributo.

Cassa commercialisti anche per i tirocinanti con partita IVA

Sarà necessario il placet del Ministero del Lavoro e del MEF per consentire ai tirocinanti di iscriversi alla Cassa Commercialisti. Nell’attesa, la CNPADC fornisce i primi dettagli sulle novità prossime a venire.

Il 10 febbraio 2020 è stata approvata all’unanimità la delibera che istituisce l’obbligo di iscrizione alla Cassa anche per i tirocinanti dopo l’apertura della partita IVA per svolgere attività simili a quella professionali.

La possibilità di aprire le porte della Cassa di categoria anche ai soggetti non ancora iscritti all’Albo è espressamente prevista dalla normativa, che attribuisce l’obbligo di iscrizione agli Enti di previdenza anche per i tirocinanti qualora lo preveda il relativo statuto.

La modifica allo statuto della CNPADC rivoluzionerebbe gli obblighi previsti ad oggi per i tirocinanti.

Attualmente infatti chi apre una nuova partita IVA per il periodo di praticantato obbligatorio ai fini dell’iscrizione all’Albo è obbligato ad iscriversi alla Gestione separata INPS, che prevede un’aliquota minima del 25%.

La possibilità di preiscrizione alla Cassa Commercialisti è prevista tutt’ora, ma con regole tutt’altro che uniformi e chiare sul contemporaneo obbligo di iscrizione alla Gestione separata INPS.

La nuova delibera della CNPADC consente di superare questi dubbi, e stabilisce l’obbligo definitivo di iscrizione alla Cassa Commercialisti anche per i tirocinanti.

Come indicato nel comunicato stampa del 10 febbraio 2020,

“Il provvedimento che entrerà in vigore solo una volta ottenuta l’approvazione dai Ministeri competenti, nasce dalla volontà di CNPADC di garantire e favorire la continuità della copertura previdenziale a tutti coloro che, apprestandosi a diventare dottori commercialisti, si sarebbero comunque iscritti alla Cassa una volta conseguita l’iscrizione all’Albo.”

Ai commercialisti verrebbe richiesto il versamento di un contributo soggettivo pari al 12%, di gran lunga inferiore rispetto al 25% previsto dalla Gestione separata INPS e, inoltre, verrebbe estesa la possibilità di accedere ad alcune iniziative di welfare, coma la polizza sanitaria gratuita.

Come anticipato in apertura, le modifiche allo statuto approvate dalla Cassa Commercialisti non riguardano solo i tirocinanti, ma anche i commercialisti che fatturano a STP.

Cassa Commercialisti, dalla CNPADC una soluzione al doppio contributo per le STP

La nuova delibera della CNPADC non punta soltanto a risolvere le criticità del sistema in favore dei futuri commercialisti, ma anche dei professionisti che esercitano già attualmente l’attività professionale.

Come comunicato dal Presidente della Cassa Commercialisti Walter Anedda, con la modifica allo statuto:

“viene introdotto un meccanismo che neutralizza l’attuale stortura del sistema che vede assoggettare due volte alla contribuzione integrativa del 4% le prestazioni erogate dalla STP per il tramite del professionista; evento che si realizza quando la STP emette la fattura nei confronti del cliente e quando il professionista emette la fattura nei confronti della STP per la prestazione fornita.”

Una modifica che punta a consentire lo sviluppo di strumenti competitivi per l’esercizio della professione e che, unite alle novità per i tirocinanti con partita IVA, mirano a favorire l’accesso e lo sviluppo della libera professione.

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