Esercizio abusivo della professione: il commento dei commercialisti alla sentenza della Cassazione

Tommaso Gavi - Commercialisti ed esperti contabili

Il commento dei commercialisti alla sentenza della Cassazione n. 3495: fa chiarezza sulla giurisprudenza relativa alle attività riservate alle professioni ordinistiche e sull'esercizio abusivo della professione

Esercizio abusivo della professione: il commento dei commercialisti alla sentenza della Cassazione

I commercialisti commentano la sentenza della Cassazione n. 3495 sul diverse attività svolte una Srl.

Tra queste la compilazione e presentazione delle dichiarazioni fiscali, la tenuta della contabilità, l’elaborazione delle buste paga, la presentazione di istanze di annullamento in autotutela in campo fiscale, il pagamento di imposte, l’elaborazione di studi di settore, il disbrigo di pratiche presso la CCIA e la cura dei rapporti previdenziali.

Nel comunicato stampa dell’8 febbraio il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Elbano de Nuccio sottolinea che è una sentenza che fa chiarezza sulle attività riservate ai professionisti.

Esercizio abusivo della professione: il commento dei commercialisti alla sentenza della Cassazione

“Una sentenza molto importante, che fa chiarezza sulla giurisprudenza relativa alle attività riservate alle professioni ordinistiche ed è molto esplicita su talune forme di esercizio abusivo della professione”.

A commentarlo è il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, sulla sentenza
n. 3495 della Corte di Cassazione.

Nel comunicato stampa dell’8 febbraio vengono riportate le riflessioni dopo la pubblicazione di tale sentenza, che si esprime sulle attività svolte da una Srl:

  • compilazione e presentazione delle dichiarazioni fiscali;
  • tenuta della contabilità;
  • elaborazione delle buste paga;
  • presentazione di istanze di annullamento in autotutela in campo fiscale;
  • pagamento di imposte;
  • elaborazione di studi di settore;
  • disbrigo di pratiche presso la CCIA;
  • cura dei rapporti previdenziali.

Il presidente de Nuccio sottolinea quanto di seguito riportato:

“Secondo quanto stabilito dalla Cassazione si tratta di attività “riservate” ai dottori commercialisti, agli esperti contabili e ai consulenti del lavoro. È il motivo per il quale alla Srl in questione è stata confermata la condannata di primo grado per il reato di esercizio abusivo della professione, dal momento che le suddette prestazioni sono state evidentemente svolte da soggetti non iscritti in Albi professionali”.

Elbano de Nuccio coglie l’occasione anche per tornare su un’altra sentenza, quella del Consiglio di Stato in tema di visto di conformità.

In merito il presidente de Nuccio sottolinea quanto di seguito riportato:

“Questa sentenza cade a ridosso di un’ordinanza del Consiglio di Stato su un ricorso presentato dall’Associazione nazionale dei tributaristi in materia di visto di conformità. Già in quella occasione il nostro Consiglio nazionale aveva annunciato una difesa strenua dei proprio iscritti e quindi delle prerogative delle professioni ordinistiche. La sentenza della Cassazione ci conforta e rafforza nella convinzione che le attività degli iscritti in Ordini professionali non debbano essere in alcun modo equiparate a quelle di iscritti ad Associazioni professionali”.

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