Legge di Bilancio 2026: cosa cambia davvero per imprese e cittadini

Maria Elena Trezza - Leggi e prassi

Le 6 novità da conoscere nel disegno di Legge di Bilancio 2026: dall'IRPEF alla rottamazione delle cartelle

Legge di Bilancio 2026: cosa cambia davvero per imprese e cittadini

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge relativo alla Manovra di Bilancio per il 2026, dando ufficialmente avvio all’iter che condurrà alla sua approvazione definitiva entro la fine dell’anno.

Anche se è ancora una versione preliminare, possiamo già riassumere quali saranno le misure rilevanti per imprese e contribuenti.

Riorganizzazione degli scaglioni IRPEF

Prosegue il processo di revisione degli scaglioni IRPEF, con l’obiettivo dichiarato di alleggerire il carico fiscale sul cosiddetto ceto medio.

L’intervento interessa i redditi tra 28.000 e 50.000 euro: l’aliquota scende dal 35 per cento al 33 per cento.

Secondo le prime stime pubblicate dal Sole 24 Ore, la misura riguarderà circa 12 milioni di italiani. È un passo nella direzione giusta, ma resta da capire l’impatto effettivo nella versione definitiva della legge.

Bonus edilizi e Superbonus 110%

Come ogni anno, anche questa Manovra porta con sé l’attesa novità sui bonus edilizi, un tema che coinvolge milioni di contribuenti.

La buona notizia: le percentuali di detrazione restano invariate, nonostante le previsioni più pessimistiche:

  • 50 per cento per le abitazioni principali;
  • 36 per cento per le seconde case.

È una conferma significativa, soprattutto dopo il ridimensionamento dello scorso anno che aveva penalizzato gli interventi sulle seconde abitazioni.

Parallelamente, si registra la quasi definitiva uscita di scena del Superbonus 110%, ormai limitato a casi residuali.

Una scelta prevedibile, che chiude un capitolo complesso e riporta il sistema su basi più stabili.

Cedolare secca al 26% per le locazioni brevi: un tema destinato al dibattito

Uno dei punti che ha suscitato le prime critiche, anche all’interno della maggioranza di governo, riguarda la tassazione delle locazioni brevi.

Il disegno di legge ha previsto, infatti, una cedolare secca al 26 per cento per tutti i contratti inferiori a trenta giorni, eliminando l’aliquota del 21 per cento per il primo immobile destinato alla locazione breve.

Il tema è talmente dibattuto che è arrivata già la prima modifica. L’aliquota del 26 per cento si applicherà solo alle locazioni per le quali ci si avvarrà di intermediari.

Rottamazione quinquies

Confermata anche una nuova rottamazione, la quinta, più selettiva rispetto alle precedenti. La misura coprirà solo i ruoli affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra il 2000 e il 31 dicembre 2023, limitandosi a:

  • avvisi bonari;
  • contributi INPS;
  • multe statali.

Restano le agevolazioni classiche: eliminazione di sanzioni, interessi di mora e aggio di riscossione.

È prevista la possibilità di pagamento in unica soluzione oppure in 54 rate bimestrali a partire da luglio 2026, con domanda entro aprile dello stesso anno.

Meno generosa delle precedenti, ma comunque un’occasione utile per chi in passato ha avuto difficoltà a regolarizzare la propria posizione.

Tornano Super e Iper ammortamenti per le imprese

Finora le misure presentate rappresentano in gran parte riproposte o aggiustamenti rispetto a quanto già visto negli anni precedenti. Così accade anche per i super e iper ammortamenti, già utilizzati in passato, pensati per incentivare gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali.

Negli ultimi anni il focus era sui crediti d’imposta, ma la gestione complessa e le incertezze interpretative hanno portato a controlli e recuperi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il ritorno agli ammortamenti potenziati rappresenta quindi una semplificazione e un incentivo concreto per le aziende che desiderano rafforzare la propria struttura produttiva e investire con maggiore chiarezza e stabilità.

Assegnazione agevolata dei beni ai soci: un’opportunità da considerare

Tra le misure che meritano particolare attenzione vi è anche la riproposta dell’assegnazione agevolata dei beni ai soci, con riferimento soprattutto agli immobili.

Le società potranno cedere o assegnare i propri immobili ai soci usufruendo di aliquote ridotte.

Un intervento potenzialmente strategico per ottimizzare la gestione patrimoniale e alleggerire la posizione fiscale, se pianificato con attenzione.

Verso il 2026

La Legge di Bilancio 2026 segna un’evoluzione di continuità, ma introduce elementi che meritano attenzione.

Ogni misura può incidere su patrimonio, impresa e fiscalità. Per valutare l’impatto concreto, è possibile contattare ConsultINT & Partners e pianificare con chiarezza le strategie per il 2026.

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