Assegno unico: con la scadenza del reddito di cittadinanza bisogna inviare una nuova domanda

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Le famiglie che ricevono sia il reddito di cittadinanza che l'assegno unico per i figli a carico dovranno presentare una nuova domanda per l'AUU allo scadere del termine di fruizione del sussidio. In attesa della richiesta, la prestazione sarà comunque erogata sulla carta RdC fino alla mensilità di febbraio 2024

Assegno unico: con la scadenza del reddito di cittadinanza bisogna inviare una nuova domanda

Con l’abolizione del reddito di cittadinanza e la scadenza dei 7 mesi di fruizione per alcune categorie di percettori, il sussidio e l’assegno unico non saranno più erogati insieme.

Le famiglie che hanno diritto a ricevere l’assegno per i figli a carico anche dopo il termine delle 7 mensilità, e comunque oltre il 31 dicembre 2023, dovranno presentare una nuova domanda autonoma.

Queste, infatti, pur non accedendo più al reddito di cittadinanza non perdono il diritto all’assegno unico per i figli a carico, il quale spetta fino al compimento del ventunesimo anno d’età in presenza dei requisiti necessari.

In attesa della nuova richiesta, la prestazione continuerà ad essere erogata sulla carta del reddito di cittadinanza fino alla mensilità di febbraio 2024.

Se la domanda viene inviata prima, l’assegno arriverà dal mese successivo. La nuova domanda va trasmessa da gennaio per continuare a ricevere la prestazione senza interruzioni da marzo 2024.

Assegno unico: con la scadenza del reddito di cittadinanza bisogna inviare una nuova domanda

I dettagli in merito alla disciplina transitoria per la fruizione del reddito di cittadinanza fino alla fine dell’anno, con particolare attenzione agli effetti sull’erogazione dell’assegno unico per i figli a carico, sono stati forniti dall’INPS nel messaggio n. 2632 dello scorso luglio.

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto l’abolizione del RdC a partire dal 2024, limitando la fruizione per l’anno in corso a 7 mensilità, ad esclusione dei nuclei con minori, persone disabili o con più di 60 anni o in caso di presa in carico da parte dei servizi sociali.

Finora, infatti, entrambe le prestazioni sono state erogate insieme sulla carta prepagata del reddito di cittadinanza, con la quota di assegno unico riconosciuta non in misura integrale, ma con la decurtazione sulla base della scala di equivalenza prevista per il RdC.

Pertanto, spiega l’INPS, con la fine del sussidio economico viene meno anche l’attuale erogazione dell’assegno unico sul reddito di cittadinanza.

Di conseguenza, i nuclei familiari che avranno diritto a ricevere l’assegno per i figli a carico anche dopo la scadenza delle sette mensilità del RdC, e comunque dopo il 31 dicembre, dovranno inviare una nuova domanda autonoma per continuare a ricevere la prestazione per i figli a carico.

INPS - Messaggio n. 2632 del 12 luglio 2023
Disciplina transitoria per la fruizione del Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. Effetti sulla percezione dell’Assegno unico e universale

Assegno unico e reddito di cittadinanza: importo integrale dopo la nuova domanda

Per continuare a ricevere l’assegno unico, dunque, le famiglie dovranno presentare una nuova domanda all’INPS.

In questo modo verrà loro riconosciuto il medesimo assegno, in misura integrale e non ridotta in base alla scala, che sarà erogato secondo le modalità tradizionali e non più sulla carta prepagata del RdC.

Ulteriori chiarimenti, poi, sono arrivati con il successivo messaggio n. 2896, del 7 agosto, in particolare per i nuclei con figli maggiorenni.

Questi, infatti, anche se sospesi dalla fruizione del RdC, mantengono comunque il diritto alla fruizione dell’assegno unico fino al compimento dei 21 anni e fermi restando i requisiti di legge previsti.

Nello specifico, si tratta delle famiglie con figli che si trovano nelle condizioni accertate dall’INPS tramite le dichiarazioni formulate a cura del titolare di RdC su modello “AU-COM:

  • frequentano un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
  • svolgono un tirocinio ovvero esercitano un’attività lavorativa e possiedono un reddito complessivo non superiore a 8.000 euro;
  • sono registrati come disoccupati e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolgono il servizio civile universale.

Le famiglie possono già presentare la nuova domanda di assegno unico. L’INPS, infatti, erogherà sulla carta RdC le mensilità che non sono state corrisposte e farà partire il pagamento della prestazione dal mese successivo a quello di presentazione della richiesta.

INPS - Messaggio n. 2896 del 7 agosto 2023
Nuclei familiari con figli maggiorenni per i quali è intervenuta la sospensione della misura Reddito di cittadinanza. Effetti della sospensione della misura ed eventuale presentazione della domanda per fruire dell’assegno unico.

Assegno unico: pagamento sulla Carta RdC fino a febbraio 2024

Ad ogni modo, in attesa della trasmissione della nuova richiesta, il pagamento dell’assegno unico avverrà senza interruzioni sulla carta del reddito di cittadinanza che, quindi, sarà mantenuta attiva, in modo da salvaguardare la regolarità dei pagamenti della prestazione e in assenza di nuove modalità di pagamento eventualmente comunicate tramite una nuova domanda di AU.

Questi pagamenti, come anticipato, saranno effettuati in misura intera, senza quindi subire riduzioni, dato che l’assegno viene percepito senza il RdC.

L’INPS garantisce l’erogazione dell’assegno con questa modalità fino alla mensilità di febbraio 2024.

Per i nuclei familiari a cui non si applica il limite di 7 mesi, che beneficiano del reddito di cittadinanza e proseguono la fruizione fino alla fine dell’anno, l’assegno unico per le mensilità di gennaio e febbraio 2024 è garantito senza interruzioni tramite accredito sulla carta RdC con l’importo calcolato come di consueto, a meno che non sia stata presentata nel frattempo la domanda per la prestazione.

Dal prossimo 1° gennaio, poi, tutti i nuclei familiari con figli a carico dovranno presentare la domanda di AU, se non l’hanno già presentata, per ricevere l’assegno senza interruzioni dal 1° marzo 2024.

Ricordiamo che la richiesta per l’assegno unico va inviata all’INPS direttamente online dal sito istituzionale, accedendo con SPID, CIE o CNS, oppure tramite contact center o enti di patronato.

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