Supporto formazione e lavoro: dal 1° settembre domanda per il bonus di 350 euro, ma non ci sono istruzioni

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Dal 16 agosto circola un nuovo spot TV che ricorda la possibilità di richiedere il supporto per la formazione e il lavoro dal 1° settembre: i decreti attuativi si avviano ad essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale, ma mancano ancora le istruzioni per presentare all'INPS la domanda di accesso al bonus di 350 euro

Supporto formazione e lavoro: dal 1° settembre domanda per il bonus di 350 euro, ma non ci sono istruzioni

Dovrebbe diventare operativo nel giro di poche settimane il supporto per la formazione e il lavoro che insieme all’assegno di inclusione, da gennaio 2024, sostituirà definitivamente il reddito di cittadinanza.

Anche la campagna TV, che è in onda dal 16 agosto scorso e dedica uno spot alla nuova misura, conferma la data del 1° settembre come primo giorno utile per richiedere il bonus di 350 euro che spetta a chi ha un ISEE fino a 6.000 euro.

Nel frattempo, però, mancano ancora le istruzioni per presentare domanda all’INPS e i decreti attuativi, dopo un ritardo di più di due mesi, sono stati pubblicati sul portale del Ministero del Lavoro ma non ancora in Gazzetta Ufficiale.

Supporto per formazione e lavoro: domanda per il bonus di 350 euro dal 1° settembre, ma non ci sono istruzioni

La partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate garantirà l’accesso a un bonus di 350 euro per un massimo di 12 mesi.

Il nuovo supporto per la formazione e il lavoro rientra nel pacchetto di novità introdotte dal DL n. 48 del 2023 per sostituire il reddito di cittadinanza.

Possono presentare domanda all’INPS per riceverlo tutte e tutti coloro che rispettano, tra gli altri, i seguenti requisiti:

  • avere un’età compresa tra 18 e 59 anni;
  • appartenere a un nucleo familiare con ISEE fino a 6.000 euro;
  • non poter accedere all’Assegno di inclusione o non essere considerato nella scala di equivalenza.

In relazione al patrimonio immobiliare e mobiliare, al possesso di beni durevoli, all’assenza di dimissioni volontarie o all’assenza di misure cautelari o di condanna, invece, è necessario trovarsi nelle stesse condizioni previste per l’Assegno di Inclusione, l’altra misura sostitutiva del reddito di cittadinanza che partirà invece da gennaio.

Sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si legge:

“L’interessato chiede di accedere al Supporto per la formazione e il lavoro con le modalità telematiche previste per l’Assegno di inclusione e con la sottoscrizione, mediante la piattaforma del Sistema informativo per l’inclusione sociale lavorativa (SIISL), del patto di attivazione digitale in cui il beneficiario si impegna a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio”.

Nel frattempo, però, i decreti attuativi per definire nel dettaglio la macchina organizzativa, in scadenza il 19 giugno scorso, non sono ancora arrivati in Gazzetta Ufficiale.

La data di debutto è stata fissata dalla normativa al 1° settembre e a confermarla è anche il nuovo spot sul bonus di 350 euro che sta andando in onda sulle reti TV e radio della Rai dal 16 agosto.

Supporto per formazione e lavoro: mancano le istruzioni per la domanda del bonus di 350 euro

Per avviare nei tempi le procedure di domanda del supporto per la formazione e il lavoro, servirà, quindi, una corsa contro il tempo.

Anche la Conferenza Unificata è stata chiamata a esprimersi sulle modalità di attuazione del nuovo bonus di 350 euro e nell’ultima riunione che si è tenuta il 7 agosto non si è arrivati a una intesa per definire le modalità operative.

Visti i tempi stretti, il Governo ha deciso di procedere ugualmente: è quanto emerge dalla pubblicazione, dopo diversi giorni, dei decreti datati 8 agosto 2023 sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Si apprestano ad arrivare in Gazzetta Ufficiale, dopo mesi di ritardo, i testi che stabiliscono i contorni operativi per ottenere il supporto per la formazione e il lavoro e l’assegno di inclusione.

Il primo passo da compiere è senza dubbio l’invio della domanda all’INPS: su cui si attendono indicazioni di dettaglio per procedere da parte dell’Istituto.

Una volta ottenuto il via libera sulla richiesta, si procede con la sottoscrizione del patto di attivazione digitale e successivamente, dopo la convocazione, con la stipula del patto di servizio personalizzato che prevede, tra l’altro, le seguenti informazioni:

  • almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione individuate dal beneficiario e già indicate nel patto di attivazione;
  • l’adesione ai servizi al lavoro e ai percorsi formativi previsti dal Programma nazionale per la Garanzia occupabilità dei lavoratori (GOL).

In questo contesto si inserisce la piattaforma SIISL che, così come la domanda, è subordinata all’approvazione di uno specifico decreto attuativo.

Questo canale sarà utilizzato sia per la convocazione da parte dei servizi competenti per il lavoro, in alternativa a SMS o mail, ma anche per ricevere offerte di lavoro e servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network