Visto di conformità commercialisti: garanzie solo da parte dei professionisti iscritti all’ordine

Tommaso Gavi - Commercialisti ed esperti contabili

Le garanzie sull'apposizione del visto di conformità possono essere fornite solo da parte dei professionisti iscritti all'ordine. Il CNDCEC ribadisce che lo strumento deve continuare ad essere prerogativa dei commercialisti

Visto di conformità commercialisti: garanzie solo da parte dei professionisti iscritti all'ordine

L’attività di certificazione tributaria, attraverso il visto di conformità, è prerogativa dei commercialisti.

Solo i professionisti iscritti all’albo sono in grado di fornire adeguate garanzie. A sottolinearlo è il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili nel comunicato stampa del 24 maggio 2023.

Il presidente Elbano de Nuccio rassicura la categoria e fa sapere di avere ricevuto rassicurazioni sulla permanenza della competenza esclusiva dei commercialisti sull’apposizione del visto di conformità.

La posizione è stata ribadita dopo che era stato accolto come raccomandazione l’ordine del giorno per l’estensione, in sede di conversione del decreto Bollette 2023.

Visto di conformità commercialisti: garanzie solo da parte dei professionisti iscritti all’ordine

“L’attività di certificazione tributaria, peraltro ampiamente prevista anche nella Legge Delega di riforma del sistema tributario richiede che il professionista, a cui si delegano attività di estrema delicatezza anche nell’interesse pubblico, sia in condizione di offrire adeguate garanzie che solo il presidio degli Ordini professionali possono assicurare.”

Lo chiarisce il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, nel comunicato stampa del 24 maggio.

Le dichiarazioni arrivano dopo il tentativo di estendere la competenza sull’apposizione del visto di conformità anche ai tributaristi, soggetti non iscritti all’ordine professionale.

Il presidente de Nuccio ha inoltre sottolineato quanto di seguito riportato:

“Il Consiglio Nazionale si è già attivato con i vertici delle Istituzioni interessate ricevendo rassicurazioni che, com’è naturale che sia, queste attività professionali permangano nella sfera di esclusiva dei Commercialisti, soggetti sottoposti alla vigilanza del Ministero della Giustizia, a cogenti obblighi deontologici, all’obbligo di assicurazione, a codificati percorsi di formazione professionale continua.”

Il CNDCEC è al lavoro per garantire, attraverso il dialogo istituzionale, che le garanzie siano ulteriormente rafforzate nel processo di attuazione della legge delega di riforma fiscale.

In tale processo i commercialisti vogliono essere parte attiva attraverso la formulazione di proposte mirate.

Visto di conformità commercialisti: garanzie solo da parte dei professionisti iscritti all’ordine

Dopo che il 18 maggio è stato accolto l’ordine del giorno alla legge di conversione del decreto Bollette 2023 per estendere il visto di conformità anche ai tributaristi, ordine presentato dal Deputato Walter Rizzetto, la categoria si era già espressa in modo nettamente contrario alla misura.

La richiesta è collegata ai crediti d’imposta energia e gas per il 2° trimestre 2023. Per beneficiare delle agevolazioni per le imprese è necessaria l’apposizione del visto di conformità.

Da qui la proposta di estendere lo strumento introdotto dal decreto legislativo numero 241 del 1997 anche ai tributaristi. Misura che però ha trovato una ferma opposizione da parte dei commercialisti.

Nell’ambito della legge delega di riforma fiscale, la categoria avanza proposte differenti.

Tra queste:

  • l’istituzione del Garante nazionale del contribuente;
  • la richiesta di abrogazione del contributo per l’ammissibilità delle istanze di interpello;
  • l’estensione del regime forfettario ai redditi di partecipazione in società di persone e associazioni;
  • la possibilità, in via opzionale, di determinare con criteri di cassa il reddito delle società tra professionisti;
  • la revisione della disciplina IVA, compresa quella delle sanzioni per gli errori di fatturazione o di applicazione dell’imposta in misura superiore a quella effettiva;
  • il potenziamento degli effetti premiali connessi alla cooperative compliance;
  • la previsione della possibilità della trattazione in presenza delle udienze, anche in caso di controversie nel caso di giudice monocratico.

In merito il tesoriere del Consiglio nazionale con delega alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, ha sottolineato quanto di seguito riportato:

“Sono proposte che tendono a migliorare ulteriormente l’attuale impianto della Legge Delega e confidiamo che possano trovare accoglimento. In particolare riteniamo molto interessante l’istituzione del Garante Nazionale del contribuente, che sia dotato di autonomia organizzativa ed economica, per rendere più incisiva la figura di garanzia prevista dallo Statuto dei diritti del contribuente”.

Regalbuto ha inoltre spiegato:

“Di altrettanta importanza riteniamo la proposta, che già inserimmo nel nostro programma di mandato e proponemmo alle forze politiche nella fase preelettorale a settembre 2022, dell’ampliamento dell’attuale regime forfettario anche in caso di partecipazione a società di persone, associazioni professionali e imprese familiari. Riteniamo, infatti, che l’attuale formulazione normativa rappresenti un incentivo alla disaggregazione che, con opportuni accorgimenti tecnici, possa essere superato”.

Tra le proposte viene inoltre richiamata quella relativa all’imposta sul valore aggiunto:

“Anche una maggiore certezza delle regole per rendere effettiva e neutralità la detraibilità dell’IVA è una proposta di cui si avverte particolare necessità nell’ordinamento”.

In conclusione, il tesoriere del Consiglio nazionale con delega alla fiscalità ha messo in evidenza anche l’importanza della determinazione opzionale per cassa del reddito delle STP, del potenziamento dell’adempimento collaborativo e la possibilità di mantenere le udienze in presenza in caso di controversie anche innanzi al giudice monocratico.

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