Verso una tredicesima detassata, ma per il 2023 è esclusa dal nuovo taglio del cuneo fiscale

Si fa largo l’ipotesi di una tredicesima detassata per aumentare il valore netto in busta paga per lavoratrici e lavoratori dipendenti. Ad annunciarlo è il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo durante l’audizione sulla riforma fiscale che si è tenuta il 2 maggio presso le Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato.

Nel frattempo, però, alla mensilità aggiuntiva non si applica il nuovo taglio del cuneo fiscale previsto dal Decreto Lavoro.

Verso una tredicesima detassata, le anticipazioni di Maurizio Leo dopo l’ok al taglio del cuneo fiscale

Mentre si attende in Gazzetta Ufficiale il testo approvato per ridurre il peso dei contributi, Maurizio Leo già porta l’attenzione sul futuro parlando di una nuova misura per garantire ulteriori aumenti in busta paga per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti.

D’altronde il taglio del cuneo fiscale ha una data di scadenza e la necessità più forte è proprio quella di mettere in campo misure strutturali. Tra le ipotesi allo studio c’è anche quella di prevedere una detassazione per la tredicesima mensilità.

Ad anticiparlo è il viceministro dell’Economia e delle Finanze, il 2 maggio 2023, durante l’audizione presso le Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale che, tra le novità a cui deve dare forma, prevede anche una flat tax incrementale per i dipendenti.

“(L’incremento) può essere anche il premio di produttività. E perché no? Assoggettare la tredicesima mensilità, laddove ci sono risorse, a una tassazione più bassa: mettere più soldi in tasca agli italiani quando nell’ultimo mese dell’anno dovranno sostenere spese per le festività natalizie, per i regali ai figli e via dicendo.È una cosa che già c’è nella delega, che dobbiamo sperimentare e vedere come costruirla”.

Stando alle parole di Maurizio Leo, quindi, la flat tax incrementale per i dipendenti potrebbe assumere anche la forma di una detassazione per la tredicesima mensilità.

Resta, però, una ipotesi legata all’attuazione della riforma fiscale, la cui legge delega ha appena cominciato il suo iter in Parlamento.

Tredicesima detassata? Per ora la mensilità aggiuntiva è esclusa dal taglio del cuneo fiscale

Nell’immediato futuro le decisioni del Governo sembrano seguire una direzione opposta: l’ulteriore taglio del cuneo fiscale previsto dal Decreto Lavoro non toccherà anche la mensilità aggiuntiva che i lavoratori e le lavoratrici ricevono solitamente a dicembre.

“Si innalza, dal 2 al 6 per cento, l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (con esclusione della tredicesima mensilità). L’esenzione è innalzata al 7 per cento se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro”.

E, anzi, le ultime bozze del provvedimento indicano il 30 novembre 2023 come data ultima per l’applicazione dell’esonero contributivo.

D’altronde l’esigenza di far quadrare i conti e la volontà di prevedere un taglio più profondo del previsto ha imposto la necessità di restringere al massimo il periodo di applicazione.

Per quest’anno, quindi, la tredicesima mensilità dovrebbe poter contare sul taglio del cuneo fiscale e contributivo previsto dalla Legge di Bilancio 2023 e, quindi, più basso, pari al 2 per cento per le retribuzioni fino a 35.000 euro e al 3 per cento per quelle fino a 25.000 euro.

Tutte le risposte, almeno per il 2023, arriveranno con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Lavoro. Per le regole future, invece, i tempi non sono ancora maturi.