Superbonus, le regole per le cessioni del credito in 10 anni

Tommaso Gavi - Irpef

Con la legge di conversione del decreto 11 del 2023 sono state approvate diverse misure relative al superbonus e ai vari bonus edilizi. Tra queste la possibilità di utilizzo delle agevolazioni in 10 anni, per le cessioni del credito comunicate entro il 31 marzo 2023. Come fare? Le nuove regole, in attesa del provvedimento dell'Agenzia delle Entrate

Superbonus, le regole per le cessioni del credito in 10 anni

Con l’approvazione definitiva del Senato della legge di conversione del decreto 11 del 2023 vengono introdotte nuove misure sul superbonus e sulla cessione del credito.

Tra i correttivi al decreto Blocca cessioni ci sono le nuove regole per poter beneficiare dell’agevolazione in 10 anni.

L’arco temporale di 4 anni si allunga per i crediti che sono oggetto di comunicazioni all’Agenzia delle Entrate effettuate entro il 31 marzo 2023.

Oltre al superbonus le altre agevolazioni edilizie per i quali sarà permessa la fruizione in 10 anni sono il bonus barriere architettoniche e gli interventi antisismici o di riduzione del rischio sismico.

Superbonus, le regole per le cessioni del credito in 10 anni

Il 5 aprile scorso il Senato ha approvato, con voto di fiducia, la legge di conversione del decreto 11 del 16 febbraio 2023.

Il nuovo testo contiene diverse misure che sono state aggiunte per “mitigare” il passaggio al divieto della cessione del credito e dello sconto in fattura per le agevolazioni edilizie.

Sono stati inoltre inseriti interventi per affrontare il problema dei “crediti incagliati”, le somme bloccate nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese.

Alla proroga per la scadenza relativa agli interventi sulle unifamiliari, che rientrino nel superbonus, si aggiunge la possibilità di portare in detrazione in 10 anni le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.

A questa si aggiunge la possibilità per banche e assicurazioni di “trasformare” i crediti che eccedono la capienza fiscale in BTP, buoni del tesoro pluriennali, con scadenza di almeno 10 anni e a partire dal 2028.

Viene inoltre estesa la misura già prevista dal decreto Aiuti quater, che consentiva la fruizione in 10 anni delle agevolazioni ai cessionari e ai fornitori che hanno applicato lo sconto in fattura con comunicazioni effettuate entro lo scorso 31 ottobre 2022.

Con le nuove misure, che saranno in vigore dopo la pubblicazione del testo della legge di conversione del decreto Cessioni in Gazzetta Ufficiale, la data viene prorogata di cinque mesi.

Potranno quindi allungare il periodo di utilizzo dei crediti i soggetti indicati, a patto che le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate siano state inviate entro il 31 marzo 2023.

La possibilità è prevista non solo per gli interventi che rientrano nel superbonus ma anche per quelli di rimozione delle barriere architettoniche e per quelli che rientrano nel sismabonus

La nuova strada mira a contribuire a sbloccare il meccanismo per il pregresso, in attesa della ripresa dell’acquisto dei crediti da parte delle banche, già annunciata da alcuni istituti di credito negli scorsi giorni.

Superbonus, come fare ad estendere a 10 anni il periodo di utilizzo dei crediti

Come previsto dalle nuove regole, la possibilità di optare per l’utilizzo dell’agevolazione edilizia in 10 anni è una scelta irrevocabile.

Inoltre, non potrà essere esercitata con la dichiarazione dei redditi relativa 2023 ma dovrà essere adottata con il modello 730/2024 o modello dei redditi PF/2024.

L’opzione è, infatti, esercitabile a patto che la rata di detrazione relativa al periodo d’imposta 2022 non sia stata indicata nella relativa dichiarazione dei redditi. Si dovrà quindi attendere un anno in più.

Nell’attesa dovrà essere approvato l’apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, come stabilito dal decreto Aiuti quater.

L’articolo 9, comma 4, del decreto legge 18 novembre 2022, numero 176 stabilisce infatti quanto di seguito riportato:

“Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono definite le modalità attuative della disposizione di cui al presente comma.”

Lo stesso provvedimento stabilirà le regole per il nuovo periodo indicato dal testo approvato dal Parlamento, in quanto la misura consiste in una semplice estensione temporale della precedente disposizione normativa.

Anche questo intervento aggiunge un tassello per permettere ai contribuenti di non perdere l’agevolazione nel caso di minore capienza fiscale rispetto ai crediti riconosciuti, condizione che accomuna la maggior parte dei contribuenti che hanno realizzato gli interventi.

Agli interventi normativi si aggiungono quelli che riguardano il sistema bancario, con una piattaforma privata che permetta l’incontro di domanda e offerta di crediti.

Le misure, tuttavia, non sembrano sufficienti per risolvere la questione nell’interezza. Si prevedono nuovi interventi dell’Esecutivo, oltre quelli già approvati.

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