Spesometro 2017: scarto file operazioni estere, N2 o N6?

Redazione - Comunicazioni IVA e spesometro

Spesometro 2017 nel caso di operazioni estere: occorre utilizzare il codice N2 oppure il codice N6? Ecco le ultime novità dall'Agenzia delle Entrate.

Spesometro 2017: scarto file operazioni estere, N2 o N6?

Spesometro 2017: nuove FAQ aggiornate dall’Agenzia delle Entrate. I chiarimenti pubblicati il 2 ottobre riguardano i casi di scarto file operazioni estere da individuare con codice natura N2 o N6.

Le nuove istruzioni delle Entrate riguardano le fatture per prestazioni di servizi effettuate per soggetti UE: sono molti i casi di contribuenti e intermediari per i quali le ricevute con l’esito dell’invio dello spesometro 2017 ha portato allo scarto file proprio per errori nella scelta tra codice natura N6 o N2.

In attesa di conoscere le ulteriori novità attese nelle prossime ore sulla proroga dello spesometro 2017, da ufficializzarsi con decreto MEF, l’Agenzia delle Entrate ha fornito diversi chiarimenti nelle FAQ aggiornate: le ultime sono state pubblicate nelle ultime due settimane.

Tempi strettissimi, tenuto conto della scadenza per l’invio dello spesometro 2017 ma fondamentali per evitare di incorrere in ricevute con scarto file per errori nella comunicazione delle fatture emesse e ricevute nel primo semestre dell’anno.

Ecco le nuove FAQ dell’Agenzia delle Entrate con chiarimenti sui casi di scarto file operazioni estere da identificare con codice natura N2 o N6.

Spesometro 2017: scarto file operazioni estere, N2 o N6?

Si riporta di seguito la FAQ dell’Agenzia delle Entrate in cui si chiarisce cosa fare per evitare lo scarto file per operazioni estere da inserire nella comunicazione dati con codice N2 o N6:

NELLA COMUNICAZIONE DELLE FATTURE EMESSE, i dati delle FATTURE PER PRESTAZIONI DI SERVIZI effettuate nei confronti di un soggetto passivo che è debitore dell’imposta in un altro Stato dell’Unione Europea (ART.7 TER) vanno comunicate con IL CODICE natura N6 O N2?

In linea generale, vale il principio che nella comunicazione dati fattura vada riportata l’imposta o la sua “natura” così come è riportata nel documento emesso.

In base al comma 6-bis dell’art. 21 del d.P.R. n. 633/72 le operazioni “non soggette” ad IVA per mancanza del requisito territoriale devono essere fatturate indicando nel documento:

  • l’annotazione «inversione contabile» per le cessioni di beni e per le prestazioni di servizi (con le eccezioni di quelle indicate all’articolo 10 , nn. da 1) a 4) e 9) del d.P.R. 633) effettuate nei confronti di un soggetto passivo che è debitore dell’imposta in un altro Stato dell’Unione Europea;
  • l’annotazione “operazione non soggetta” per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuati nei confronti di un soggetto stabilito fuori dall’Unione Europea.

Ai fini della trasmissione dei dati delle fatture, andranno quindi selezionate le seguenti nature:

  • Fatture con annotazione «inversione contabile»: N6,
  • Fatture con «operazione non soggetta»: N2.”

Spesometro 2017: le istruzioni nelle FAQ dell’Agenzia delle Entrate

Non solo i casi di scarto file per errori nell’individuazione del corretto codice operazione da inserire tra N2 o N6.

Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha fornito nuove e importanti istruzioni nelle FAQ aggiornate dello spesometro 2017.

Importanti chiarimenti che contribuenti e intermediari attendevano da tempo e che si pensava sarebbero state pubblicate in un’ordinaria circolare esplicativa. Caos e istruzioni frammentarie proprio in merito ai vari casi di scarto file spesometro 2017, frequentissimi e spesso dovuti ad errori di difficile individuazione.

Cosa fare in caso di scarto di una o più fatture già trasmesse e contenute nel file dello spesometro 2017?

Una delle FAQ dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che qualora anche una soltanto delle fatture dovesse contenere errori, l’intero file dello spesometro verrà automaticamente scartato.

Nel caso di scarto dovuto ad errori su singole fatture sarà quindi necessario correggere gli errori segnalati dalla notificare, firmare e trasmettere nuovamente l’intero file all’Agenzia delle Entrate, cosa che rende la gestione dello spesometro non poco complessa soprattutto se si pensa a file contenenti molte fatture emesse o ricevute.

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