Acquisto crediti edilizi: via libera alle società partecipate delle Regioni

Tommaso Gavi - Irpef

Le società partecipate delle Regioni potranno acquistare i crediti dei bonus edilizi. L'apertura dopo l'approvazione della legge regionale della Basilicata. Potrebbero seguire anche altre Regioni per favorire lo sblocco dei crediti incagliati

Acquisto crediti edilizi: via libera alle società partecipate delle Regioni

Le società partecipate delle Regioni potranno riprendere l’acquisto dei crediti del superbonus e degli altri bonus edilizi.

Il via libera alla possibilità di acquisire le somme è arrivato con il parere del Ministero dell’Economia e delle Finanze, su richiesta di una nota interpretativa da parte della Regione Basilicata.

La legge regionale lucana è stata ritenuta coerente con il quadro normativo successivo all’approvazione del decreto Cessioni.

Per le società partecipate delle regioni, che non sono inserite negli elenchi della pubblica amministrazione, non si applica il divieto previsto dal DL 11/2023, a partire dal 17 febbraio scorso.

Acquisto crediti edilizi: via libera alle società partecipate delle Regioni

Subito dopo ferragosto, la nota del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, metteva in evidenza che dal MEF non erano state presentate osservazioni di carattere costituzionale e che la norma regionale approvata era coerente con le ultime novità del quadro legislativo nazionale.

La legge regionale 20/2023 prevede la possibilità di acquisto dei crediti di superbonus e bonus edilizi da parte di società partecipate non inserite negli elenchi della pubblica amministrazione.

Una norma che di fatto aggirerebbe il divieto di acquisto delle somme, stabilito dal decreto Cessioni.

Il DL 11/2023, convertito con modifiche dalla legge numero 38 dell’ 11 aprile scorso, all’articolo 1 prevede lo “stop” all’acquisto da parte dei soggetti della pubblica amministrazione, ricompresi nell’articolo 1, comma 2 della legge n. 196/2009.

Un blocco motivato dalla necessità di contenere gli effetti sulle casse dello Stato.

La partita si riapre con la legge regionale della Basilicata, che potrebbe essere la prima di una serie di provvedimenti per favorire lo sblocco dei crediti incagliati.

In merito all’approvazione della legge regionale il consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Coviello, ha dichiarato:

"Absit iniuria verbis: in Basilicata, primi in Italia, con la legge regionale n.20 da me presentata, è stata messa a punto una ’toppa’ al ’buco’ demogrillino, salvando le finanze pubbliche e migliaia di cantieri, un modello virtuoso replicabile".

Leggi simili a quella approvata dalla Basilicata potrebbero infatti essere riprese in breve tempo dalla Regione Puglia e da altre Regioni.

Le indicazioni fornite dal MEF sono:

  • di valutare la capienza fiscale degli enti e delle società partecipare;
  • di attivare una convenzione con l’Agenzia delle Entrate.

La questione dei crediti incagliati

L’apertura all’acquisto dei crediti da parte delle società partecipate delle Regioni è un segnale positivo verso la soluzione della questione dei crediti incagliati.

Mentre è previsto per la giornata di oggi, 23 agosto, il sit-in dell’associazione Esodati del superbonus davanti alla sede di Poste Italiane si attendono soluzioni efficaci per sbloccare le somme senza destinazione, nei cassetti fiscali di contribuenti, imprese e professionisti.

Entro la fine di settembre è prevista l’operatività della piattaforma di Enel X, il veicolo individuato dal Governo per fare da “ponte” nei confronti di soggetti terzi.

Da ottobre dovrebbe ripartire l’acquisto dei crediti da parte di Poste Italiane, che ha fornito indicazioni sulla ripresa dopo l’ultimazione delle procedure.

L’acquisizione delle somme riguarderà esclusivamente per persone fisiche.

I crediti dovranno rientrare tra le prime cessioni e l’importo massimo per ciascun soggetto sarà di 50.000 euro.

Anche nel caso di Poste Italiane, l’attesa per il via libera a nuove pratiche dura ormai da diversi mesi.

Non si escludono, infine, nuovi interventi da parte del Governo, richiesti con urgenza proprio dall’associazione degli Esodati del superbonus. Tra le nuove azioni da mettere in campo ci potrebbe essere proprio l’estensione della normativa della Regione Basilicata alle altre Regioni del territorio nazionale.

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