Smart working per i lavoratori fragili in scadenza il 30 settembre 2023

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Termina il 30 settembre 2023 il diritto allo smart working per i lavoratori fragili del pubblico e del privato. Si torna alle regole ordinarie e in particolare agli accordi individuali in caso di prosecuzione del lavoro agile. Tutela aggiuntiva fino a fine anno in caso di situazioni di rischio legate al contagio da Covid, ma solo previa certificazione del medico competente

Smart working per i lavoratori fragili in scadenza il 30 settembre 2023

Per lo smart working si avvicina una nuova scadenza: è quella del 30 settembre 2023, termine previsto per i lavoratori fragili.

Questa la data ultima prevista dal Decreto Lavoro e, successivamente, si tornerà salvo proroghe alle regole ordinarie.

L’aumento dei casi di Covid-19 fa tornare alta l’attenzione sul tema dello smart working per i lavoratori in situazione di fragilità. Un termine più ampio è previsto per i soggetti in condizioni di maggior rischio e, in tal caso, la scadenza è quella del 31 dicembre.

Smart working per i lavoratori fragili in scadenza il 30 settembre 2023

È stata oggetto di diverse modifiche la scadenza prevista per il diritto allo smart working riconosciuto ai lavoratori fragili, tutela introdotta alla luce dell’emergenza Covid e che - salvo nuovi rinvii - terminerà il 30 settembre 2023.

È stata la legge n. 85/2023 di conversione del Decreto Lavoro n. 48/2023 a prevedere, all’articolo 28-bis, la proroga del termine precedentemente fissato alla fine del mese di giugno.

Fino a fine mese è previsto che il datore di lavoro assicuri lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione ad una mansione diversa tra quelle della medesima categoria o area di inquadramento, nei confronti dei lavoratori dipendenti sia pubblici che privati in condizione di fragilità.

Un diritto dal quale non dovrà derivare alcuna modifica alla retribuzione riconosciuta, pari quindi all’importo spettante per i lavoratori in presenza.

A poter svolgere la prestazione in smart working sono, fino al 30 settembre, i lavoratori affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministero della salute previsto dall’articolo 17, comma 2 del decreto legge n. 221/2021, che ha stabilito le casistiche per le quali sussiste la condizione di fragilità.

Una tutela aggiuntiva è ad oggi prevista in caso di situazioni a maggior rischio in caso di contagio da Covid. La scadenza per lo smart working è fissata alla fine dell’anno.

Smart working per i lavoratori fragili, quando il diritto è riconosciuto fino al 31 dicembre 2023

L’articolo 42 del Decreto Lavoro prevede, al comma 3-bis, la proroga fino al 31 dicembre 2023 dello smart working per due categorie di lavoratori.

Si tratta nel dettaglio di:

  • lavoratori dipendenti del settore privato con almeno un figlio di età inferiore a 14 anni, qualora nel nucleo familiare non vi sia un altro genitore beneficiario di strumenti al sostegno del reddito riconosciuti in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa;
  • lavoratori dipendenti che, sulla base delle valutazioni dei medici competenti, sono maggiormente esposti ai rischi legati al contagio da Covid, sia in relazione all’età che alla presenza di condizioni di rischio derivanti da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o comunque da comorbilità.

Quest’ultima è la tutela residuale prevista ad oggi per i lavoratori in condizione di maggiore fragilità ma, al fine di proseguire l’esperienza dello smart working dopo il 30 settembre e per tutto il 2023, sarà necessario che la condizione di rischio venga accertata dal medico competente.

Servirà quindi un’apposita certificazione medica per dimostrare di rientrare nella categoria dei lavoratori più esposti ai rischi legati al contagio da Covid, al fine di fruire dello smart working semplificato fino al 31 dicembre 2023.

In tutti gli altri casi si torna alle regole ordinarie e, nel dettaglio, per continuare a lavorare in modalità agile sarà necessario sottoscrivere un apposito accordo con l’azienda, qualora la prestazione svolta possa essere eseguita in modalità smart. Si apre quindi un nuovo capitolo nelle relazioni tra azienda e dipendenti, salvo proroghe oltre il termine del 30 settembre.

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