I titolari di partita IVA in difficoltà possono richiedere l'ISCRO ma devono fare attenzione al termine per la domanda

Ultimi giorni a disposizione di lavoratori e le lavoratrici autonome per presentare la domanda per l’ISCRO.
Le partite IVA in difficoltà che intendono richiedere l’accesso al trattamento di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa devono farlo entro il 31 ottobre 2025.
I beneficiari dell’indennità dovranno essere iscritti alla piattaforma SIISL, per la sottoscrizione del patto di attivazione digitale, ma ad oggi non è stato ancora definito il percorso di potenziamento delle competenze.
Partite IVA: in scadenza il termine per la domanda di ISCRO
L’INPS con il messaggio n. 1858/2025 ha fornito le indicazioni operative per la fruizione dell’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa per i lavoratori autonomi.
Lavoratori e lavoratrici autonome hanno ancora pochi giorni di tempo a disposizione per presentare la domanda e accedere al trattamento per il 2025: il termine è infatti fissato al 31 ottobre.
La Legge di Bilancio 2024, ricordiamo, ha reso strutturale la misura di sostegno al reddito per le partite IVA dopo il periodo sperimentale del triennio 2021/2023 e ha introdotto una serie di novità, a partire dal limite di reddito dell’anno precedente, 12.648 euro, e dall’importo del trattamento che, sempre per il 2025, non può essere inferiore a 252 euro o superiore a 806,40 euro.
L’ISCRO, ricordiamo, è riconosciuta ai liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplice con reddito da lavoro autonomo iscritti alla Gestione separata e in possesso dei seguenti requisiti:
- non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
- non beneficiare dell’assegno di inclusione;
- aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
- aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.648 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente;
- essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
- essere titolari di partita IVA attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.
Per poter fruire dell’indennità, i potenziali beneficiari devono inviare l’apposita domanda all’INPS esclusivamente in modalità telematica tra il 15 giugno ed entro il 31 ottobre di ogni anno. Manca poco, quindi, al termine di scadenza per l’invio della domanda riferita al 2025.
Gli interessati potranno utilizzare i consueti canali messi a disposizione sul portale web dell’Istituto previo accesso con credenziali SPID, CIE o CNS.
È sufficiente accedere alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, raggiungibile digitando il titolo della sezione nel motore di ricerca o seguendo il percorso:
“Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” > selezionare la voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”; dopo l’autenticazione, è necessario selezionare la voce “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”
In alternativa è possibile fare domanda tramite il contact center dell’Istituto, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (gratuito) o al numero 06 164164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).
ISCRO 2025: le novità sull’aggiornamento professionale
Come previsto dal decreto Coesione del 2024, l’erogazione dell’ISCRO dovrebbe essere accompagnata dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale da parte dei beneficiari.
L’individuazione dei criteri e delle modalità di definizione di tali percorsi è affidata a un apposito decreto del Ministero del Lavoro con scadenza 1° marzo 2024 che però ad oggi, 24 settembre 2025, non è ancora stato adottato.
Si attendono quindi novità su questo fronte, con la formazione che finora è rimasta bloccata.
Sempre nell’ambito di misure di politiche attive connesse all’ISCRO, dal 2024 dovrebbe trovare applicazione anche l’altra novità introdotta dal decreto Coesione che, allo stesso modo dei beneficiari di NASpI e DIS-COLL, prevede l’iscrizione d’ufficio dei beneficiari alla piattaforma SIISL, la stessa dei percettori dell’assegno di inclusione.
Le partite IVA beneficiarie dell’ISCRO dovrebbero infatti utilizzare tale sistema per potenziare le loro competenze e, dunque, chi presenta domanda all’INPS è tenuto a concedere anche l’autorizzazione a inserire i propri dati di contatto nell’ambito del sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa con l’obiettivo ultimo di arrivare alla sottoscrizione del patto di attivazione digitale sulla piattaforma.
Anche questa novità è però ancora ferma ai nastri di partenza e ancora non ci sono istruzioni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Partite IVA: in scadenza il termine per la domanda di ISCRO