Rottamazione quinquies, lo Stato ci perde: la pace fiscale blocca il recupero ordinario delle cartelle

Una rottamazione in perdita per lo Stato: la pace fiscale costerà in totale 800 milioni circa. A certificarlo i dati contenuti nella relazione tecnica alla Legge di Bilancio 2026 che considerano il calo della riscossione ordinaria

Rottamazione quinquies, lo Stato ci perde: la pace fiscale blocca il recupero ordinario delle cartelle

La rottamazione quinquies porterà benefici per lo Stato?

Guardando ai numeri messi nero su bianco nella relazione tecnica che accompagna la Legge di Bilancio 2026 la risposta è negativa.

La pace fiscale sarà un’operazione in perdita e nei nove anni di durata avrà un costo di 800 milioni circa. Il motivo è legato alla flessione della riscossione ordinaria, soprattutto per le cartelle più recenti che sarebbero state recuperabili anche in assenza di interventi straordinari come la rottamazione.

Si tratta di numeri messi nero su bianco dallo stesso Governo, anche se è bene evidenziare che i fautori della rottamazione quinquies ne evidenziano gli effetti positivi “indiretti”: consentirà di sanare il pregresso a condizioni agevolate e allo stesso tempo restare in regola con i pagamenti futuri.

Un effetto benefico che però non è possibile misurare ad oggi, a differenza dell’impatto della pace fiscale sul bilancio pubblico.

Rottamazione quinquies, gli effetti per lo Stato: un’operazione per pochi e in perdita

La nuova stagione di pace fiscale non è a costo zero per lo Stato e, al contrario, scegliere di aprire la definizione agevolata per le cartelle dal 2000 al 2023 significa rinunciare a una parte di incassi che sarebbero stati generati probabilmente anche in via ordinaria.

La rottamazione quinquies permetterà ai contribuenti di rimettere in regola versando il debito accumulato al netto di sanzioni e interessi, in un massimo di 54 rate spalmate su 9 anni e con la previsione di una quota minima di 100 euro per ciascun pagamento.

Il perimetro degli ammessi è però stretto: la pace fiscale interesserà 393 miliardi di crediti contenuti nel magazzino della Riscossione, una quota minoritaria rispetto agli oltre 1.200 miliardi complessivi da riscuotere.

Secondo i calcoli contenuti nella relazione tecnica che accompagna il Disegno di Legge di Bilancio 2026, il tasso di adesione è stimato nel 3,33 per cento del totale, pari a 13 miliardi di carichi complessivi e con un gettito atteso pari a 9 miliardi entro il 2036.

Carichi definibili (miliardi)Tasso di adesione vs carichi definibili totaliCarichi oggetto di adesione (miliardi)Incasso atteso applicando gli abbuoni previsti dalla definizione agevolata (miliardi)
Definizione agevolata dei carichi affidati dal 2000 al 31 dicembre 2023 derivanti dall’omesso versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali e dalle attività di cui agli articoli 36-bis e 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e agli articoli 54-bis e 54-ter del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 derivanti dall’omesso versamento di contributi previdenziali dovuti all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale nonché carichi iscritti dalle Prefetture per violazioni del Codice della Strada 393,04 3,33 13,10 9,00

(Fonte: RT DdL di Bilancio 2026)

Rottamazione quinquies, gli effetti per le casse pubbliche: costerà 1,5 miliardi nel 2026, 800 milioni al 2036

L’effetto reale della rottamazione non sarà però positivo per l’Erario: la nuova misura agevolativa produrrà una flessione della riscossione, considerando che parte dei carichi per i quali si stima l’adesione sarebbero stati prevedibilmente recuperati in via ordinaria. Questo quanto si legge nel dossier pubblicato dal Servizio di Bilancio del Senato.

Quale sarà il costo complessivo?

Riprendendo i dati della relazione tecnica, la spesa per lo Stato sarà pari a 1.478 milioni circa nel 2026, a 613 milioni nel 2027, a 450 milioni nel 2028 e a 148 milioni nel 2029. Poi ci sarà un periodo di gettito extra, che partirà dai 121 milioni attesi nel 2030 al tetto massimo dei 605 milioni nel 2034.

20262027202820292030203120322033203420352036TOT
Gettito atteso Rottamazione-quinquies 500,06 1.000,11 1.000,11 1.000,11 1.000,11 1.000,11 1.000,11 1.000,11 1.000,11 500,06 0,00 9.001,00
Impatto su riscossione ordinaria -1.978,01 -1.613,89 -1.451,77 -1.148,13 -878,37 -763,42 -682,36 -584,36 -394,99 -202,66 -81,08 -9.779,04
Impatto sulle entrate da riscossione ruoli -1.477,95 -613,78 -451,66 -148,02 121,74 236,69 317,75 415,75 605,12 297,40 -81,08 -778,04
di cui:
Erario (Agenzia delle Entrate e Prefetture) -860,30 -369,10 -275,48 -100,32 55,21 121,65 168,48 225,11 334,61 164,28 -46,82 -582,68
INPS -617,65 -244,68 -176,18 -47,70 66,53 115,04 149,27 190,64 270,51 133,12 -34,26 -195,36

Un saldo negativo e positivo che si alternerà negli anni, fino a portare al conto finale del 2036: la rottamazione costerà allo Stato 778,04 milioni, ai quali si aggiungono gli 11 milioni relativi alla minore quota (aggio di riscossione) a copertura degli oneri a carico del bilancio dello Stato per la defiscalizzazione degli oneri di funzionamento del servizio nazionale della riscossione.

Si arriva così alla cifra di 800 milioni complessivi stimata ad oggi dalla Manovra 2026.

Il calcolo tiene conto del tasso di adesione stimato, ma anche della curva di riscossione delle quote per le quali si ipotizza l’adesione alla rottamazione. Stando ai dati statistici, emerge infatti che i carichi più recenti sono quelli per i quali l’AdER ha più chance di recupero, anche in assenza di strumenti straordinari come la rottamazione, a differenza dei carichi più datati.

L’effetto pratico? Con la nuova pace fiscale lo Stato rinuncerà a una parte di risorse che probabilmente avrebbe riscosso secondo le regole ordinarie. La rottamazione quinquies però è una questione di scelte politiche, e non solo di bilancio.

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