Nella prossima Legge di Bilancio 2026 sarà certamente discussa - e verosimilmente approvata - la quinta edizione della cd rottamazione delle cartelle esattoriali. Ma questa volta alcuni contribuenti saranno esclusi

La rottamazione quinquies sarà approvata nel 2026, ormai questo appare come un obiettivo irrinunciabile dell’attuale maggioranza parlamentare.
La notizia è stata confermata da fonti autorevoli, come il presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia (Lega), che durante le votazioni del ddl di proroga della riforma fiscale è tornato sul tema: l’obiettivo dichiarato è arrivare a inserire una nuova definizione agevolata delle cartelle nella Legge di Bilancio 2026.
L’altro punto chiave del prossimo autunno sarà il Taglio IRPEF al ceto medio.
Le due misure, ha assicurato nelle scorse settimane il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo, non sono incompatibili, ma si trovano difronte a uno scoglio comune: le risorse.
Le novità allo studio per il prossimo anno dovranno, inoltre, tenere conto dalle valutazioni della Commissione istituita per analizzare il magazzino crediti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, ovvero la mole di debiti di cittadini e cittadine che rimangono in stand by e ammontano a oltre 1.200 miliardi di euro.
I contribuenti non meritevoli non avranno accesso alla nuova rottamazione delle cartelle
Il nuovo disegno di legge - al momento in fase di discussione al Senato - prevede una norma che, se approvata, rappresenterà una grandissima novità rispetto al passato.
Si tratta dell’esclusione dei rottamatori di professione o, come spesso definiti da gran parte della stampa specializzata, i cd contribuenti non meritevoli.
Si tratta di coloro che hanno già utilizzato le rottamazioni delle cartelle precedenti ma senza chiudere definitivamente il debito fiscale, anzi apparentemente con il solo fine di bloccare pignoramenti o fermi amministrativi.
Per i debiti fiscali di importo rilevante si ipotizzano anticipi importanti. Per esempio, sopra i 50.000 euro si valuta un anticipo obbligatorio fino al 5% dell’importo.
La durata vedrà verosimilmente un piano rateale fino a 10 anni (120 rate mensili), con un’ampia tolleranza, che consentirebbe di saltare fino a 8 rate non consecutive prima della perdita del beneficio.
Per i piccoli debiti, è in cantiere una forma di saldo e stralcio: cancellazione automatica per cartelle sotto una certa soglia (ancora da definire come importo).
Un ulteriore forma di perdono fiscale è quello del ravvedimento speciale per gli anni 2019-2023, riservato però solo ai contribuenti titolari di partita IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale 2025-2026.
Quando arriva la rottamazione quinquies? Servono, prima di tutto, le valutazioni sul magazzino AdER
Dopo la cautela dei mesi scorsi, a ridosso della pausa estiva dai banchi del Senato arrivano le prime previsioni più certe sulla data di entrata in vigore della rottamazione delle cartelle.
A sbilanciarsi sull’ipotesi di una rateizzazione lunga, è così che gli autori della rottamazione quinquies targata Lega definiscono le novità allo studio, è Massimo Garavaglia.
“Proprio oggi in commissione Finanze abbiamo chiuso la discussione generale e fissato il termine per la presentazione degli emendamenti al rientro; quindi al rientro a settembre possiamo chiudere il testo, di modo che sia pronto per essere inserito in legge di Bilancio”
Ha detto a inizio agosto, in occasione del voto sulla proroga dei tempi di attuazione della riforma fiscale.
L’impegno per il prossimo autunno è quello di mettere a punto una nuova pace fiscale per chi non riesce a pagare le cartelle per un “problema di cassa”.
Per ora, quindi, nel derby fiscali del prossimo autunno nessuna novità è esclusa: “le due tematiche (IRPEF e rottamazione) possono sicuramente viaggiare insieme”, ha confermato Leo il mese scorso al termine del Consiglio dei Ministri del 12 giugno. Ma la priorità, al di là di qualsiasi scelta politica, sono le coperture. E per quanto riguarda la rottamazione quinquies questa ricerca si lega ai lavori già in corso.
Per quanto riguarda la rottamazione si dovrà procedere anche alla luce di “quelli che sono gli esiti di una Commissione presieduta dal presidente in pensione della Corte dei Conti che ha fatto un monitoraggio di tutto quello che è il carico del magazzino dal 2000 al 2024, sono 1275 miliardi probabilmente sarà aumentato pure di qualche miliardo, per verificare come gestirlo”, spiega Leo.
Già all’inizio dell’anno dal fronte tecnico del Governo era arrivato questo alert sul percorso da seguire: le valutazioni sulla mole delle cartelle rimaste non pagate sono il primo passo necessario per mettere in campo una eventuale rottamazione quinquies.
Ed è proprio dagli esiti della Commissione che si dovrà partire per arrivare a una nuova definizione agevolata delle cartelle:
“Dobbiamo fare in modo di selezionare magari una parte di questo magazzino, che può entrare in un meccanismo di rottamazione e valutare appunto i tempi e le modalità”.
Rottamazione quinquies, quando arriva? Si guarda alla prossima Legge di Bilancio
Se tutto va come sembra, la rottamazione delle cartelle sarà approvata con la Legge di Bilancio 2026, con una presumibile entrata in vigore nel periodo compreso tra marzo e maggio del prossimo anno.
Sulle modalità si partirà senza dubbio dalla proposta di legge presentata dalla Lega che prevede:
- una rateizzazione lunga delle cartelle in 120 rate e quindi 10 anni;
- senza maxi rate (ma su questo punto negli ultimi giorni abbiamo registrato alcune proposte che prevedono degli anticipi minimi per poter aderire;
- una decadenza dopo 8 mancati versamenti. Oggi ne basta solo uno per perdere i benefici della definizione agevolata.
Rottamazione quinquies | La proposta della Lega |
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Cartelle interessate | Debiti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER, ex Equitalia) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023 |
Benefici | Taglio integrale di sanzioni, interessi e aggio di riscossione. Il contribuente deve pagare solo la quota capitale del debito, più le spese per le procedure esecutive e di notifica |
Modalità di pagamento | La proposta prevede un piano di rateizzazione “light” in un massimo di 120 rate mensili di importo costante. Questo significa un piano di pagamento che può arrivare fino a 10 anni |
Pagamento delle rate | Le rate sono a cadenza mensile. |
Decadenza dalla rottamazione | A differenza delle precedenti rottamazioni (che prevedevano la decadenza dopo il mancato pagamento di una o poche rate), la proposta stabilisce che si decade dal beneficio solo in caso di mancato pagamento di 8 rate, anche non consecutive. |
Effetti della domanda | Cosa comporta la domanda:
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Procedura dopo la domanda | L’AdER comunicherà al contribuente l’importo totale dovuto e l’ammontare delle singole rate |
A inizio luglio, però, il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo durante il forum InMasseria ha escluso la possibilità di riproporre una definizione agevolata per tutti e tutte, ipotizzando per il 2026 una rottamazione accessibile in base a specifici requisiti e differenziata in base agli importi.
I giochi restano aperti ma per mettere dei punti fermi serve ancora tempo: tutto è rimandato al prossimo autunno.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione quinquies in arrivo ma non per tutti