Stralcio cartelle 2023: le istruzioni sull’annullamento dei debiti

Rosy D’Elia - Fisco

Entro il 31 gennaio si definirà il perimetro dello stralcio delle cartelle previsto dalla Legge di Bilancio 2023: dall'Agenzia delle Entrate Riscossione arrivano le istruzioni per gli enti creditori che intendono bloccare l'annullamento dei debiti e i chiarimenti su come funziona la tregua fiscale

Stralcio cartelle 2023: le istruzioni sull'annullamento dei debiti

La tregua fiscale non vale per tutti e per tutto: entro il 31 gennaio prenderà forma in via definitiva il perimetro di applicazione dello stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro inserito nella Legge di Bilancio 2023.

Rispetto alle previsioni iniziali, al termine dei lavori parlamentari il raggio di azione si è ristretto e in alcuni casi l’ultima parola per l’annullamento dei debiti spetta agli enti creditori chiamati ad esprimersi entro la fine del mese secondo le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Dall’AdER un riepilogo delle novità.

Stralcio cartelle 2023, come funziona l’annullamento dei debiti? Risponde l’AdER

Un tassello della tregua fiscale promessa dalla premier Giorgia Meloni fin dalle sue dichiarazioni programmatiche dello scorso ottobre è rappresentato dallo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro previsto dalla Legge di Bilancio 2023, Legge numero 197 del 2022.

Il testo prevede l’annullamento automatico, alla data del 31 marzo 2023 dei singoli debiti affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 di importo residuo fino a 1.000 euro.

I cittadini e le cittadine interessate non devono presentare alcuna richiesta per beneficiarne.

Ma per comprendere il meccanismo che innesca la Legge di Bilancio 2023 bisogna specificare alcuni punti.

Prima di tutto, ci sono casi in cui l’annullamento dei debiti è parziale, come sottolinea la stessa Agenzia delle Entrate Riscossione nelle pagine dedicate alle novità della Manovra appena approvata.

Per gli importi affidati all’AdER da enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, vengono annullati solo i seguenti importi:

  • interessi per ritardata iscrizione a ruolo;
  • sanzioni e interessi di mora.

Restano, invece, escluse le seguenti cifre:

  • capitale;
  • rimborso spese per procedure esecutive;
  • diritti di notifica.

Parziale è anche lo stralcio che riguarda le multe e le altre sanzioni amministrative, che si applica solo agli interessi, comunque denominati, e non annulla le sanzioni e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.

Stralcio cartelle 2023: gli enti creditori decidono sull’annullamento dei debiti

Ma c’è anche un altro aspetto fondamentale su cui soffermarsi: alla luce di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023, gli enti creditori, diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, possono adottare un provvedimento di non applicazione dell’annullamento automatico parziale dei debiti comunicandolo all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 31 gennaio 2023.

Ed è proprio su questo aspetto che l’AdER fa chiarezza in vista della scadenza di fine mese.

Per bloccare la cancellazione automatica all’indirizzo PEC [email protected] dovrà essere inviato l’apposito modulo e una copia del provvedimento adottato.

Sarà sulla base delle decisioni dei singoli enti, quindi, che lo stralcio delle cartelle assumerà la sua forma definitiva. Restano in ogni caso esclusi dalla tregua fiscale i debiti fino a 1.000 euro che riguardano le seguenti somme:

  • recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
  • crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
  • debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

In conclusione, poi, vale la pena ricordare che la Legge di Bilancio ha previsto per i primi mesi dell’anno, fino al 31 marzo 2023, la sospensione della riscossione dei debiti che rientrano nel raggio d’azione dello stralcio, compresi quelli iscritti a ruolo da enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali.

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