Un contribuente, titolare sia di redditi di lavoro dipendente che di lavoro autonomo in regime forfettario, ci chiede perché le detrazioni IRPEF in dichiarazione dei redditi siano inferiori a quelle attese. Ecco la risposta e la nostra analisi. Di Sandra Pennacini

Domanda - Sto utilizzando il servizio dell’Agenzia delle Entrate modello Redditi web per preparare la mia dichiarazione dei redditi. Non riesco a capire dove sbaglio, perché mi aspetto un certo importo di detrazioni per le spese che ho sostenuto nel 2024, e invece, me ne viene riconosciuto un importo minore.
Ho provato anche ad inserire delle somme esemplificative per semplificarmi i calcoli, ma continuo a non comprendere.
La mia situazione è la seguente: sono un lavoratore dipendente part time, con una CU da 20.000 euro. Inoltre, svolgo anche un’altra attività con partita IVA in regime forfetario, con un reddito per il 2024 di 32.000 euro. Se inserisco spese mediche per 1.129 euro e spese universitarie per 2.000 euro, mi aspetto, come negli anni scorsi, una detrazione di 570 euro, e invece sono solo 310 euro. Perché? Dove sbaglio?
Risposta - Il problema illustrato non dipende né da anomalie del software web messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, né da un non corretto utilizzo dello stesso.
Ad essere cambiato, infatti, è il meccanismo stesso di calcolo delle detrazioni IRPEF, a partire dall’anno di imposta 2024.
Anzi, per meglio dire, solo per l’anno di imposta 2024, perché il meccanismo che si applicherà a partire dal 2025 (e quindi nella dichiarazione presentata nel 2026) sarà ancora diverso.
A seguito di quanto disposto dal decreto legislativo n. 216/2023, per l’anno di imposta 2024 il meccanismo di calcolo delle detrazioni si è arricchito di una nuova limitazione.
Già in precedenza (dal 2020) era previsto che la detrazione per alcune spese:
- decrescesse per redditi superiori a 120.000 euro;
- fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito pari o superiore a 240.000 euro.
A questa limitazione, a partire dal 2024, se n’è aggiunta una nuova: se il reddito complessivo supera 50.000 euro, tutte le detrazioni al 19% per spese sanitarie, le erogazioni liberali a partiti politici e i premi di assicurazione per eventi calamitosi restano piene; tutte le altre invece, vengono ridotte complessivamente per 260 euro, fino al massimo ad azzerarsi.
Si presti attenzione al fatto che seppure si tratta di detrazioni IRPEF, a rilevare non è solo il reddito assoggettato a IRPEF (nel nostro caso, quello da lavoro dipendente) bensì il reddito complessivo, considerato a tutto tondo, con la sola esclusione di quello “figurativo” da abitazione principale e relative pertinenze.
Rilevano quindi, per esempio, anche i redditi da locazione per i quali si è optato per la tassazione a cedolare secca e i redditi tassati ad imposta sostitutiva, quale, appunto, quello prodotto in regime forfetario.
In pratica, il reddito di riferimento è quello indicato nella colonna 1 del rigo RN1 – reddito per agevolazioni.
Nel caso specifico, quindi, il reddito complessivo è pari a 52.000 euro, quindi superiore a 50.000 euro.
Pertanto le detrazioni spettanti sono calcolate come segue:
Spese sanitarie 1.129 euro, meno franchigia 129 euro = 1.000 euro x 19% = 190 euro
Le detrazioni per spese sanitarie, come detto, non sono interessate da alcuna limitazione in ragione del reddito; quindi, i 190 euro di detrazione vengono interamente riconosciuti.
Per quanto riguarda le spese universitarie, invece, la detrazione (fino allo scorso anno) era pari a 2.000 euro x 19% = 380 euro. Tale detrazione, però, viene ridotta di 260 euro perché il reddito supera 50.000 euro.
Quindi la detrazione effettivamente riconosciuta scende a 120 euro.
In conclusione, nel caso descritto le detrazioni spettanti per il 2024 sono pari a euro 190 + 120 = 310 euro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Redditi IRPEF e in regime forfettario e detrazioni