Prestiti agevolati concessi da terzi ai dipendenti: istruzioni sul calcolo del reddito di lavoro

Rosy D’Elia - Imposte

L'Agenzia delle Entrate chiarisce come calcolare il reddito di lavoro in caso di prestiti agevolati concessi ai dipendenti: nell'applicazione delle ritenute si tiene conto del principio di onnicomprensività. I chiarimenti nella risoluzione numero 44 del 25 luglio 2023

Prestiti agevolati concessi da terzi ai dipendenti: istruzioni sul calcolo del reddito di lavoro

I presti agevolati concessi da terzi ai dipendenti hanno un loro peso nella determinazione del reddito di lavoro?

Risposta affermativa da parte dell’Agenzia delle Entrate. Con la risoluzione numero 44 del 25 luglio 2023 arrivano anche le istruzioni da seguire per il corretto calcolo delle ritenute.

Prestiti agevolati ai dipendenti: i benefici costituiscono reddito di lavoro

Oggetto dei chiarimenti sono prestiti agevolati concessi a dipendenti di determinate aziende e il calcolo del reddito di lavoro.

Per applicare correttamente le regole previste dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi bisogna tenere conto del principio di onnicomprensitvità ad ampio raggio.

In base a quanto stabilito dal TUIR, sia le somme in denaro sia i valori corrispondenti ai beni, ai servizi ed alle opere riconosciute dal datore di lavoro ai propri dipendenti costituiscono redditi imponibili e di conseguenza concorrono alla determinazione del reddito di lavoro dipendente.

Stessa regola si applica a somme e valori che, in relazione al rapporto di lavoro, sono erogate da soggetti terzi.

Dal punto di vista pratico l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione numero 44 del 2023, chiarisce:

“Pertanto, il datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta deve effettuare le ritenute a titolo di acconto con riferimento a “tutte” le somme e i valori che il lavoratore dipendente percepisce in “relazione” al rapporto di lavoro intrattenuto con lo stesso, anche se talune delle suddette somme o valori sono corrisposti da soggetti terzi per effetto di un qualunque collegamento esistente con quest’ultimo (ad esempio, un accordo o convenzione stipulata dal sostituto d’imposta con il soggetto terzo)”.

Prestiti agevolati ai dipendenti: le istruzioni sul calcolo del reddito da lavoro

Più nel dettaglio, per quanto riguarda i prestiti agevolati riconosciuti ai dipendenti per quantificare il reddito in natura si assume il 50 per cento della differenza tra l’importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di riferimento in vigore alla fine di ciascun anno e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi.

Queste istruzioni valgono per tutte le forme di finanziamento erogate in qualsiasi modalità dal datore di lavoro, a prescindere dalla loro durata e dalla valuta utilizzata e si estendono anche ai finanziamenti concessi da terzi in seguito ad accordi o convenzioni.

Come chiarito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nella circolare numero 98 del 2000, il momento di imputazione del compenso in natura e di applicazione della ritenuta alla fonte è quello del pagamento delle singole rate del prestito come stabilite dal relativo piano di ammortamento.

Considerando, infine, la regola seconda la quale rientrano nel reddito di lavoro dipendente anche i beni ceduti e i servizi prestati al coniuge del lavoratore (o del pensionato) o ai familiari indicati nell’articolo 12 del TUIR, anche quando non risultano fiscalmente a carico, in caso di mutuo o finanziamento intestato ad un familiare, o cointestato, il calcolo si deve effettuare sulla base della quota interessi per intero.

Al contrario, se risulta cointestato con un soggetto diverso da quelli indicati è necessario prendere in considerazione la sola “quota interessi” imputabile al dipendente.

In conclusione l’Agenzia delle Entrate ribadisce:

“Si ricorda che, ai sensi dell’articolo 23, comma 1, del d.P.R. n. 600 del 1973, nel caso in cui la ritenuta da operare sui valori relativi ai compensi in natura non trovi capienza, in tutto o in parte sui contestuali pagamenti in denaro, il sostituito è obbligato a fornire al sostituto le somme necessarie al versamento”.

Agenzia delle Entrate - Risoluzione numero 44 del 2023
Reddito di lavoro dipendente - Erogazione prestiti ai dipendenti - Articolo 51, comma 4, lettera b), del TUIR

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