Le novità sull’ISEE hanno quasi lo stesso «prezzo» del taglio alla tampon tax: un’analisi costi-benefici

Rosy D’Elia - Imposte

Nella relazione tecnica del Senato sul Disegno di Legge di Bilancio 2024 si prevedono 44 milioni di spesa per le novità sull'ISEE che hanno conseguenze sull'assegno unico per le famiglie più abbienti, 41,6 milioni in entrata per l'aumento della tampon tax che riguarda tutte le donne: un confronto tra i costi e i benefici

Le novità sull'ISEE hanno quasi lo stesso «prezzo» del taglio alla tampon tax: un'analisi costi-benefici

Le novità ISEE con effetti sull’assegno unico costano leggermente di più del taglio alla tampon tax.

La relazione tecnica del Senato sul Disegno di Legge di Bilancio 2024 illustra nel dettaglio le entrate e le uscite previste per il prossimo anno.

Nella carrellata di voci caratterizzate dal segno più e dal segno meno, però, saltano all’occhio due valori simili.

Il raddoppio dell’IVA sugli assorbenti garantirà maggiori entrate per un valore di 41,69 milioni di euro ogni anno. L’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo ISEE che avrà un effetto sull’assegno unico percepito dalle famiglie con redditi più alti richiederà una spesa di 44 milioni di euro ogni anno.

Le novità sull’ISEE costano quasi quanto la riduzione della tampon tax: un’analisi costi benefici

Senza dubbio le due misure agiscono in maniera diversa ma hanno un punto comune: toccano l’economia delle famiglie.

Secondo i dati riportati dal Senato, la spesa per l’acquisto degli assorbenti nel 2022 hanno raggiunto un valore di 883,70 milioni di euro. Considerando l’acquisto di 2/3 pacchi al mese, il costo medio che le donne in età fertile devono sostenere si aggira intorno ai 10 euro.

Con le novità in arrivo, il prelievo IVA passerà dal 5 al 10 per cento (considerando i 10 euro, da 50 centesimi a un euro ogni mese).

Nel caso dell’esclusione dei titoli di Stato dal modello ISEE, sottolinea la relazione, gli effetti riguarderanno in particolar modo l’assegno unico che spetta alle famiglie con redditi più alti con una incidenza media dello 0,23 per cento sull’importo mensile.

Facciamo un esempio pratico: secondo il simulatore INPS, una famiglia con due figli, uno più piccolo di un anno, un ISEE di 38.000 euro ed entrambi i genitori lavoratori riceve un importo di 212 euro circa. E si prevede un aumento di 48 centesimi circa.

Per una famiglia che, alle stesse condizioni, non dichiara il suo ISEE o ha un valore superiore a 43.240 euro, l’assegno di 135 euro dovrebbe crescere di 30 centesimi circa.

Sia per la tampon tax che per l’assegno unico, le variazioni sono centesimali. Ma anche pochi centesimi hanno un valore molto diverso in contesti diversi.

Se si allarga lo sguardo, sorge spontanea una domanda: a parità di costi, è preferibile un investimento sul taglio dell’IVA che grava su tutte le donne, anche su quelle meno abbienti, o sull’impercettibile incremento dell’assegno unico per le famiglie con ISEE più alti?

Guardando alla punta dell’iceberg che emerge dalla relazione del Senato, la risposta appare scontata. Ma, vista la scelta della Legge di Bilancio 2024, evidentemente dalle novità sui titoli di Stato ci si attendono benefici che il Senato non ha quantificato o ipotizzato o, almeno, non ancora.

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