Pari opportunità, rapporto sul personale entro la scadenza del 30 settembre 2022: le prime istruzioni

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Pari opportunità, rapporto sul personale entro la scadenza del 30 settembre 2022 per il biennio 2020-2021. L'obbligo è stato esteso anche alle aziende con più di 50 dipendenti. Dopo le novità introdotte, arrivano le prime istruzioni operative dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Pari opportunità, rapporto sul personale entro la scadenza del 30 settembre 2022: le prime istruzioni

Pari opportunità, le aziende tenute a rispettare l’obbligo di redazione del rapporto sul personale maschile e femminile hanno tempo fino alla scadenza del 30 settembre 2022. A disposizione il nuovo servizio online messo a disposizione dallo scorso febbraio.

Ad anticipare la tabella di marcia e le prime istruzioni da seguire, in attesa della pubblicazione del decreto interministeriale, è il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Il testo, che doveva essere adottato entro i primi di febbraio, definisce le modalità operative da seguire alla luce delle ultime novità approvate.

Pari opportunità, istruzioni e scadenza da rispettare per il rapporto sul personale

L’articolo 46 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, così come rivisto dalla Legge n. 275 entrata in vigore il 3 dicembre 2021, regola la redazione del rapporto sulla situazione del personale.

“Le aziende pubbliche e private che occupano oltre cinquanta dipendenti sono tenute a redigere un rapporto ogni due anni sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta”.

Si legge nel testo.

Prima delle modifiche, soltanto alle aziende con più di 100 dipendenti era richiesto di scattare una fotografia del personale impiegato. Attualmente il limite dimensionale che fa scattare l’obbligo è sceso a 50.

Il Codice delle pari opportunità, con le ultime novità introdotte, stabilisce che per la redazione del rapporto del personale maschile e femminile le aziende devono utilizzare esclusivamente il servizio online messo a disposizione sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e seguire le istruzioni definite con apposito decreto interministeriale.

Su ServiziLavoro, infatti, è attivo e disponibile anche per le aziende con più di 50 dipendenti l’apposito modello da compilare già dallo scorso 11 febbraio, anche alla luce delle necessità che derivano dalla partecipazione ai bandi legati al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

Le indicazioni, invece, sono state messe nero su bianco da Andrea Orlando ed Elena Bonetti, Ministra per le pari opportunità e la famiglia, nel decreto interministeriale il 29 marzo 2022.

Il testo non è ancora disponibile, ma con una notizia del 4 aprile 2022, si anticipano le prime istruzioni operative.

Pari opportunità, rapporto sul personale entro la scadenza del 30 settembre 2022: le prime istruzioni

Accedendo tramite SPID a ServiziLavoro, i datori di lavoro che hanno l’obbligo di redazione del rapporto sul personale maschile e femminile possono seguire la procedura guidata per inserire tutte le informazioni necessarie a scattare una fotografia dell’azienda.

La scadenza per procedere è fissata al 30 settembre 2022 ma solo per il biennio 2020-2021.

Per il futuro la data ultima da segnare in calendario è il 30 aprile dell’anno successivo al biennio di riferimento.

Redazione rapporto sul personale maschile e femminileScadenza
Biennio 2020-2021 30 settembre 2022
A regime 30 aprile dell’anno successivo al biennio di riferimento

Come si legge nella norma, il rapporto sul personale deve in ogni caso contenere le seguenti informazioni:

  • numero di lavoratori e lavoratrici;
  • numero delle dipendenti eventualmente in stato di gravidanza;
  • numero degli assunti e delle assunte nel corso dell’anno;
  • differenze tra le retribuzioni iniziali dei lavoratori di ciascun sesso;
  • inquadramento contrattuale e la funzione svolta da lavoratori e lavoratrici; anche con riferimento alla distribuzione fra i lavoratori dei contratti a tempo pieno e a tempo parziale;
  • l’importo della retribuzione complessiva corrisposta, delle componenti accessorie del salario, delle indennità, anche collegate al risultato, dei bonus e di ogni altro beneficio in natura ovvero di qualsiasi altra erogazione che siano stati eventualmente riconosciuti a ciascun lavoratore.

Al termine della compilazione, la procedura informatica, in assenza di errori o incongruenze, rilascia una ricevuta attestante la corretta redazione del rapporto che, insieme a una copia, deve essere trasmessa dal datore di lavoro anche alle rappresentanze sindacali aziendali.

Le informazioni poi, come si legge sul portale istituzionale, vengono condivise anche con tutti gli enti potenzialmente interessati:

“Il servizio informatico del Ministero attribuisce alla consigliera o al consigliere regionale di parità un identificativo univoco per accedere ai dati contenuti nei rapporti trasmessi dalle aziende, al fine di poter elaborare i relativi risultati e trasmetterli alle sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, alla consigliera o al consigliere nazionale di parità, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’ISTAT e al CNEL”.

Si attende la pubblicazione del decreto interministeriale del 29 marzo 2022 per tutte le informazioni di dettaglio sull’obbligo previsto dal Codice delle pari opportunità.

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