Nuovo concordato preventivo, date di scadenza da calibrare: più tempo per la valutazione della proposta

Rosy D’Elia - Imposte

Si delinea il nuovo concordato preventivo biennale nel decreto di attuazione della riforma fiscale approvato nel Consiglio dei Ministri del 3 novembre, ma le date di scadenza inserite nelle bozze sono da rivedere e da calibrare, come hanno richiesto i Commercialisti aprendo un dialogo col viceministro Leo

Nuovo concordato preventivo, date di scadenza da calibrare: più tempo per la valutazione della proposta

Il nuovo concordato preventivo biennale delineato nel quinto decreto di attuazione della riforma fiscale, che è stato approvato in esame preliminare il 3 novembre, prevede una precisa tabella di marcia da seguire per l’adesione.

Per il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, però, è necessario calibrare bene il calendario con le date di scadenza: la bozza del testo circolata nei giorni scorsi concede troppo poco tempo ai contribuenti per la valutazione della proposta con una ricaduta anche sulle professioniste e sui professionisti chiamati ad assisterli.

Si va verso un termine mobile: sul tema, infatti, il CNDCEC ha già aperto un dialogo con il viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo, come si legge nel comunicato stampa del 3 novembre.

“Abbiamo rilevato il problema nella formulazione della norma e ci siamo prontamente attivati ricevendo il più che apprezzabile ascolto da parte del Viceministro. Peraltro, siamo già all’opera affinché, nel corso dell’iter parlamentare di esame dei Decreti Legislativi già approvati, siano valutate le nostre proposte che, in diversi ambiti, riteniamo possano migliorare l’impianto complessivo della riforma”.

Ha sottolineato il Tesoriere del Consiglio nazionale dei commercialisti con delega all’area fiscalità Salvatore Regalbuto, che rientra nella rosa di esperti chiamati a contribuire ai lavori di attuazione.

Nuovo concordato preventivo e valutazione della proposta AdE: date di scadenza da calibrare

Il calendario del concordato preventivo biennale riservato ai contribuenti di minori dimensioni titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo contenuto nella bozza del decreto legislativo, approvato in via preliminare il 3 novembre, è da rivedere.

Da marzo a giugno, sono diverse le date di scadenze per i beneficiari e le beneficiarie, gli addetti ai lavori e la stessa Amministrazione finanziaria inserite nella stesura del testo circolato nella sua versione non definitiva.

Data di scadenzaFase del concordato preventivo biennale
Entro il 15 marzo Messa a disposizione dell’Agenzia delle Entrate dei programmi per l’acquisizione dei dati necessari per l’elaborazione della proposta
Entro il 20 giugno Invio dei dati da parte dell’interesssato/a
Entro il 25 giugno L’Agenzia delle Entrate invia la sua proposta per la definizione biennale del reddito, sulla base dei dati messi a disposizione del contribuente anche utilizzando le informazioni già presenti nelle banche dati
Entro il 30 giugno Adesione alla proposta di concordato inviata dall’Agenzia delle Entrate

Le ultime fasi della tabella di marcia hanno destato subito la preoccupazione dei commercialisti: non bastano cinque giorni per la valutazione della proposta di concordato.

E sulla criticità il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha avviato subito un confronto con il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo che ha confermato la disponibilità a trovare una soluzione condivisa: un termine mobile, ancorato all’invio dei dati dichiarati dal contribuente tale da permettere una gestione diluita nel tempo dei contribuenti che saranno interessati ad aderire al concordato preventivo biennale.

“Si tratta dell’ennesima dimostrazione dei frutti che sta portando il dialogo costante con l’esecutivo e della validità e della ragionevolezza delle proposte da noi avanzate”.

Ha sottolineato il presidente Elbano de Nuccio.

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