Per la Naspi niente regime impatriati: senza lavoro si perdono le agevolazioni

Rosy D’Elia - Irpef

La Naspi, indennità di disoccupazione, e il regime impatriati sono incompatibili: chi resta senza lavoro perde anche le agevolazioni fiscali previste per il rientro dall'estero

Per la Naspi niente regime impatriati: senza lavoro si perdono le agevolazioni

Tassazione IRPEF piena per la Naspi, l’indennità di disoccupazione, percepita da un lavoratore o una lavoratrice che ha beneficiato del regime impatriati previsto per chi rientra dall’estero.

In altre parole chi perde il lavoro dopo essere tornato in Italia perde anche le agevolazioni fiscali.

Oltre il danno, la beffa: con queste parole si può sintetizzare la risposta all’interpello del 1° settembre che arriva dall’Agenzia delle Entrate.

Naspi e regime impatriati sono incompatibili: escluse le agevolazioni fiscali

Sotto la lente di ingrandimento c’è il vecchio regime impatriati, regolato dall’articolo 16 del decreto legislativo n. 147 del 2015 e rimasto in vigore fino alla fine del 2023.

Protagonista della vicenda è un lavoratore tornato in Italia con i requisiti per poter usufruire delle agevolazioni fiscali previste per chi torna dall’estero e quindi di una riduzione della base imponibile del 70 per cento. Mentre la nuova versione in vigore dal 2024 prevede uno sconto del 50 per cento e diverse condizioni di accesso.

Il contribuente si è rivolto all’Amministrazione finanziaria per verificare la possibilità di beneficiare dello stesso trattamento di favore anche per la Naspi, l’indennità di disoccupazione che ha ricevuto dopo l’interruzione del rapporto di lavoro stabilito in Italia. Ma dall’Agenzia delle Entrate è arrivata una risposta negativa.

Con la disoccupazione si perdono anche i benefici del regime fiscale impatriati

Nonostante le prestazioni di sostegno siano percepite in sostituzione dei redditi di lavoro dipendente rientrando, per questo, nella stessa categoria, non possono essere oggetto delle agevolazioni fiscali previste per gli impatriati perché manca un presupposto fondamentale: lo svolgimento di un’attività lavorativa.

Le indennità di disoccupazione, spiega l’Agenzia delle Entrate, “non soddisfano il requisito richiesto dalla normativa in esame diretta ad agevolare i redditi derivanti dallo svolgimento di una attività lavorativa in Italia da parte di soggetti che vi trasferiscono la residenza fiscale.

Lo stesso discorso vale anche per altre forme di sostegno come, ad esempio, la cassa integrazione: dal punto di vista dell’IRPEF le somme vanno trattate come redditi di lavoro senza alcuna agevolazione.

Agenzia delle Entrate - Risposta all’interpello n. 228 del 2025
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