Sarà una Manovra di sacrifici, annuncia Giorgetti. Nessun aumento delle tasse, precisa Meloni. Ma quali novità entreranno nel testo della Legge di Bilancio 2025? Dal cuneo fiscale all'IRPEF, le prime conferme si avranno martedì 15 ottobre con l'approvazione del Documento Programmatico di Bilancio
La prossima settimana si aprirà ufficialmente il cantiere per la costruzione della Legge di Bilancio 2025 con l’approvazione del Documento Programmatico di Bilancio atteso nella serata del 15 ottobre in Consiglio dei Ministri.
Sarà una Manovra di sacrifici, ha anticipato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti nei giorni scorsi. Non c’è nessun aumento delle tasse in arrivo, ha precisato subito dopo Meloni. Mentre il viceministro Maurizio Leo ha chiuso le porte a una eventuale proroga della scadenza per aderire al concordato preventivo biennale proprio a causa degli imminenti lavori sulla prossima Legge di Bilancio.
La discussione sul futuro è già viva e tutto è pronto per avviare i lavori, ma una prima panoramica delle novità che entreranno nel testo si avrà soltanto a partire dalla prossima settimana.
Per ora restano i punti fermi che arrivano dal PSB, Piano Strutturale di Bilancio, 2025-2029 e dalle anticipazioni arrivate da via XX Settembre: si partirà dal taglio del cuneo fiscale e contributivo, che assumerà una nuova forma, e dalla conferma delle tre aliquote IRPEF e aumenterà la spesa per la sanità. Risorse anche per il rinnovo dei contratti pubblici e per favorire la natalità e le famiglie numerose.
- Piano Strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029
- Il testo ufficiale pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze
Verso la Legge di Bilancio 2025
- Nel testo del PSB (Piano strutturale di Bilancio) gli indizi sulle novità in arrivo
- Priorità al taglio del cuneo fiscale e all’IRPEF
- Nel testo della Legge di Bilancio 2025 ci sarà spazio anche per sanità e contratti della PA
- Accanto al capitolo pensioni, misure per la natalità
- Dal Ministro Urso le anticipazioni per le imprese sulla Legge di Bilancio 2025
- Dal testo del PSB alla Legge di Bilancio 2025: il percorso è ancora lungo
Verso la Legge di Bilancio 2025: nel testo del PSB gli indizi sulle novità in arrivo
Nonostante il percorso sia ancora lungo, il piano con cui debutta la nuova governance europea è un buon punto di partenza per delineare il quadro delle possibili novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2025.
Nel testo, infatti, ci sono racchiuse le intenzioni del Governo per il futuro: quello più immediato, che potrà trovare concretezza proprio nella prossima Manovra, e quello di medio termine che dovrà essere costruito continuando sulla strada delle riforme già intraprese con il percorso del PNRR, dalla Giustizia al Fisco con un occhio di riguardo, in questo caso, al contrasto all’evasione fiscale.
Le priorità inserite nel Piano confermano le anticipazioni già emerse nelle ultime settimane.
La prima “inderogabile decisione” è quella di “rendere strutturali alcune misure coerentemente con quanto annunciato e in maniera sostenibile (diminuzione cuneo fiscale per lavoratori basso e medio reddito e riforma delle aliquote IRPEF)”, si legge nella nota MEF.
Attualmente la misura pensata per tutelare le buste paga dei dipendenti e il sistema di calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche hanno le ore contate e per il 2025, strutturali o no, servirà mettere in campo dei nuovi interventi.
Verso la Legge di Bilancio 2025: taglio del cuneo fiscale e IRPEF, priorità nel testo della Manovra
“In primo luogo la manovra di bilancio che presenteremo nelle prossime settimane fornirà le risorse necessarie a confermare gli interventi ritenuti prioritari tra questi rientrano soprattutto le misure necessarie a rendere strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale sul lavoro e l’accorpamento delle aliquote IRPEF su tre scaglioni già in vigore per l’anno in corso”.
Ha detto il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante l’audizione dell’8 ottobre sul PSB, confermando quanto contenuto nel testo del Piano.
La decontribuzione e il sistema di calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche nella loro versione attuale hanno un costo che supera i 14 miliardi di euro.
Stando alle dichiarazioni che arrivano dal numero uno di via XX Settembre, per il 2025 il taglio del cuneo fiscale assumerà una nuova formula: mantenendo gli stessi vantaggi per cittadini e cittadine si agirà sulla componente fiscale e non più su quella contributiva.
Nessun riferimento, almeno per ora, alle novità sull’IRPEF e alla possibilità di fare un passo avanti nella riduzione della pressione fiscale, riducendo di due punti percentuali per l’aliquota del 35 per cento o aumentando il valore del secondo scaglione.
Apertura dei lavori sulla Legge di Bilancio 2025: priorità anche a sanità e contratti della PA
In linea con lista di priorità che il Ministro Giorgetti ha inserito nel testo del PSB, nella prossima Legge di Bilancio 2025 ci saranno anche risorse per il rinnovo dei contratti pubblici 2025-2027, “per tener conto dell’andamento dell’inflazione”,
Tra i punti cardine, individuati come necessari, c’è poi l’incremento dei fondi destinati alla sanità pubblica: “la spesa sanitaria quindi crescerà un tasso superiore a quello fissato per l’aggregato obiettivo della spesa netta”, ha anticipato Giorgetti.
Nella Legge di Bilancio 2025 accanto al capitolo pensioni non potranno mancare le misure per la natalità
Un punto cardine del Piano, che sicuramente troverà spazio anche nella Manovra, è anche la sostenibilità del sistema pensionistico a cui il Governo si propone di arrivare anche potenziando “le politiche per la famiglia, per sostenere la natalità e la genitorialità, con migliori servizi alle famiglie e incentivi dedicati”.
Accanto all’immancabile capitolo delle pensioni, che potrebbe prevedere una rivalutazione piena così come nuovi incentivi per restare in servizio, non mancheranno le misure per contrastare la denatalità.
“Lo scenario zero, ovvero non fare nulla, significherebbe andare dritti verso il disastro. Con i dati attuali sulle nascite non c’è futuro per il sistema previdenziale ma neanche per quello produttivo e anche in questo caso mettere chi vuole far figli in condizione di farlo è un imperativo morale ed economico”.
Sottolinea la prefazione del PSB.
In questa ottica non c’è tempo da perdere e la prima occasione utile è proprio quella della prossima Manovra. Ma per ora da Giorgetti non arriva nessuna anticipazione sulla ricetta da mettere in campo per contrastare il calo delle nascite, che nel 2023 ha registrato 379.000 unità con segno meno confermando una tendenza negativa per l’undicesimo anno consecutivo.
Dalle prime indiscrezioni emerse, una delle novità potrebbe riguardare il sistema di calcolo dell’ISEE in maniera tale da determinare per le famiglie un aumento dell’assegno unico. Ma resta tra gli osservati speciali anche il bonus mamme che è stato introdotto da quest’anno in via sperimentale e che dal 2025 dovrebbe riguardare una platea più ristretta di lavoratrici madri.
I giochi sono ancora tutti aperti: sul pacchetto natalità non ci sono ancora punti fermi ma, senza dubbio, come è emerso anche dai dati INPS pubblicati nel XXIII rapporto lo scorso 24 settembre sarà necessario cominciare ad occuparsi anche e soprattutto di chi non ha ancora intrapreso la strada della genitorialità.
Dal Ministro Urso le anticipazioni per le imprese sulla Legge di Bilancio 2025
Anticipazioni che suonano come rassicurazioni, dopo l’ipotesi della necessità di farsi carico di sacrifici nel prossimo anno, arrivano anche per le imprese.
Come riporta l’Agenzia IlSole24ore Radiocor, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Aldo Urso ha annunciato il rifinanziamento degli “strumenti che funzionano al meglio: contratti di sviluppo, supporto all’innovazione, legge Sabatini”.
Non mancherà nella prossima Manovra anche “quello che abbiamo chiamato il progetto piano casa, il piano alloggi per i lavoratori.”
Dal PSB alla Legge di Bilancio 2025: il percorso è ancora lungo
Come sottolineato, il Piano strutturale di Bilancio è uno strumento di programmazione di medio termine, a seconda della durata ordinaria della legislatura nazionale si articola su 4 o su 5 anni, e rientra nella nuova governance europea.
Nel suo anno di debutto arriva a ridosso dell’apertura del cantiere per la costruzione della Legge di Bilancio 2025 e contiene una serie di indizi sulle misure che potranno essere inserite: d’altronde agli obiettivi di medio periodo si arriva agendo nel breve periodo.
Per avere un primo embrione della prossima Manovra, però, è necessario attendere ancora il Documento Programmatico di Bilancio che arriverà il 15 ottobre e che rimane lo strumento operativo per declinare con maggior dettaglio nel breve periodo obiettivi economico finanziari e strutturali.
Tra gli obiettivi del Piano e i contenuti del DPB, infatti, c’è di mezzo la disponibilità delle risorse da impiegare nell’immediato: tra taglio del cuneo fiscale e IRPEF nella impostazione attuale la spesa sfiora già i 14 miliardi. Non a caso il Ministro dell’Economia e delle Finanze parla di “sacrifici”.
In copertina - Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, fonte: governo.it
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Verso la Legge di Bilancio 2025, quali novità entreranno nel testo? Prime conferme in arrivo con il DPB