Non fiori, ma incentivi: i bandi di imprenditoria femminile accessibili

Rosy D’Elia - Incentivi alle imprese

Nella giornata dedicata alle donne una panoramica sugli incentivi per l'imprenditoria femminile: attualmente sono due i bandi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy accessibili, Smart&Start e ON

Non fiori, ma incentivi: i bandi di imprenditoria femminile accessibili

Non fiori, ma opere di bene, anzi incentivi. Più delle mimose, alle donne servono opportunità: una panoramica sulle agevolazioni su scala nazionale che possono essere richieste ad oggi, 8 marzo 2023, e che sono finalizzate a favorire specificamente l’imprenditoria femminile.

Rafforzarla è uno degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: le risorse del principale strumento messo in campo, il Fondo Impresa Donna, si sono esaurite in pochissimo tempo.

Restano due i bandi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che prevedono specifici canali preferenziali:

  • Smart&Start;
  • ON Nuove Imprese a tasso zero.

Imprenditoria femminile: quali incentivi sono disponibili? Il bando Smart&Start

Stando all’identikit che emerge dall’ultimo rapporto Unioncamere 2022, le imprese femminili in Italia, ovvero guidate da donne, sono un milione e 354 mila: rappresentano il 22 per cento del totale. Sono più piccole, più fragili e chiudono prima. Ma hanno uno sguardo più sensibile all’innovazione.

D’altronde viene naturale guardare al futuro, se il presente resta ancora molto sbilanciato.

Ed è proprio per la nascita e la crescita delle startup innovative al femminile che il bando Smart&Start ha riservato una dotazione di 100 milioni di euro che arrivano dal PNRR.

“Smart&Start Italia è un’ottima opportunità anche e soprattutto per le donne, che possono beneficiare di un finanziamento a tasso zero, senza alcuna garanzia, a copertura del 90 per cento (anziché dell’80 per cento previsto per l’incentivo ordinario) delle spese ammissibili, se la startup è costituita interamente da donne. Le domande possono essere presentate anche da persone fisiche che intendano costituire una società con i requisiti di impresa femminile”.

Si legge sul portale Invitalia a cui è affidata la gestione della misura.

Il finanziamento dura 10 anni e da luglio scorso è possibile presentare le richieste di conversione di una quota della somma in contributo a fondo perduto.

Le istanze devono essere inviate a Invitala e vengono valutate in base all’ordine di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi.

Possono partecipare al bando solo start up costituite da non più di 60 mesi e che sono classificabili come di piccole dimensioni.

Di seguito un riepilogo dell’incentivo.

A chi si rivolgeLimiti di spesaTipologie di speseCaratteristiche richieste per il progetto
Possono richiedere il finanziamento Smart&Start:

  • startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi
  • team di persone fisiche che vogliono costituire una startup innovativa in Italia, anche se residenti all’estero, o cittadini stranieri in possesso dello "startup Visa”
  • imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede sul territorio italiano
Da 100.000 euro a 1.500.000 euro Spese ammissibili:
  • Beni di investimento;
  • servizi;
  • spese del personale;
  • costi di funzionamento aziendale
  • Almeno una delle tre:
  • significativo contenuto tecnologico e innovativo;
  • sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things;
  • valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica e privata.
  • Imprenditoria femminile: gli incentivi previsti per ON - Nuove Imprese a tasso Zero

    L’altro bando accessibile, che prevede un canale preferenziale per l’imprenditoria femminile, è ON - Nuove imprese a tasso zero.

    Gli incentivi, che è possibile richiedere per progetti che prevedono spese fino a 3 milioni di euro, sono due:

    • finanziamenti a tasso zero;
    • contributi a fondo perduto.

    La somma che ne deriva non può superare in ogni caso il 90 per cento dei costi totali ammissibili da rimborsare in 10 anni.

    Gli incentivi per l’imprenditoria femminile possono essere richiesti per progetti di investimento finalizzati a realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti nei seguenti settori:

    • manifatturiero;
    • servizi;
    • commercio;
    • turismo.

    Possono partecipare al bando ON le persone fisiche o le imprese costituite entro i 5 anni precedenti con una compagine sociale composta per almeno il 51 per cento da giovani under 35 e da donne di tutte le età. “La maggioranza si riferisce sia al numero di componenti donne e/giovani presenti nella compagine sociale sia alle quote di capitale detenute”, precisa Invitalia nella pagina dedicata.

    Sono previsti incentivi diversi in base all’anzianità dell’azienda.

    Tipologia di impresaImporto progetti di investimentoContributo a fondo perduto
    Imprese costituite da non più di 3 anni Fino a 1,5 milioni di euro Fino al 20 per cento della spesa
    Imprese costituite tra i 3 e i 5 anni Fino a 3 milioni di euro Fino al 15 per cento

    Le imprese più giovani possono anche richiedere un contributo per la copertura delle esigenze di capitale circolante collegate alle spese per materie prime e servizi per lo svolgimento delle attività di impresa.

    Come si legge sul portale incentivi.gov, le domande sono state aperte a marzo 2022 e lo sportello per le istanze resta aperto fino a nuove comunicazioni.

    Chiuso, invece, dal 7 giugno scorso il canale di accesso al Fondo Impresa Donna che in poche settimane ha raccolto circa 13.000 progetti.

    Sulla piattaforma incentivi.gov è possibile monitorare l’apertura o la riapertura di bandi che prevedono un canale preferenziale dedicato alle donne e che vengono contrassegnati dall’etichetta “imprenditoria femminile”.

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