Green Pass, obbligo vaccinale per over 50: le novità del nuovo decreto Covid

Sacha Malgeri - Leggi e prassi

Green Pass: il nuovo decreto Covid impone l'obbligo vaccinale per tutti i cittadini over 50. I lavoratori pubblici e privati di questa fascia d'età dovranno presentare il Green Pass rafforzato per entrare nei luoghi di lavoro. Il certificato base servirà per entrare negli uffici pubblici, alle poste, in banca e per accedere ai servizi alla persona.

Green Pass, obbligo vaccinale per over 50: le novità del nuovo decreto Covid

Green Pass: il nuovo decreto Covid, approvato dal Consiglio dei Ministri il 5 gennaio 2022, ha introdotto l’obbligo vaccinale contro la Covid-19 per i cittadini over 50, e per i dipendenti di qualsiasi età che lavorano nelle università.

Le nuove misure urgenti per il contrasto alla pandemia di coronavirus regolano l’ingresso nei luoghi di lavoro e nelle scuole.

I lavoratori pubblici e privati over 50 dovranno presentare obbligatoriamente il Green Pass rafforzato per poter accedere.

Il Green Pass base, invece, diventa indispensabile per negli uffici pubblici, nei centri postali, così come nelle attività riguardanti i servizi alla persona.

Le nuove norme entreranno in vigore dal momento in cui il decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Green Pass, obbligo vaccinale per over 50: le novità del nuovo decreto Covid

Il Consiglio dei Ministri n. 55, con il nuovo Decreto Covid, ha esteso ancora l’uso del Green Pass.

Dal 15 febbraio 2022, i lavoratori, sia pubblici che privati, che hanno compiuto i 50 anni d’età dovranno presentare il Green Pass Rafforzato, ottenibile solo dopo il completamento del ciclo vaccinale o dopo la guarigione dalla Covid-19, per poter accedere nei luoghi di lavoro.

Anche in questo caso, spetterà ai titolari delle attività il controllo sul rispetto della normativa.

L’art. 4-quinquies della bozza di decreto prevede che i lavoratori che risultino privi di Green pass rafforzato verranno considerati assenti ingiustificati. Ciò comporta la sospensione dall’attività lavorativa e della retribuzione dal primo giorno di assenza.

Non sono previste, però, conseguenze disciplinari: il dipendente avrà diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per mettersi in regola e tornare a lavoro, l’inadempiente dovrà presentare la certificazione verde al datore entro e non oltre il 15 giugno 2022.

Il decreto dovrebbe introdurre un cambiamento all’art. 9-septies del decreto legge n. 52/2021, che disciplina l’utilizzo del Green Pass nel settore privato.

La modifica, presente all’art. 3 della bozza, prevede che dopo 5 giorni di assenza ingiustificata, i datori di lavoro potranno sostituire i soggetti in questione per 10 giorni, rinnovabili di volta in volta fino al 31 marzo 2022.

Infine, i dipendenti senza certificazione verde che entrano sul posto di lavoro rischiano una sanzione amministrativa, che può andare da un minimo di 600 ad un massimo di 1500 euro.

Green Pass, cosa cambia per la certificazione verde base

Il testo presenta un’estensione anche del Green Pass base, cioè la certificazione verde che si può ottenere anche con il risultato negativo di un tampone molecolare o rapido.

L’attestato diventa obbligatorio per l’accesso alle seguenti attività:

  • uffici pubblici e servizi postali;
  • uffici per i servizi alla persona;
  • servizi bancari e finanziari;
  • attività commerciali, salvo alcune eccezioni, che verranno stabilite “con atto secondario per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”.

Il decreto che stabilirà in quale attività commerciali servirà la certificazione base dovrà essere emanato dal Consiglio dei Ministri “entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore” del provvedimento.

Green Pass, l’obbligo vaccinale per gli over 50

La bozza del decreto sancisce l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini over 50 e per il personale universitario di qualsiasi età, che viene equiparato a quello della scuola.

Anche se le regole entreranno in vigore con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, gli over 50 avranno tempo fino al 31 gennaio 2022 per adeguarsi, ed effettuare la vaccinazione.

L’obbligo, invece, verrà applicato fino al 15 giugno 2022, salvo ulteriori proroghe.

Le uniche eccezioni previste riguardano i casi in cui il medico di base o il medico vaccinatore riscontrino “un accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate”, come possiamo leggere nella bozza del decreto.

Inoltre, chi ha contratto la malattia potrà differire la vaccinazione. I guariti potranno sottoporsi al vaccino dopo 4 mesi dalla fine della malattia, come previsto dalla circolare del 24 dicembre del Ministero della Salute.

Secondo le ultime indiscrezioni sul testo finale del decreto, i cittadini che non rispettano l’obbligo vaccinale rischiano una sanzione amministrativa.

La multa dovrebbe ammontare a 100 euro, e dovrebbe essere comminata una tantum dall’Agenzia delle Entrate.

Green Pass, le misure per le scuole

C’era molta attesa per le decisioni del Governo per quanto riguarda le positività nelle scuole, a causa dell’aumento dei casi dovuto dalla variante Omicron del virus.

L’Esecutivo ha optato per un regime differenziato, a seconda del tipo di istituto coinvolto.

Per la scuola dell’infanzia, viene prevista la sospensione delle attività della classe o di una sezione per 10 giorni quando viene riscontrato un solo caso di positività alla Covid-19.

Diverse, invece, le norme per la scuola elementare. Quando viene scoperta una positività in aula, scatta la sorveglianza effettuata con test antigenico rapido o molecolare. I controlli partono dal “momento di presa di conoscenza del caso di positività e da ripetersi dopo cinque giorni”.

Con due o più casi positivi, invece, viene attivata la Didattica a Distanza (DAD) per 10 giorni.

Infine, passiamo in rassegna le disposizioni per le scuole medie, i licei e gli istituti tecnici superiori.

Con un singolo caso di coronavirus individuato in una classe, il governo ha previsto un regime di auto-sorveglianza, che comporta l’obbligo di indossare una mascherina di tipo FFP2.

Quando i contagiati sono almeno due, scatta la DAD per gli alunni che:

  • hanno concluso il ciclo vaccinale da più di 120 giorni;
  • non hanno effettuato la dose di richiamo;
  • che sono guariti dalla Covid-19 da più di 120 giorni.

Per tutti gli altri studenti continuerà il regime di auto-sorveglianza.

Infine, al terzo caso di positività viene imposta la DAD a tutta la classe, per una durata di 10 giorni.

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